RIVISTA POPOLARE 359 La cosa era tanto grossa che perfino il Parlamento ci ha fatto una buona figura. Tutti gli uomini perbene della Camera italiana, di destra e di sinistra, hanno fatto dei caldi e soliti discorsi contro l' imbroglio 'che si prepara. Nèssun deputato, per ora, ha avuto il fegato di difenderlo a viso aperto. il ministro l'ha difeso per dovere d'ufficio-e un celebre con dottiero di mercenari ministeriali ha detto queste schifose pa role: t( Voi parlate, ma noi votiamo! >1 Qui non vogliamo fare della politica quotidiana nè vogliamo occuparci partitamente delle convenzioni marittime, per quanto sappiamo che son cose importantissime per i nostri commerci e rapporti col mondo. Noi vogliamo, secondo il nostro solito, additare la moralità del fatto. Noi vediamo da una parte una famiglia o una clientela ricca, armeggiona e ingorda che cerca d'impinguarsi dell'altro a spese di tutti e un governo il quale, o per debolezza o per interesse, l' siuta e la spalleggia -dall'altra parte i migliori uomini della Camera che denunziano la frode e la canaglieria del nuovo affare e un popolo che lavora e che ha bisogno di essere educato e non derubato. Noialtri, come tutti gli onesti, stiamo per quest'ultima parte e ci fa meraviglia che di fronte a un simile tentativo ji pirateria garentita dallo Stato non ci sia una maggiore indignazione in noi tutii. Palermo, è vero, è in subbuglio , ma per m0tivi regionali e non di certo morali e il furbone che ci governa la calmerà con qualche promessa e qualche contentino. Si tenta, qua e là, di sostituire gli interessi locali a quelli nazionali, come i signori Piaggio tentano di sostituire quelli familiari a quelli locali e nazionali. È la solita storia di tutti i regimi e la democrazia, se si guarda bene, rappresenta un progresso unicamente porchè permttte che il polio strilli mentre lo spennano (La voce, 8 lugli0). + Bernhard lhringer: Il Risorgimento. - ~na rivoluzione al suo inizio circoscritta a manifestazioni individuali, non ha mai nulla di meraviglioso e di affascinante , eppure i suoi martiri hanno sempre aperta la via alla passione popolare, che soltanto con difficoltà si riesce ad indirizzare verso una data meta e poi con tanto maggiore impeto tutto rovescia dinanzi a sè. Gli ~ incitatori • son uomini medì, di non I unga vista, quasi mai logici , che soltanto in confuso vedono quel che vogliono e spesso si spaventano della potenza degli spettri da loro evocati. Appunto per ciò il destino di questi combattenti agli avamposti è tragico ed adatto alla gloria del martirio presso un popolo dall'orizzonte circoscritto. Onde la fama di quegli uomini che nel periodo post-napoleonico combatte• rono contro gli eredi della Lombardia, l'Imperatore Francesco e Metternich , non colle armi in pugno, bensì coi loro sentimenti, con parole buttate là incidentalmente, colla partecipa• zion~ a società segrete. Delitti che dovettero poi espiare lunghi anni allo Spielberg presso Bruno. Questa è la storia esteriore del Risorgimento. Essa non . splende per verun lato. Il l< buon imperatore Giuseppe 11 non era un despota ;nergico, da' modi principeachi ; tanto meno « gli agitatori ~ brillarono sul loro tempo per qualità eroiche. Essi non eran neppure rappresentanti della pubblica opinione che solo più tardi si fece sentire risolutamente. Ciascuno agiva per conto suo senza molto curarsi del destino degli amici. Eppure non mancò la gratitudine del popolo, forse nel maggior numero di casi perchè I' imperatore vegliava egli stesso con grande cura perchè essi venissero internati. Questo lungo periodo di dolori inalzò al Campo storico i martiri e li cinse d'alloro per parole, in un tempo che le opere di altri cominciava a creare l'Italia unita. La storia esterio!'e di quel periodo di agitazioni resta così esaurita ; essa non lasciò molto ma molto apportò; i primi germi dell' espressione politica della coscienza nazionale. In questo successo ((morale » è la sua