RIVISTA POPOLARE 377 domicilio. Va bene sopprimere, ma che cosa sostituire? Bordanti e sweat shop (1) sono le tristi caratteristiche delle famiglie italiane nelle grandi città industriali. In campagna migrazioni temporanee e lavoro in gran parte illegale e mal pagato , ma che farci , se esse stesse vi si sobbarcano avidamente? Pei ragazzi, aiutar le adulte nel sweated vork, luoghi dove si preparano le frutta ill conserva, emigrare con esse alle canneries (lavoro sino al sudore, esauriente), e alle raccolte, soffrire con esse delle infami contaminazioni del bordo, ricalcitrare all' obbiigo del!' istruzione connivente e consiglil:lnte la famiglia; accogliere in sè tutti i germi di co:-ruzione della pubblica strada e dei bassifondi coloniali. Il quadro è tetro, lo so, ma con libera coscienza e con onesto d~side'rio di dire la verita, in altro modo non si può delineare. Fortunatamente, alll'.!eno, la donna italiana non scende mai alla schifosa ubbriachezza del l'irlandese, nè alla lascivia della svedese >. + « Primo risultato dell'influenza dell'ambiente è una differenziazione enorme fra la prima e la seconda generazione immigrata, e anche fra quella immigrata da qualche anno, o da molti anni stabilita in America, e la nuova arrivata. Questa modificazione è, credo, insanabile. Dal punto di vista italiano d' Italia è deplorevolissima: ma, per vivere meno male che sia possibile in America , è direi qnasi , provvidenziale. Intacca le radici stesse della costituzione familiare e si potrebbe riassumere nella risposta data da una buona donna, madre di tre o quattro figlie americanizzate, ad un dottore italiano che le rimproverava la eccessiva libertà d'azione di queste ragazze: « Eh, cosa vuoi; dottore, sono coserelle che in _Amerìca nessuno ci bada> . E non si può riire, che dato l'ambiente, quella madre fosse una cattiva donna. e L'immoralità oramai frequente e grave fra le donne italiane non à certo organica, ma è il prodotto dello ambiente. Cosi pure la tras~uranza, sempre crescente, dei doveri domestici. La • bambina italiana , se va a scuola e per di più lavora a domicilio, non impara ad attendere alla casa >. e Se in casa ci sono dei bordanti , ogni possibilità di decorosa vita domestica svanisce. Ad ogni modo essa cresce senza l' idea del vero e proprio lavoro domestico, sia di quello pratico che potrebbe, sia pura di poco, migliorare la sporcizia e 1'oziosità del tenement sia di quello decorativo e gentile che , nelle case in cui le donne hanno emigrato adulte e non sono brutalizzata dai bordanti e dal sweated work, o americanizzate dalla fabbrica, adorna di merletti il cassettone e la federa, e si inorgoglisce della coperta ali' uncinetto sul letto matrin::oniale. Quando è più grande va in fattoria e ignora o disprezza la casa >. « Donne e uomini da me interrogati furono tutti concordi nella condanna della e fattoria>. Dal punto di viHta, morale beninteso: e la fattoria distrugge la casa! >. (r) Sweat shop: magazzino, officina dove si fa lavorare sino al sudore. La Rtda,ione e Il fascino della fabbrica è qualche cosa di inconcepibile : il contagio si diffonde dall' una all'altra ; le famiglie che portano le ragazze per domestiche o assistenti a casa dall' Italia le perdono subito, il lavoro ai candies o ai fiol'i non è dififoile, e i tre dollari alla settimana paiono molti, per quel!' incorreggibile equivoco fra il valore vero e quello relativo del denaro americano che è in fondo di tutte le illusioni e cagiona tutte le disillusioni dell'emigrazione. Per il miraggio di quei tre dollari spesso si rovinano moralmente e materialmente, ma ne sono incoscienti > . « A casa propria o altrui non sopporterebbero mai un tor1liento simile a quello, che soffrono nelle fabbriche americn.ne, e il fatto che lo sopportano anche considerando che ·il guadagno è molto minore di quel che avrebbero, per esempio, a servizio , non si spiega se non con la suggestione , col contagio della fabbrica. Una donna trentina che è stata lungo tempo forewoman (sorvegliante) in una delle maggiori fabbriche di seta del Massachusetts mi diceva: e In fabbrica la donna e italiana perde la religione e perde la morale: fa pece cato e non gliene importa >. « Tutti gli anziani notano la gran mancanza di rispetto a sè e agli altri che le ragazze impara.no « il giorno in fabbrica e la sera a spasso >. Nè manca chi si avvede della deteriorazione fisica : e Costano di più i dottori di quel che si guadagna in fabbrica >. Ci si imbatte, anche più frequentemente di quel che si potrebbe credere, in casi di giovani donne maritate che per continuare ad andar in fabbrica più agilmente e senza d,isturbi sopprimono i figli non nati ancora >. e Certo è però che in molti casi non è l'avidità di denaro, ma la miseria enorme che spinge. Succede poi per lo più che le malattie conseguenti arrecano più spese di quelle che si volevano evitare >. e Spesso, come per supplementare il guadagno del marito la donna tiene bordanti, cosi nelle famiglie di standard un poco più alto, quando il marito non ha lavoro, la donna giovane e onesta a cui ripugna il l>ordo va in fabbrica: per poco che la stagione sia atti va, lavoro di candy o di cucito che qua e là si trova. A Philadelphia ebbi occasione di seguire da vicino la storiella nata da una simile contingenza. Una giovine sposa, Carmela S., va al lavoro, e trova per la strada un « lòffaro > (vagabondo) che le rivolge la parola per varie mattine di seguito , finché la sposina, perduta la pazienza, decide di uscir di casa con larivoltella del consorte. (Il revolver comincia a sostituire il coltello come suppellettile domestica). Trovato l' individuo, la. donua spara a bruciapelo~ bruciandogli una manica>. " La cosa va in Corte, pove costui protestò di esser scivolato sopra una buccia di banana, e di aver steso la mano sulla donna solo per sostenersi. Lei, indispettita: <I Già, le banane per l'appunto quando capito io ! • Anche nella reclusione si mantenne sempre sdegnosa. E ad un buon prete italiano che: richiesto andò a visi tarla, disse--testualmente: " Senti, patruzzo mio " ricchezze non ne ho, quattrini non ne ho, chè mio « padre ora pover'omo e non me ne ha lassati : ci ho « l'onore che è mio e guai a chi me lo tocca >. « Si
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