Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 13 - 15 luglio 1909

362 RIVISTA POPOLARE V'erano pure allora Sindacati e grande industria. Non mancava neppure una concentrazione dell'industria editrice (Morgen, giugno). + G. Sorel: L'fmmoralttà di Zola (r). - L'analisi dell'articolo pubblicato da Eckstein nella Neue Zeit sulle lllusions du progrès m' ha vivamente interessato : vi ho visto una volta di più che i rappre1Jentanti ufficiali del marxismo in Germania sono dei demagoghi che cercano di adulare i pregiudizi sociali , con . altrettanta bassezza quanto possono farlo i frammassoni più stupidi. Non è la prima volta che io sono denunciato come colui che ha delle idee vicine a quelle dei clericali : io so che non vi è delitto più atroce di quello agli occhi degli oratori delle Logge. Sarebbe forse per affinità clt:ricale che io ho chiamato Zola un • grosso mercante di porcherie li? Eckstein forse non ignora i giudizi severi che Anatolio France ha pronunciato sull' opera « cattiva » di Zola ; anche senza essere molto al corrente con la storia letteraria della Francia ha letto senza dubbio la Histoire de l'a.ffaire Dreyfus di Giuseppe Reinach; i suoi giudizii vi sono riferiti; Reinach co,1fessa che il gusto dei lettori s' irrita contro questa ricerca perpetua del laido, contro tante lordure , contro questa eccessiva indecenza » tomo III , pp. 68-69). Zola non è arrivato a crearsi la sua grande notorietà che mercè l' arte con la quale ha saputo usare dello scandalo ; el teneva bottega di porcherie , perchè le porcherie si vencievano bene. [ suoi grandi successi datano dall' Assomoir; i repubblicani avanzati denunziarono con furore l'uomo che, secondo essi, aveva calunniato la popolazione operaia di Parigi. Poi venne Nanà; a quell' epoca il procuratore della Repubblica si mostra va più rigoroso di quel che sia oggi contro la stampa pornografica; i giornali parigini mostrarono più volte che Nanà sorpassava in indecenza le loro cartt: erotiche. L' ammirazione di Eckstein per Zola mi fa supporre che noi potremo pur vedere pubblicato un perfezionamento della trinità, Darwin, Spencer e Marx, scoverta da Enrico Ferri. Perchè non scrivere un libro su Darwin, Marx e Zola? Sono persuaso che si dimostrert:bbe senza troppe pene che Zola ha applicato meglio di ogni altro il materialismo storico. Un marxista ufficiale francese ha pur stabilito a,ltra volta che Baltac è stato un precursor.; di Marx ! Nelle Loggie massoniche e nelle birrerie dove si comentano i comentari che Kautsky fa di Marx, si crede che i libri di volgarizzazione di Haekel rappresentano I' ultima parola della scienza. Non è sorprendente che Eckstein sia restato fortemente turbato da ciò che io ho scritto a proposito della gente che vuole discendere dalla scimia. Sembra.all'ora attuale che la teoria darwiniana della discendenza non ha più molta autorità al di fu0ri dei circoli democratici e massonici. Ecco, infatti, ciò che io leggo in un'opera testè pubblicata nella Bibliothèque de philosophie scientifique diretta da Gu• stavo Le Bon: « 'Siamo lontani dall'opinione d ffusa dai volga• rizzatori del darwinismo : I' uomo discende dalla scimia La scienza moderna ha provato che questo era un errore scientifico , (Giorgio Bohn: La naissance de l'intelligence p. 338)- Eckstein pare creda che ci siano democrazie che non sono demagogiche: io sarei curioso di sapere dove la democrazia non è un governo di demagoghi. So bene che si applica sovente il nome di democrazia ai piccoli governi di popolazioni rurali, che vivono presso a poco senza organizzazione amministrativa , che conservano fortemente le loro tradizioni religiose , e nelle quali le auto,·ità sociali di Le Play possiedono una funzione preponderante. ( r) Questa è una lettera diretta da Sorel ad Enrico Leone. La Reda-rione ;,. Tali piccole democrazie non somigliano per nulla alle nostr grandi democrazie e si potrebbe anche dire che t:sse funzio • nano esattamente secondo un modo di verso_ Il socialismo dei tedeschi si propone di conquistare il potere a profitto dei demagoghi, ed è naturale che aJopera tutti