Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 13 - 15 luglio 1909

358 RIVISTA POPOLARE esercitarono azione decisiva sugli altri poteri dello Stato. Non si può dimenticare, sotto questo riguardo, quanto fecro Grèvy Buffet e Gambetta. Oggi, la presidenza della Camera francese ha dei punti di contatto con quella inglese, altri con quella americana. Troviamo, ad esempio, che il pare.re di essa soventi prevale nella soluzione delle crisi ministeriali. Ma si vorrebbe ora una presidenza dell'uso inglese, e di tale parere si dimostra Paolo Deschanel, il quale prt:sidette la camera francese dal 1898 al 1902. (Revue politique et parlementaire, giugno 1909). + Pierre Loroy- Beaulieu: Lo sviluppo degJl StatiUniti del Pactfico. - Meraviglioso è lo sviluppo agi icolo raggiunto ,~agli Stati del Pacifico; e ancor più meraviglir so è lo sviluppo demografico di quelle regioni. In quanto alla popolazione noi troviamo che, 10 27 anni, essa è cn:sciuta n..lla seguente misura: California Oregon Wasthington Haho 1880 865.000 175.000 75.000 1907 1.648.000 600.000 I. I 59.000 32.000 273.000 La produzione agricola è già enorme. Nel 1908, quei quattro Stati han raccolti 21 milioni di ettolitri di grano. L'allevamento del bestiame vi è quanto mai prospero: vi si contano 780.000 vacche da latte e 1 1 rnìlioni di altre bestie da carne. La California è inoltre il frutteto degli Stati-Uniti. I trasporti meravigliosamente organiz:-ati, permettono di spedire la frutta su tutto guanto il mercato americano. Nel 1907, furono spediti 7,500 vagoni ccmpleti, carichi in media di 10 tonnellate di prodotto fresco. Nello stesso tempo, si spedirono 24,000 vagoni di aranci e 3500 di limoni, tutto ciò senza L:ontare le conserve, il cui valore è calcolato a cento milioni di lire. La cultura dcli' olivo ha preso, recentemente, una grande estensione. Ad onta di ciò, lo sviluppo dell'agricoltura è appena al suo inizio. La produzione della frutta può crescere ancora enormemente, specie quanto saranno utilizza ti i terreni irrigui, di cui dispongono quei fortunati paesi. Oggi. i terreni irrigui della California oltrepassano gli 800,000 ettari, ma il governo foderale pensa d'irrigarne altri 200,000. Nel!' Oregon i lavori sono innanzi per irrigarne altri 100,000; e ciò senza parlare di quello che, nello stesso senso, ha compiuto l'iniziativa privata. Ali' infuori delle risorse agricola propriamente dette, gli Stati del Pacifico dispongono di colossali ricchezze forestali, che il Governo ha già provveduto perchè non vadano rapidamente disperse, com' è accaduto altrove. Una sola riserva manchevole: il carbon fossile. Questa mancanza potrebbe portare con sè una specie dì sterilità industriale. Ma questi Stati abbondano di corsi d'acqua, e si trovano in grado, per ciò, di sostituire l' energia idro-elettrica a quella del vapore. Forse non è troppo audace il dire che gli Stati del Pacifico sono destinati a divenire i più ricchi dell' Unione nord americana. (Economiste Jrançais, 26 giugno 1909). + lgnotus: Il fanatismo industriale (1). - La causa principale di questo cataclisma che piii tardi sarà cagione della rovina della proprietà , è che quasi tutti i paesi si son dati all' industria producendo, ciascuno, ciò che è necessario al proprio consumo , rendendosi indipendente dalle industrie ( 1) Il titolo originale è: Il cataclisma finan 1 iario. Ci pare più adatto quello dato da noi all'articolo. La Reda{ione straniere , lasciando a queste soltanto i pro~otti che cause naturali impediscono di fabbricare. In effetti, noi vediamo paesi che poco tempo fa esportavano materie prime per riceverle in prodotti manufatti che ora ie trasformano essi stessi nei loro proprii stab:limenti tanto bene, se non mtglio, istallati di quelli dei paesi ai quali fanno ora !a concorrenza. Senza dubbio il grande sviluppo industriale di quei oaesi ha per causa le grandi invenzioni ed iprogressi in meccanica e di elettricità, che hanno loro apportata una tale potenza di produzione che tutti producono al d1 più del loro consumo e quesLi popoli nuovi all'industria hanno potuto essi pure esportare. Tutti i paesi vogliono esser grandi nell' mdustria e nel commercio: 1,on per vanità ma perchè col sistema attuale, per arricchirsi, bisogna vendere ed esportare. Per esempio , se gli Stati Uniti son considerati comi:: un paese ricco è perchè i lorv prodotti manufatti fanno concor - renza fino in casa loro alle industrie del vecchio mondo. Un paese in cui 1 'industria non avesse che il suo consumo interno, sarebbe un paese povero poichè per numerosi oggetti ogni paese è triburario dei paese vicino. La Repubolica Ar - gentina può noverarsi tra i paesi industriali perchè esporta cereali e bestiame. Ma avviene che volendo esser esportatori, tutti i paesi dei medesimi. prodotti, si fanno una concorrenza economica poichè ciascuno producendo per esportare, non vi saranno più paesi per importare. E la concorrenza non avviene solo tra nazioni che, durante tanti anni furono i soli paesi di esportazione. Non sono soltanto l'Inghilterra e la Francia, ma anche la Germania , gli Stati Uniti, la Russia, il Giappone e tanti altri paesi che nello stesso tempo che proJucono per il loro commercio interno producono per l' esportazione gli stessi prodotti che prima avevano da fuori. E la crisi dopo avere avuti eccessi acuti resta oggi allo ~tato latente perchè ogni paese esportatore nuovo è un paese d'importazione che sì chiude. La concorrenza industriale e commerciale è giunta ali' ul timo termine , è una nuova forma di lotta che comincia almeno tanto tt rribile guanto quella che facevasi a colpi di cannone. La crisi degli Stati Uniti non è lontana da noi; ora è il turno della Spagna e de!l'ltalia e se i rapporti trii Inghilterra e Germania sono tesi è perchè esse cominciano a f:entire gli effetti nefasti di questa concorrenza. È tale constatazione è la più formidabile requisitoria che si possa pronunciare contro l' organizzazione capitalistica, poichè è l'abbondanza della produzione che genera la lotta tra le nazioni e la miseria in casa propria. (Les Temps Nou. veaux, 30 giugno). + G. Prenolini: I signori Piaggio e l'Italia.- (r) Or mai tutti i galantuomini d' Italia hanno capito in che cosa consiste la porcata delle convenzioni marittime. Due società finte nemiche, che si tengon di balla a vicenda pur diffidando l'una dell'altra, si son messe d'accordo per metter nell' impiccio il governo e arraffare pio milioni che possono alla barba dei disgraziati. Se l'affare riesce una famiglia ricca (cioè Piaggio-Lloyd Italiano) diventerà ancora più ricca alle spese dì tutti noi, di tutti gli italiani che in capo all'anno, in un modo o nell'altro, danno qualcosa al governo. ( 1) RiproJociamo volentieri questo articolo: r. perchè veniva pubblicato a Firenze mentre Colajanni investiva Schanzer a Roma; 2. perchè è di un letterato che vive al difuori della politica; meglio di ogni altro, quindi, rispecchia la opinione pubblica. La Rivista

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