RIVISTA POPOLARE 317 che umanamente, paternamente , accord'arono ufficiali e marinari senza o contro gli ordini del Comandate della rn1ve. Ricordai, credo opportunamente, che lo spirito della inizi:itiva e il coraggio nell'assumere le gravi responsabilità, che in guerra le situazioni improvvise creano, condusse Pianell a salvare la ritirata dell'esercito italiano a Custozza; la mancanza di iniziativa, l'attesa di ordini indussero Vacca ed Albini colle navi al loro comando ad assistere inerti, impassibili alla battaglia di Lissa ... . Ci fu un punto del mio discorso che provocò uno scatto del Ministro della Marina: quello in cui deplorai che si fossero villanamente licenziati gli eroici marin'li della flotta russa. Mi affrettai :1 prestar fede ali' on. Mirabello e mi rallegrai come Italiano delb sua smentita, che lavava una macchia disonorante per l::t rappresentanza ufficLtle del nostro paese. « Allora, soggiunsi , ha mentito nel rapporto al proprio ROVl'rnol' ammirailio russo Litvinoff ». E il Ministro della Marina italiana accortosi del mal passo cui lo aveva condotto la sua imprudenza balbettò: « C'è un malinteso. Io non smentisco l'ammiraglio russo ». Ma egli si guardò bene dal dire qual'era il malinteso; non pensò lontanamente, armato com'era per le difese verbali, a leggere quel rapporto che doveva giustificare il suo scatto ; scivolò rapidamente sul punto pericoloso e non vi tornò su quando tentò la propria difesa. Egli sapeva che non bastavano nè la eloquenza di Dernostene, nè le mali arti di S. Ignazio di Loiola a dare al rapporto dell' ammiraglio Litvinofl - che egli non smentiva - il significato che i russi e tutto il mondo civile gli avevano dato : quello di uno sgarbatù e ingrato licenziamento. + Dicendo una pHte della verità che mi è notanon rivelando che una parte delle verita fattomi note da molti Yalorosi ufficiali di marina, sdegnati e vergognosi della figura , cui superiori inetti li hanno condannati ingiust:rn1ente - ho adempiuto, come tante altre volte, ad un penoso dovere. La Camera, che per malinteso patriottismo aveva manifestato l'intenzione di linciarmi mi ascoltò rattristata e silenziosa, quas1 atterrita dalle verità, che apprendeva da me. L'impressione ricevuta fu manifestata coll'accoglienza glaciale fatta alla dih~sa del Ministro della Marina. La stampa di Roma, salvo qualche inconcepibile eccezione, pubblicò un resoconto es1tto ed imparziale della mia requisitoria; ma quella di provincia, salvo poche altre eccezioni - tra le quali questa volta mi duole di non dovere annoverare Il Corriere della Sera - obbedendo quasi ad una parola d'ordine - ha osato affermare che il Ministro Mirabello eru riuscito a scagionarsi dalle mie accuse (1). Menzogne; ben note, come tante altre. Un ultima parola. Molti che nei corridoi di Montecitorio mi hanno dato ragione e mi hanno dichiarato di conoscere fatti tanto gravi quanto quelli da me denunziati mi obbiettarono che carità di ( r) Mentre correggo le bozze di stampa mi arrivano u11a lettera dagli Stati Uniti e alcuni ritagli di giornali italiani di New York, dai quali rilevo che la falsifieazione del resoconto parlamentare al di là dell'Atlantico è stata più vergognosa. Me ne occuperò nel numero prossimo. patria consigliava il silenzio. A costoro rispondo che anche alla vigilia della denunzia delle ruberie della Banca Romana per carità di patria mi si consigliò pure il silenzio per non nuocere al credito italiano ... Dimostrai che il credito non può durare sulla carta falsa e sui reati più volgari. Voglia Iddio che gli avvenimenti non provino che la potenza navale dell'Italia mal si fonda sulla impreparazione materiale e sulla deficienza morale e intellettuale degli uomini che dovrebbero condurre a vendicare l'onta di Lissa tanti valorosi marinai e tanti benemeriti ufficiali. DoTT. NAP. CoLAJANNI Letraversdiellraiformfiananziaria tedesea La flne del blocco - La nuovamaggioranza agraria-clericale-polacca ( r) La Pentecoste di quest'anno potrebbe segnare una data nella storia parlamentare dell'Impero germanico. Il famoso Blocco, che da tempo mostrava delle crepe allarmanti, è alfine crollato irreparabilmente - quel blocco eh' era stato costruito da Bùlow e Guglielmo col materiale più puramente tedesco e che doveva opporre una resistenza granitica agli assalti dei nemici della grande patria tedesca; del nemico rosso momentaneamente sconcertato dalla sconfitta elettorale del 1907, e del nemico nero che nella battaglia si era mostrato più tenace e stava in aggnato, pronto alla sorpresa ed alla riscossa. La costituzione del blocco era complessa e l'esteriore variopinto. Componevasi delle svariate frazioni e sottofrazioni dei diversi partiti conservatori e liberali destri e sinistri. Le basi dell'accordo erano ad nn dipresso q neste: i conservatori fa.cevano gl' interessi eri i co. modi loro ed i liberali vi cospargevano su ]a sabbia. E la cosa era camminata per un pezzo, più di qnanto potes1-1eprevedersi ed a.nche più del convenevole. I liberali, per amor patrio un poco, ma non tanto, e molto di più per amor proprio d'esser considerati una particella di governo, cosR.inusitata - pur facendo le boccaccie e pure sdegnandosi alquanto, qualche volta-avevan trangugiato degli enormi rospi. Avevan sopportato tanto che si era finito per credere non avrebbero cessato più. Ma la strafottenza conservatrice ed i sarcasmi socialisti aumentando in proporzione avvenne che come tutte le cose di questo mondo, anche la loro longanimità ebbe una fine. Alla vigilia di Pentecoste i rappresentanti di tutta la sinistra parlamentare ahban• donavano in corpo ]a sala di deliberazione della Commissione per la riforma finanziaria, ove una maggioranza di recente forma~done, resa insolente dalla convinzione di poter tutto osa.re , mettevasi allegramente sotto i piedi ogni riguardo dovuto alle minoranze ed al regolamento parlamentare. (1) Questo articolo dove•:a esiere pubblicato nel numero scorso; non lo fu per mancanza di spazio. Lo pubblichiamo oggi perchè st:mpre di attualità , quantunque le dimissioni di Bulow abbiano dato una parziale smentita alle previsioni <lel nostro collaboratore. La Redazione
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