352 K.lVlSTA POt>OLARt. Minorenni dai 16 ai ~1 anni Delinquenra di reato comune ANNI MEDIA • 1830 6,979 1840 9,018 1850 13,9w 186') 18,572 1870 19,684 I 880 23,319 1890 27,309 1900 30,485 1095 31,441 Da tutto quanto si è detto, risulta luminosa l'azione deleteria della passività economica 1 ulla delinquenza. Ecco perchè tutti debbono imparare praticamente - come pure teoricamente -- un mestiere, un'arte o una professione, che permetta loro di essere economicamente attivi e di procurarsi un guadagno onesto e sicuro. E ciò vale anche per i fanciulli. Certamente sarebbe cosa inumana voler imporre ai ragazzi un lavoro eccessivo e superiore alle loro forze : l'attività economica dei fanciulli dovrebbe restare nei limiti di un esercizio salutare delle loro membra, allo scopo di conseguire da principio un fine educativo più che finanziario. Al fanciullo non si dovrebbe insegnare che il solo scopo del lavoro è quello di guadagnare del danaro: invece bisognerebbe fargli comprendere che eg: i ha il dovere di rendersi utile agli altri, com e gli altri sono utili a lui: di restituire alla società quanto essa dà, e insegnargli il modo di adempie re a siffatto dovere ( Mosby). Altrimenti avverrà che abituati dalla fanciullezza alla passività economica più degradante, percorreranno costantemente - sin dalla tenera età - la vita dell'infamia e del delitto ed anche divenuti adulti formeranno il deplorato esercito permanente di criminali incorreggibili, che escono dal carcere per ritornarvi novellamente dopo breve tempo. Ad evitare ciò, occorre che negli stabilimenti carcerari per lo meno s'insegni un mestiere a coloro che non ne impararono alcuno e che si obblighino a lavorare tutti i delinquenti. Così, bandendo l'ozio dalla prigione - come già si é osservato-· i criminali potranno essere redenti, e si vedrà diminuire il non meno doloroso fenomeno della recidiva. Ed invero, la causa prima della recidiva deve riscontrarsi nella passività economica-per speciali condizioni sociali-di buona parte della popolazione detenuta. Se i delinquenti con l'attività economic:i nelle carceri acquistassero l'abito al l~voro onesto ed ordinato, raramente uno di essi, dopo usci ro dalla prigione, commetterebbe un nuovo reato. E, come si è visto, il Mosby ha ciò constatato nella casa di correzione degli Stati Uniti di cui poc'anzi si è fatto cenno. E così pure nel più graode stabilimento penitenziario degli Stati Uni ti, dove ad ogni prigioniero che non ne aveva conoscenza, s'insegna un mestiere, soltanto il 14 per cento dei detenuti che ne escono ricadono nel delitto. E nella prigione, dovrebbero essere educati alla attività economica fervida e feconda soprattutto gli individui economicamente passivi, detenuti per oziosità e vagabondaggio. Avviene invece, che il carcere consolida in questi pericolosi .delinquenti l'avversione al lavoro, per i difettosi sistemi penitenzia rii vigenti. E perciò la recidiva si manifesta tra essi in proporzioni dolorosamente allarmanti. In Francia, il Compte général pour la justice crimine/le del 1882, sulle medie di un quinquennio, dava nelle condanne per mendicità recidivi 65,7 per cento e per vagabondaggio il 71,3 per cento. Anzi la recidiv~ nei vagabondi sembra aumentare sino al 78 per cento negli anni successivi. Nelle statistiche penali francesi, ad esempio troviamo che, nel 1888, su 10,414 prevenuti per vagabondaggio, erano recidivi 13,514; nel 1889 su 19,705, i recidivi erano 14,722; nel 1890 su 19.971 erano recidivi 15,156, e nel 1891 i recidivi erano r3,797, su 17,887 prevenuti per vagabondaggio. Per l'Italia, poi, Enrico Ferri notava che su roo condannati dai tribunalì per oziosità, vagabondaggio e contravvenzioni all'ammonizione, vi erano 41,5 recidivi, cifra superata solo dai condannati dalle assise per reati contro la sicurezza deHo stato: 60 per cento recidivi. Anzi per l' oziosità e propriamente per il vagabondaggio, come constatava '1nche il Cavaglieri, sono molto numerosi gl'individui più volte recidivi, che quelli recidivi una o due volte; mentre in genere per il totale dei reati avviene l'inverso. Infatti, secor1do le ricerche dell'Hanberg, per un lungo numero di giudizi, risulterebbe che su roo condannati la prima volta per le varie specie dì reati, ì condannati per vagabondaggio erano 3,2; tra i recidivi 5 volte il 50,7 per cento erano vagabondi, e 1'83,5 per cento tra i recidivi da 10 a 14 volte I Di guisa che la passività economica-nella quale giacciono i delinquenti dentro le carceri de tout comfort, dove il perfetto crimhale ritrova il più delle volte quell'ozio ideale che è la sua aspirazione suprema, al quale dedicò sempre la sua vita-invece di essere un correttivo, è a sua volta causa del rinnovarsi delle azioni crimi'nose. Il delinquente che vive di furto e di altre peg. giori arti parassitarie, ha un'avversione istintiva al lavoro: obbligarlo dunque ad un'opera faticosa e costante, penosa e inevitabile, dall'alba al tramonto, costringerlo a bonificare i luoghi malarici e ad estrarre il minerale dai pozzi sotterranei , è minacciarlo di una pena che ripugna a tutto il suo carattere ed allo spirito stesso della sua vita, assai più e ben diversamente di quel che non possa essere il comodo è inerte isolamento della reclusione. Anzi quest'inerzia, dal delinquente appunto preferita, non solamente deve considerarsi durante il tempo della prigionia un deplorevole spreco di energie, che potrebbero essere utilmente impiegate, ma produce un effetto ancora più grave, quello cioè più volte indicato di consolidare nei cri,ninali la abitudine alla passività economica, ed anzichè ritrarneli, di spingerli con rinnovata audacia sulla via. del delitto, che e.,si già incominciarono a percorrere. Ma non basta. Altre correlazioni ancora evidenti si riscontrano tra la passività economica e certe categorie speciali di reati: Così l'aumento della popolazione economicamente passiva coincide con un incremento dei reati contro la proprietà. E' stato già os5ervato che alcune categorie della popolazione economicamence passiva presentano una più grande delinquenza. Così è noto che con l'aumento della disoccupazione si verifica altresì un incremento della criminalità, che la piccola criminalità aumenta col crescere del vagabondaggio (Loria). Ebbene se si considera l'intera popolazione economicamente passiva in rapporto alla delinquenza, si osserv:1 'analogamente che al crescere della prima si accompagna l'aumento della seconda, particolarmente dei delitti contro la proprietà. Ed invero, io ho dimostrato, nel mio citato lavoro, che in Italia, dal 1881 al 1901 , aumenta la ·popolazione economicamente passiva, e diminuisce quella eéonomicamente attiva, mentre nello stesso
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