312 RIVISTA POPOLARE anche sotto la Monarchia e nel mettersi in dissidio mal dissimulato con Turati neIJa quistione delle spese militari. Si comprende quindi il dissenso dell'Avanti coi socialisti di Milano: il suo direttore difendendo la evoluzione intellettuale di Ferri ha difeso anche la propria. Ferri almeno si è proclamato antimilitarista. nella intervista col Giornale d'Italia e non ba. propugnato che una pacifica ed intelligente politica dell'emigrazione , che non pnò essere respinta da alcun italiano. E non la propugna quotidianamente con amore o con calore Angiolo Cabrini? La grande novità nel discorso di Ferri , adunq ne, non sta che nella intonazione ultra-riformista. Se ne potevano dolere i socialisti di Milano, che sono i sacerdoti del riformii:1moil cui pontefice massimo è Turati? Essi invece di scomunica.rio dovevano accoglierlo come un Figliuol prodigo , che torna al focolare paterno e dovevano sopratutto lodarlo pel suo ritorno alla sincerità e Ril'abbandono del rivoluzionarismo verbale e inc<,ncludente. + L'opera della polizia Inglese nelle Indie. In questo stesso numero i nostri lettori troveranno un breve articolo sulla polizia di New-York (1). Vogliamo far conoscere come agisce la polizia del ramo primogenito della razza superiore ad un altro estremo del ~ondo. Perciò traduciamo letteralmente questo stelloncmo del Courrier Européen (10 giugno). « Nell'India: Lo scandalo di Midnapore. . « _Decis_amente, il prestigio della giustizia e dell'ammm~straz_10neinglese ric6ve , gli uni sugli altri , dei colpi rud1. Ne! mese passato erano degli accusati di furt~ politico, ~h'erano assolti in _massa. Dopo il grande patriota, Arabmdo Ghose, che s1 era cercato di coinvolgere in tutt,i i modi nell'affare delle bombe di Alipore, è assolto con altri 21 prevenuti. Ora, l'affare di Midnapore, che viene dopo gli altri due, avrà una eco tanto più grande in quanto gli accusati erano onorevolmente conosciuti nella società indigena , . • Ecco di che si tratta. L'Alta Corte di Calcutta con dei considerando terribilmente motivati contro i procedimenti polizieschi e amministrativi, cassa una sentenza dei gindici di Midnapore e assolve i tre anarchici da loro condannati alla deportazione. L'Alta Corte salva l'onore; ma la sua sentenza è una condanna della polizia e della giustizia ordinaria >. • Ne_ll~ s?orsa estate, nel momento degli attenta.ti anarch1c1, s1 scopre una bomba nella casa di un individuo. chiamato _Baroda Dutta, a Midna.pore. Ora, Khud1ram Bose, 11 terrorista che aveva ucciso a Mozvifferpore due donne inglesi era nativo di Midnapore; da Midoapore erano del pari partiti gli attentati contro Sir Andrew Fraser, il luogotenente governatore del Bengala. Midnapore era quindi il liquido di cultura il nido delle vipere. L'amministrazione e la polizi~ fecero dello zelo. Si arrestarono di un colpo 154 persone, in mezzo alle quali il rajah di Narajole, e molti grandi proprietari. Bisognava aver perduto tutto il sangue freddo , e sconoscere la società hindou di Midnapore, per agire in tal guisa >. • Ventisei accusati furono trattenuti e deferiti alla giustizia il 7 Settembre 1908. Il 9 Novembre 23 accusati furono assolti dai giudici di Midnapore 'e 3 furono condannati alla deportazione. Questi si appellarono dinanzi al Giudice supremo di Calcutta , che ha annullato la sentenza del •giudice di prima istanza. e Le confessioni dei preven11ti , dicono in sostanza i « consid~et·andi, sono state estort~ dalla polizia con proe cedimenti assolutamente illegali e irregolari. E' ime possibile di confutare completamente la tesi della (1) E' stato rinviato al numero venturo. La Re.:a,ione « difesa , secondo la quale la bomba sarebbe stata • collocata in casa di Baroda Dulta dalla stessa po- " lizia > • « Non un solo accnsato è stato ritenuto e se n'erano arrestati 1R4. I considerandi sono stati schiaccianti. Quale amministrazione! quale giustizia! quale polizia!