i mezzi possibili per difendersi dn coloro che vogliono spiegare al popolo la necessità di espellere i demagnghi. [n fondJ tutto ciò che i sinJacalisti scrivono contro la politica parlamentare; contro gl' intellettuali, contro le organizzazioni di partito fatte ad imitazione dello Stato , tutto ciò è diretto contro i demagoghi. Se per fortuna i socialisti ufficiali potessero mettere le mani sulle organizzazioni operait!, in maniera da poterle impiegare contro il governo allorchè questo si troverebbe contro di essi, la più terribile tirannia esisterebbe nei nostri paesi e sl!nza alcun dubbio, questa tirannia, addurre.bbe ad una abbastanza rapida decadenza economica. É perciò cht: bisogna fare tutti gli sforzi per salvare i sindacati dal patronato dei demagoghi; ed è ciò che vuol fare il sindacalismo. ( Divenire Sociale, 16 Giugno). RECENSIONI ENRICO RUTA - La psiche sociale- Unità ~di origine e di fine - Remo Sandron 1909. L. 7 50. Qut:sta importante orera è la V di una serie di pubblicazioni che il Sandron ha dedicato ali' Indagine moderna; ed è tale che ci s<!ntiamo costretti a consacrarvi una recensione assai più larga del solito. Il pensiero fondamentale del Ruta esposto colle sue stesse parole è il seguente : (( in tutte le razze umane la storia del pensiero è una; tutte, salvo le gradazioni di potenza, cammiminano verso una meta; la missione della specìe umana sulla specie umana sulla terra è una; gli uomini di ogni paese e colore e ·lingua vi cooperano secondo la mi ,ura delle forze loro; e così è, e non può essere di versa mente, p~rchè è legge di natura , (pag. 8). « La psiche umana che è essenzialmente inventiva, e che perciò chiamo euripsiche, è una in tutte le razze; le guaii, quindi, precisamente in forza di guesta unità, cooperano ad un unico fine o inconscienternente. o con un grado di coscienza proporzionale al grado d'incivilimento a cui sono pervenute. E tal fine è la trasf0rmazione del mondo ambiente, è la conquista delle leggi naturali per il ben vivere degli uomini; è la correzione del grande mezzo; per trarne la vita felice: è insomma la civiltà ~ (pa". 48). Perciò non ammette che ci siano razze da distrurre ma da redimere (pa. go). C'è un punto in cui sembrerebbe che l'A. voglia fare qualche t:ccezione a questa unità alla Trombetti - e del Trombetti si mostra ammiratore - poichè a pag. 1 r8 dopo avere parlato dei nani osserva: • l'umanità nera, incapace di tro varsi il terreno etico sul quale consolidarsi, fa pensare ai Guarani dell'Orenoco, che durante le inondazioni del fiume si adattano a ripararsi e a vi vere, come su letti pensili, sui rami delle palme mauriziane, e non sono buoni a trovarsi un luogo sicuro, ne farsi dimore stabili dove stanziare )l. Forse questi uomini del continente dei leoni, appartengono a quelle stirpi, che non si sono ancora svegliate (pag. 289). L'unità della psiche umana in grado vario di evolu 1 ione potrebbe far sospt:ttare che egli sia un hatkeliano; ma eg1i invece tra l'uomo e l'animale non ammette continuità di evoluzione e, sebbene in frrma vaga, lascia comprendere che tra l'uno e l'altro ci sia il hiatus. Più volte ritorna su questa differenza profonda tra l'animalt: e l'uomo. « Il taglio netto tra h ragione umana e l'an:male, ci è data dal fatto che l'uomo fa delle cose trovate.come sono, cose nuovt:, produce ». (pag. 9). Gli animali possiedono strumenti meravigliosi; ma essi nulla ~ hanno messo del loro_ L'uomo poi è il solo animale sulla terra che non si adatta all'ambiente, ma trasforma e adatta l'ambiente a sè , (tiag- 27, 28). « L'animale è un trasformatore fisiolngico: è qui il taglio netto di distinzione tra il bruto e l'uomo di fronte all'esistenza universale della natura ; non è tra il cosidetto istinto e la cosidetta ragione; primitiva mente il taglio netto è nella po - tenza di produzione; il bruto non produce , (pag. 240). Come riesce il Ruta a dimostrare la sua tesi sulla unità della psiche umana? Da un lato critica il poliginismo. Ma questa parte che avrebbe dovuto precedere le altre e nella

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