essenza. Essa fu veramente un primo tendere , tremando , al frutto proibito che ebbe gloria soltanto dal rigore della mano punitrice. Vi erano in Italia molti uomini ardenti, assetati di gloria, malcontenti; ma essi erano troppo felici , coronàti dal successo per essere degnamente apprezzati. Allo Spieiberg erano i difensori della giusta causa, i grandi figli del popolo, ai quali era rivolto il pensiero dell'Italiano che porto dinanzi ai Gabinetti europei il motto: l'Italia farà da sè. fu un fortunato errore. Riccardo Hllch, nel suo recente libro: « Das Risorgiment » si sforza a conservare il fascino delle pt:rs0nalità : ({Noi li vediamo come eroi su una scena notturna , mentre attorno risuona la tempesta, cogli abiti ondeggianti, in forti atteggiamenti, recitar !a storia della lor.o vita, e non ci stanchiamo d' ascoltare le tragiche e dolci parole , che a noi risuonano dal profondo passato ~. Confalonieri , Pellico , Maroncelli , Salvetti , l' Imperatore Francesco, Carlo Alberto di Savoia , Pallavici'1o, tanti nomi, tanti tipi diversi, sui quali più tardi , scientemente o non, si modellarono alcuni che prima o poi ricomparvero nella storia delle rivoluzioni , fanatici della libertà o cosc;enti assolutisti privi di valore personale. (Neue Revue, Giugno). + X. X.: La visita dello Tsar a Re Eduardo.-Per la prima volta da che la lotta fra le aspirazioni del popolo Russo e la volontà dei suoi Tsar ha assunto proporzioni tragiche, per la prima volta lo Tsar di Russia visita la Corte di Inghilterra. E vi assisterà la flotta, A dire il vero noi non possiamo dire ancora qual genere di visita potrà essere questa : sir Edward Grey non ha lasciato intendere quale sorta cli festeggiamenti potranno essere fatti , e se la visita la si dovrà intendere fatta al popolo Inglese, o fatta al Re Eduardo personalmente. Tuttavia, benchè Edward Grey abbia qualificato di privata la visita dello Tsar di Russia al Sovrano Inglese, vi sono certe peculiarità delle quali i sovrani non si possono spogliare : vi saranno ricevimenti e banchetti nei quali i due sovrani dovranno per forza brindare ai loro popoli e non sarà possibile far tacere la stampa, al tempo stesso che le navi, i madnai, i cannoni Inglesi dovranno salutare il monarca ospite di Re Eduardo VII. Noi non sappiamo dunque fino a qual grado il Governo Inglese ed il Re ospitènnno Nicola II. Il carattere di Nicola II, fu per parecchi anni un enigma per I' Europa. Con difficoltà il mondo si è disabituato a non vedere in lui che l'apostolo della pace, il fondatore della istituzione dell' Aja. Lo conosce come un' indeciso , di mediocre talento , e senza coraggio fisico o altre qualità necessarie al conduttore di popoli. Si sono avute nell'uomo anche rari lampi d' idealismo. E tanto un idealismo della destra, quanto della sin:stra e Nicola Il è stato il riflesso delle idee di Po - biedonostzeff. Egli non è soltanto un autoritario ed un conservatore, è anche un appassionato della reazione mistica Russa. Egli si attacca ad una chiesa che non ha mai abbandonato il diritto legale di essere persecutrice. Come proprio ideale di cristianità egli venera il Padre Giovanni di Cronstadt l'operatore di miracoli, mezzo profeta, mez70 ciarlatano ed intieramente fanatico cht: usava pregare pubblicamente per la morte di Tolstoi. Egli raccoglie intorno a se i ciurmadori di tutte le sorte dei profeti delle stazioni, agli spiritisti. Egli crerle sinceramente eh 'egli è il vicerè di Dio e, attraverso le sue t:sitazioni e le sue mancate promesse questa sicurezza della irresponsabilità divina la sorregge, ed egli più ama, ed ascolta con piu attenzione i consigli di coloro che lo proclamano l'unto del Signore e la Provvidenza della Russia. Se, personalmente, egli sia indifferente allt: sofforenze umane noi lo ignoriamo. Certo è che egli , educato alla scuola di Pobiedonostzeff e guidato da lui, considera che le sofferenze
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