Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 14 - 31 luglio 1909

RIVISTA POPOLARE vede - commentava u~a persona che conosce l'ambiente coloniale - che era arrivata dall'Italia da poco>. (Qui sopprimiamo altri dettagli sui facili costumi delle donne italiane in America e sulle conseguenze spesso gravi). e Secondo quel che dicono molte rarazze per bene, che lavorano nelle fabbriche, mi risulterebbe che i foremen spesso e volentieri si incaricano di dare una spinta a quelle che per avventura dimostrassero tendenza a cadere; e qualche volta anche di tentare le altre. Certo è che. specie nell'estate, quando otto o pieci foremen passeggiano in una grande sala in cui stanno, più o meno discinte, due o trecento ragazze, si capisce la possibilità di guai. Una fabbrica di fiori artificiali o di candy in America può eventualmente superare, se non nella bellezza delle donne, certo in libertà, la famosa fabbrica di sigari di Si viglia. Di ventotto ragazze a cui domandai in varie fabbriche perchè avevano lasciato il precedente impiego, due allegarono senz'altro le unwelcome attentions (attenzioni non gradite) del manager ; ma per la verità nel terzo caso la provocazione non dev' esser stata tutta dalla parte del suddetto. Nel Western Massachusetts le ragazze italiane sono unanimi nel condannar la leggerezza delle canadesi e delle irlandesi. Ci sono, com'è naturale, delle fabbriche di buona riputazione morale, e delle altre, o ho notato che la selezione viene spesso esercitata dai pa· renti delle ragazze, nei piccoli centri . .Mi disse una sorvegliante italiana che dove sono una o due fabbriche sole, la severità delle impeccabili giunge fino al boicottaggio non solo della ragazza compromessa, ma della fabbrica, se la objectionable girl (ragazza contro la quale esistono le prevenzioni) non viene prontamente eliminata. La minaccia di sciopero generalmente ba.'lta. (Nota.re che, anche pitì spesso in America che altrove, e impeccabile• significa. quella che la sa far pulita). e Oltre alle tentazioni immediate e alle fa.ciii occasioni che porge la fabbrica in sè, essa contribuisce anche per un altro verso alla disorganizzazione familiare : facilitando cioè alle ragazze una indipendenza economica che per la loro è sinonimo di an torizzazione alla licenza o al disinteressarsi delle osservazioni dei genitori circa il trovarsi sole per la strada a tarda ora, accoinpagnarsi con giovinotti , prender parte a balli, ritrovi e cene che non si sa come vadano a finire, ecc. Quando i vecchi tentano di reagire, esse rispondono: E io me ne vado. La. vita. me la guadagno, e non deve importa.re nulla a nessono se spendo in un cappello la. paga di un mese>. Si aggiunga che, imparando presto l'inglese e coll'inglese, o meglio col gergo americano, anche il meccanismo della vita e le malizie dell'inganno, per poco che i rimproveri familiari si facciano acerbi, ricorrono al policeman accu. sando i genitori di sfruttamento economico, di maltrattamenti, ecc. >. e C'è di buono nella fabbrica del Nord-est che, per quanto sia deterioratrice moralmente e materialmente, essa non si attacca ai bambini di dieci o dodici anni, come fanno tutte le fabbriche del Sud. Anzi l' osaervanza della legge uel Nord è imposta eosi efficace - mente, che da molti proprietari per sfuggirvi si pensa ora di chiudere le fabbriche nel Nord sotto pretesto di crisi o altro e di riaprirne altre nel ~Sud, dove si può risparmiare denaro impiegando i piccolissimi, s'intende a certi tipi di lavoro in cni questo sistema è possibile con profitto. Ed è doloro::io aggiungere che, se di questo cominceranno ad accorgersi gli italiani, e se avverrà un aumento di emigrazione al Sud (eh e da al t,ri punti di vista e con sufficienti garanzie di tutela, potrebbe essere eventualmente desiderabile), bisognerà pensare alla minaccia che grava sui ragazzi>. + La seconda generazione, quella che - come abbiamo veduto -- tende ad americanizzarsi in fabbrica e uella scuola, ha intuito l'unico mezzo di salvezza e vi si è aggrappata. Il momento presente, che è di transizione, è doloroso. Nello sforzo dell'adattamento si perdono molte delle più nobili virtù della :razza, tanto fisiche che morali, con allarmante rapidità. Ma poco a poco vi si sostituiscono le qualità richieste .dall'ambiente. Le qualità italiane sono di natura troppo semplice, troppo di tipo eroico per la vita americana: una mediocrità meccanica e 1·emuante è molto più in carattere. Questa modificazione non possiar.10, nè, credo, dobbiamo tentar di impedire, almeno in certe forme: ben possiamo e dobbiamo trovar modo di ottenere che gli emigranti si persuadano che l'America di oggi non è più quella leggendaria dell'oro per le strade e dei parenti milionari, nè quella débrouillarde dove si può far tutto quello che si vuole : che ci sono delle leggi, e fra queste severissima quella dell'istruzione obbligatoria: che torna più conto mandare i figliuoli a scuola il più presto possibile, dopo l'arrivo, e tenerveli il più possibile, anche <lai punto di vista dell'interesse> . e Molto si potrebbe ottenere, io credo, con apposite modificazioni della legge sull' istruzione "'·obbligatoria, sul lavoro c.ei fanciulli, ecc., da farsi in i tali ano prima della partenza o dell'arrivo, nonchè eventualmeute mettendosi d' accordo coli' America per una comune vigilanza. Il resto farà la scuola americana, che non potremo far noi nè altri ; il processo di adattamento dev'esser lento e lungo quanto bisogna, ma in ultima istanza ci si può conta.re>. e Credo che un'altra cosa si potrebbe fare facilmente: cooperare con tutto il vigore possibile alle organizzazioni americane che hanno contatto con le donne e i bambini, incanalando un po' l' azione delle società, dei comitati di signore, ecc., magari aintandoli praticamente con suggerimenti e consigli, come desiderano. Alle organizzazioni americane che si occupano dei problemi sociali e tentano di risolvere americanamente o combattere l'affollamento, il lavoro a domicilio, la tubercolosi, si dovrebbero additare con insistenza. anche altri argomenti di civic service, che esse sono più restie ad affrontare : i contagi materiali e morali cosi detti inconfessabili, che, a forza di non esser confessati, fanno stragi ogni giorno crescenti,,. e Non perdendo mai l'occasione di fa.re una battaglia per l'Italia vera che l' America non conosce af-

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