> Noi non vediamo cosi nero. Se la polizia inglese nelle Indie si è mostrata ignobile , gl' Inglesi però possono esclamare : Ci sono anco1'a dei giudfci a Calcutta I + I risultati dell'esercizio di Stato In Prussia. - La rete di Stato delle ferrovie in Prns - sia e nell'Assia, c;he a fine Marzo 1908 era di 35,974 chilometri dette questi risultati : Prodotti al netto delle spese 1898-99 . Marchi 520.610.000 1904'-905. ~ 632,740,00U J 906-907. :. 698 090 000 1907-908. » 634' 170' 000 ' ' Il regresso dell' ultimo esercizio è stato cagionato dalle crisi del 1907 , che ha prodotto conseguenze uguali dapertutto. Però mentre in Italia tra il 1905 e il 1908 c' è stato per l'erario una diminuizione di prodotto netto in- Prussia le ferrovie dettero sempre un µ;rande sol~ lievo alla finanza dello Stato. Pel 1909-910 è stato previsto un prodotto netto di 563,.0~0,000 di marchi molto inferiore a quello del 1907-908 In ogni modo con questa somma, deducendo 286,930,000 marchi, che rappresentano gl' interessi del capitale impiegato e la quota di ammortamento annuo, rimangono sempre al netto per l' erario 276,090,000 o 345 milioni di lire.· In Italia invece i 43 milioni di prodotto netto dell'ultimo esercizio non bastano che a pagare nemmeno la quarta parte degli interessi al 3,75 dei cinque miliardi impiegati: interes::li, che ammonta.no a 188 milioni circa ! ♦ Ancora l'Università Itallaua a Trieste - Pare che il governo Austriaco si diletti ad esperimentare contro g]i Italiani di Trieste, il proverbio, « avuta la grazia gabbato il santo>, Non è il ca.so di farne le grandi sorprese. Si sa che la mala fede è l' arte migliore e la più chiara virtù dei governi clericali, e il governo Austriaco è il clericale per eccellenza ; piuttosto c'è ragione di sorprendersi della ingenuità dei deputati Italiani. Si capisce male che essendo stati turlupinati tante volte , essi abbiano voluto esserlo una volta di più. Il discorso del conte Istiigkb, nel quale egli a nome del governo ha difeso e dimostrato i vantaggi della. Università Italiana a Vienna , deve essere stata una fiera doccia fredda su le speranze degli Italiani. I difensori a spada tratta della politica interna dei nostri cari alleati dicono: il ministro non ha fatto un paragone fra Trieste e Vienna, ha difeso Vienna perchè tempo fa il governo la propose. Ma c'era bisogno di difendere quell'idea se il governo l' avesse abbandonata? Chi non sa che il governo , e più ancora la Corte, non volevano (nè vogliono) l'Università Italiana a Trieste, e che lasciò sperare sarebbe concessa solo quando ebbe , ultimamente , bisogno dei voti degli Italiani? E chi sa ciò capisce che non c' era alcun bisogno di difendere l'antica idea, se fosse stata abbandonata. E non è di tutta la Università, che ora si tratta, intendiamoci, è soltanto della Facoltà GiuridiGa; molto certamente ; ma non tutto. Potrebbe essere il primo passo per concedere finalmente agli Italiani soggetti all'Austria il riconoscimento del loro diritto; ma potrebbe altresl essere il buon mezzo per troncare una volta per tutte le richieste degli Italiani. Concedere
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==