Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 13 - 15 luglio 1909

RIVISTA quale afferma la poca antichità dell' uomo , la sua origine comune falla penisola cisgan~etica. e le s~e migrazioni ~ dille~ renziazioni etniche lungo le linee 1soterm1che (p. 2 38) e assai deficiente specialmente sotto l'aspetto antropologico. Dall'altro lato most~a come certe invenzioni- il fuoco - l'uso di certe srstanze - il sale - la grande scoverta del linguaggio e certe idee e sentimenti: sentimento sociale, sentimento morale, comunicabilità tra uomo ed uomo , esistenza degli spiriti , idea di causa , idea di Din , palingen~si_, premio ~ pena, sacri~zio ptopiziatorio, paradiso, colpa or1g1nale_, ~~bu ec~. 7cc:, s1an_o comuni a tutti i popoli della terra, dai ptu bassi a1 pm alti. Ma anche in questa dimostrazione, ne_lla quale rif?lge la sua vastissima cult11ra non è sempre convmcente e chiaro. Nella conclusione si affaccia un poco di misticismo , come in tutto il resto c'è il metafisico. Il misticismo finale è quello di Mazzini, che riassume colle sue stesse parole: la missione dell'uomo sulla ten·a è l' :1dempimento della legge morale. E perchè non lo cita mai? . . . Passiamo sopra a certe stranezze d1 hngu~gg10 '. ad uno sforzo continuo di usare parole nuove e combmate m forma nuova . a· certi titoli paradossali di paragrafi cui non corrisponde il contenuto e chiudiamo rilevando una nota al cap. X. In una paginetta vi fa una. buona critica ~l!a teor_ia pa~olo~ic~ del genio di Lombrosu e dice: t( La qualita specifica 111 VirtU « della quale il genio è il genio , non è follia ; è ben altra. « La storia dice qual' è ». Noi saremmo stati--._,molto grati ali' egregio signor Ruta se ci avesse fatto più chiaramente conoscere quello che dice la storia. [oHN R. CoMMON-S Races and imniigrants in America - New York. The Macm:llan Company. EowARD A.. STEINER.:_ On the Trai/ of the Immigrant - New York Fleming H. Revell Company. EuoT LoRo, foHN 1. D. TRENOR E SAMUEL I. BARRows-The Italian in America - New York - B. F. Buch et Compan,y, 160 Fifth A.venu'·. Delle tre oprre succennate il compito più largo e più scien. tifico si ha in quello di Commons. Egli esamina le condi zioni del goveruo democratico in America; deplora che si sia inopportunamente acc.,rdata l'emancipazione ai negri, che considera addomesticati non inciviliti, e si occupa del problema della americani 11 a1ione degli immigrati esaminando bene la quistione delle razze, defla eredità e dell'azione predominante della educazione e ddl'ambiente. Traccia la storia delle prime immigrazioni di tedeschi protestanti cui succes.,ero gl 'irlandesi, negli Stati Uniti e dimostra i rapporti intimi tra immigrazione e prosperità Esamina poi la nuova immigrazione, come la chiamano in America, composta di Ebrei Russi, Slavi Austriaci , Unghe resi e Italiani , e tutto il problema degli Undesirables colla conseguenza dell'urbanismo, dell'alcoolismo, della delinquenza, della corruzione politi ca - nella quale il primo posto è degli Irlandesi - de'la concorrenza del lavoro ecc. ; e rileva che per selezionare l'immigrazione le leggi restrittive attuali sono impotenti. li Commons confida nell'azione della scuola e dello ambiente per trasformare ed assimilare gli elementi anche più scadenti. Ha carattere meno scientifico, ma non meno interessante e certamente più dilettevole alla lettura il libro di Steiner .. Egli pure st occupa della nuova immigrazione che contrappone alla antica e fa un po' di storia della immigrazione negli Stati Un;ti. Ma per conoscere meglio gli elementi che costituiscono la nuova immigrazione egli va sulle tracce degli emigranti nei paesi di partenza e li segue durante il viaggio e ali' arrivo dando notizie e giudizi sulle condizioni economiche e intellet• tuali, sui costumi, sulla psicologia delle varie emigrazioni : della tedesca, irlandest:, polacca, russa, austriaca, ungherese, italiana ecc.; notizie e giudizi in forma spigliata, spesso equamini ed acuti. Caso raro : lo Steiner non esalta troppo le qualità dei tedeschi. Anche lui esamina il problema degli undesirables sotto tutti gli aspetti e indica ciò che si dovrebbe fare per assimilarli ed evitare i pericoli che presenta. Infine gli scrittori dell'ultimo libro volgono la loro attenzione sopratutto alla immigrazione italiana e ciascuno di essi ne esamina un aspetto. Dei dodici capitoli nei quali è divisa l'opera otto sono dell'Eliot Lord : e in essi si occupa della corrente emigratoria italiana, dei progressi compiuti dal!' Italia _,unita, delle cause della emigrazione italiana, dello addensamenLi degli Italiani nellt: città, della corrente