Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 13 - 15 luglio 1909

RIVISTA POPOLARE 357 una stessa specialità. Così anche nelle montagne neo-castellane apparvero le prime officine. La produzione aumentò rapidamente. E come negozianti e impresari non hanno :ndietreggiato davanti al miraggio di viaggi ]ontani, l'orologio svizzero è ben presto penetrato in tutti i paesi. Tuttavia, ancora nella prima metà del sec. XIX, l'orologiaio, generalmente Javorava in casa; le officine erano per alcune specialità. E l'orologeria di precisione si avvantaggiava molto bene del lavoro individuale dell'artefice e della piccola officina dalle sagge tradizioni di fedeltà, nel compito assunto. Il fabbricante aveva un ufficio di orologeria, dove, circondato da alcuni operai scelti, esaminava il lavoro che gli veniva consegnato dal difuori, e faceva mettere ogni cosa in pronto. E in queste condizioni l'ufficio di orologeria smerciava orologi in gran quantità. Così, vi erano, il 1866, nel Cantone di Neuchàtel, 13,706 operai che producevano 800,000 orològi all' anno. Ma la fabbricazione dell'orologio ordin:uio si sviluppava, cercava la sua via, reclamava una organizzazione nuova: bisognava riunire i lavoratori e introdurre la macchina. Fu allora che sorse la fabbrica. Sormontando cnsi economiche talvolta lunghe e penose, l'industria orologiera si trasfor nava, modificando costantemente i suoi mezzi di produzione; si adattava alle condìzioni nuove, create dalla rapidità crescente delle comunicazioni e dalla facilità sempre più grande degli scambi. Le Esposizioni Universali permisero all'orologeria svizzera di misurarsi alla concorrenza straniera e l'orologeria svizzera uscì fortificata e migliore da queste prove che le fecero sempre onore. L'osservatorio astronomico di Neuchatel, fondato nel 1859, che dà l'ora a tutta la Svizzera, e quello di Ginevra, fondato nel 17is , hanno un servizio cronometrico molto bene organizzato , che dà un grande impulso all'alta orologeria, coi concorsi annuali cui prendono parte le primari e Case. Il Controllo federale delle ma te rie d'oro e d'ar- • gento applica la sua marca in ogni scatola d'orologio da tasca, licenziato al commercio e garentisce così il compratore contro la frode. Particolare interessante, i benefici realizzati dall'Ufficio di Controllo federale ·d, una città, spesso molto considerevoli, non fanno ritorno all'amministrazione centrale ma restano acquisiti a questa città, che deve impiegarli in opere dì pubblica utilità. Ciò costituisce una risorsa preziosa, che salda una parte delle spese per l'insegnamento professionale. Nel 1876, Filadeltìa organizzò una Esposizione Uni versale. Il delegato Svizzero per l'orologeria fu colpito dello sviluppo che prendevano le fabbriche americane. Di ritorno in patria, gettò un grido di allarme, che da prima fu a·ssai male accolto, poscia ascoltato dappertutto. Ne seguì una riorganizzazione delle fabbriche, le quali modificarono il loro macchinario; la precisione del lavoro si fece maggiore, il ricambio dei pezzi divenne una realtà. D' aJlora in poi, questo movimento ascensionale non si è più arrestato. A fianco di queste fortezze industriali che hanno attirato nelle loro mura la grande massa dei lavoratori, l'orologiaio isolato e la piccola officina conservano ancora il loro posto al sole, perché non si potrà mai fare a meno completamente di essi, nella fabbricazione dell'orologio di prezzo. La prosperità industriale straordinaria di questi ultimi anni ha fatto come uscir di terra fabbriche e fabbriche, in tutta la regione orologeria svizzera. Ve n' ha di talune che sono costruite con un lusso d'aria, di luce, di comodità, da stupire i visitatori. Infine, ricorderemo la statua in bronzo eretta a Daniele Jean Richard sulla piazza del- Lode nel 1886 l'altra, parimenti in bronzo, tributata due anni dopo a Peter Henlein, in Norimberga; ed annunzieremo che, nello stesso Lode, si è costituito, di questi giorni, un Comitato per l't:rezione di un monumento alla memoria di Giulio Grossmann, direttore della locale scuola di orologeria (morto nel 1907) ed autore d'importanti lavori sulla cronometr:ia. Avremo così chiuse, in una maniera non priva d'interesse, le brevi linee di questa notizia sulla storia degli c. rologi. Lugano (Svizzera) 16 marzo. s. LAURITI ~IVl5T Jt DELLE ~IVl5TE Gilbert Gide: La presidenza delle assemblee politiche. - li temperamento nazionale e le istituzioni di ciascun paes! han determinato tre granii tipi di presidenza, corrispondenti a tre concezioni diverse. Abbiamo così lo speaker inglese, lo speaker americano e il presidente francese. Molto più impersonali, indipendenti dal carattere nazionale, sono i presi denti delle assemblee non eletti vi, così il lord alto cancelliere della Camera dei Lordi e i presidenti del Senato sono dei funzionari; essi non rappresentano l'assemblea. Le maggiori difficolt?I nascono guando un presidente non elettivo vien preposto ad un assemblea dettiva. Non sempre, in tal caso, il prt:sidente si può mostrare adeguata indipendenza rispetto a chi lo nomina. E guesta mancata indipendenza resta anche guH.ndo il presidente vien nominato dal Monarca, dietro designazione ddl'assemblea. Però non mancano esempi d'indipendenza .rispetto a tutti. Il Duca di Morny, per esempio, benchè fratello naturale di Nàpoleone Ili e da lui messo a capo del!a Camera, non mancò di riuscir gradito ai deputati pur mantenendosi fedele a chi lo avea messo a guel posto. E questa •uua tarJiva giustizia resa al manipolatore del colpo di Stato. - Il mondo anglo sassone ci presenta due forme speciali e distinte Ji presidenza. Lo speaker della camera dei comuni ir.glesi diversifica di molto, per esempio dallo speaker della Camera dai rappresentanti americani. Il primo è stato sin dall' origine (XIV secolo) e lo è anch'ora il rappresentante dell' assemblea di fronte agli altri poteri dello Stato e, in parti..:olare, di fronte alla Corona. Egli si è innalzato al di sopra dei partiti e in questa indipendenza risiede il suo prestigio. La campagna ostruzionista condotta dagli irlandesi nel 1881 e l'estensione del suffragio avutosi nel 1884, han fatto subire una certa trasformaz10ne al carattere tradizionale dello speaker. Questi, armato com'è ora· di ecc~zionali poteri disciplinari, si avvale di armi che non derivano solo dall'au torità morale di lui. Egli ha ora la potestà di essere parziale. Speriamo che non ne usi; diversamente la Gran Brettagna perderebbe ciò che onora di più il suo Parlamento. Lo speaker della Camera americana dei rappresentanti è il capo di un partito, a cui la carica estente l'influenza. Il regolamento del 18 gennaio 1790 conferisce al presidente il diritto di nominare i comitati della Camera, sui quali fa sperare l'autorità, sua. Siccome tali comitati controllano l'azione del potere esecutivo, così l'influenza del presidente diviene grandissima, quale noi non si concepisce nemmeno. Il potere del presidente della Camera è solo limitato dal poter~ del presidente della Repubblica. In Francia, il presidPnte è un 11gente materi_ale, un organo temporaneo dedito alla direzione dei dibattiti e al manteni. mento dell'ordine. Ma non mancarono fatti i quali dimostrarono che gualche volt a i presidenti dell' assemblea politica

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