verso le campagne, della crescente domanda di lavoro italiano , delle ':esigenze di una migliore loro distribuzione ~e ~della loro progressiva educazione ed assimilazione. Tre capitoli sono del Trenor: sulla concor POPOLARE 363 renza ed associazione, sul lavoro degli italiani nel~e miniere, sui privilegi e doveri degli italiani naturalizzati m America. Uno solo, ma non dei meno interessanti - forse più degli altri-appartiene al Banow e parla del pauperismo, delle malattie e della delinquenza degli italiani. Dal Commons e dallo Steiner gli italiani non sono trattati con predilezione; ma è doveroso riconoscere che sono_: giudicati con abbastanza equanimità e con sufficiente conoscenza della loro condizione. Lord, Trenor e Barrow ne assumono addirittura la difesa con entusiasmo. li loro libro costituisce la mioliore e più documentata risposta a quello di Prescott F. Hall (Immig1·ation and is affects upon the United Staty). A loro gli italiani tutti devono viva riconoscenaa. D. T ARUFFI: L. DE NoB1L1 C. LoaI - La questione agrari a e l'emigra:p'one in Calabria. Con prefazione di Pasquale Villari. Fir<::nze. P. Barbera 1908. L. 10. ANTONIO FaANCESCHIN-1 L'emigrarione italiana nell'America del Sud. Studi di espansione coloniale transatlantica. Roma, Forzani e C.i 1908. Di questi due ponderosi volumi avevamo l'intenzione di oc· coparci lungamente e e onsacrare ad essi più che un cenno bibliografico, un vero studio. Ma il desiderio del meglio ci ha fatto ritardare, per mancanza di tempo e di spazio, ad occuparcene. On-:i'è che oggi, nella speranza di poter ritornare sull'argoment0, che rimarrà sempre di attualità per molti anni, pre · feriamo co!1sacrare alle due opere questi brevi cenni. I paragoni, si dice, sono odiosi; ma sono utilissimi per una esatta valutazione delle cose, degli uomini e degli avvenimenti. Orbene come giudizio sintetico direm J che le due opere illu · strano lo stesso argomento: l'emigrazione; la prima a preferenza nel raese di partenza e l'altra nei paesi di arrivo. Entrambi sono assai importanti. Ma la prima. La quistione agraria e l'emigra1ione in Calabria - benchè dovuta a tre scrittori è più or· ganica della seconda - L'emigra 1ione italiana ecc. - Nella quale il copioso materiale raccolto non è ben ben fuso ed as similato. La questione agraria ecc.. crediamo che sia la più completa monografia che si sia scritta sulle regioni d' Italia, che danno un largo contingente ali' emigrazione; e questa opera di oltre 900 pagine, supergiù, serve al illustrare lo stesso fe. nomeno per tutto il mezzogiorno e per la Sicilia. Da regione a regione ci potranno essere delle diflcrenze nelle condizioni, che favoriscono l' emigrazione; ma i caratteri comuni sono più numerosi e danno ad e<;sa un unica impronta nelle cause determinanti e nelle conseguenze. La prima opera è un tipo di lavoroin collaborazione : Taruffi descrive le condizioni geografiche, geologiche, climatiche ecc. della regione; Lori ne fa lo studio democrafico; e De Nob~li quello economico -agrario. Tutti e tre visitarono la C~labri_a nel 1906 dopo i disastri del terremoto e<i hanno r1spett1· vamente arricchit\l la parte rispettiva con osservazioni .collaterali acute sui costumi, sul! a stor;a, sull'avvenire della re· gione. A. noi riescono più interessanti le due ultime parti spec:almente quella del De Nobili, sebbene non in tutto ci troviamo di eccordo nel suo pessimismo sulle conseguenze della emigrazione. Quale sia la sorte degli emigrati italiani nell' America del Sud e specialmente nell'Argentina e nel Brasile ci fa conoscere ampiamente il Franceschini. Egli ci da notizie preziose sul lav0ro, sui salari, sul costo della vita, sulla benemerenza della emgrazione nello sviluppo economico-sociale di quelle regioni transatlantìch~ ed espone desideri e voti per miglio· rarne le condizioni, per tutelare la nazionalità dei nostri concittadini ecc. senza nascondere le deficienze degli emigrati e gli errori del governo e dei suoi rappresentanti. Spesso attinge alle sorgenti utficiali; qualche volta a sorgenti meno degne di fiducia. In ogni modo nelle 1128 pagine del Franceschini chi vuol conoscere le nostre più numerose colonie sen,ra bandiera vi troverà con certezza tutto quello che cerca. Nel chiedere cambiamenti d'indit·izzo unire sempre la fascetta colla quale è spedita la Rivista. Dott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore-responsabile •••········ ········--· ........ ······················ ..................................... ·························-· .... . Napoli, R. Tipografia Pansini in S. Loren1o

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