Rivista popolare di politicas lettere e scienze sociali - anno XV - n. 12 - 30 giugno 1909

334 RIVISTA POPOLARE vermi in numeaose riproduzioni per scissione dimostrano una inesauribile attitudine a rigenernre. Così le cellule che servano alla riproduzionP. della specie, non so no soggette a morte naturale e siccome sono fornite di vita indipendente e dimostrano determinate attitudini, che si possono classificare fra i fenomeni psichici, si può accettare seriamente la tcsi ddl'immortalità dell'anima cdlulare •. « Inoltre non si può dubitare dcli' esistenza della m0rte na - turate nel mondo animale , ma certo essa è frequente •. Il migliore esempio sono le mosche effimere che si sviluppano da larve viventi da due a tre anni nella melma dei fiumi. Esse sono organizzate soltanto per una breve vita che è consacrata ali 'amore. Gli organi ncct!ssari ad una lunga esistenza, per la presa e la triturazione degli a!imenii sono in essi ru• dimentati. ~ La morte li sorprende nel mezzo delta loro gioia d'amore 1. Anche gli omuncoli soprannumerari che non posscno soddisfare il loro istinto sessuale muoiono non prima de:)i altri. 11 segno più chiaro che in queste mos..:he effimert: l'istinto vitale è realmente ~compitrso sta nel fatto che esse , in con. trapposto alle loro larve paurose , malgrado lo sviluppo dei 1oro organi nel moto, non cercano di sottrarsi colla fuga od in altro modo agli assalti. Poichè in queste mosche come in tutti gli animali a struttura compl;c11ta1 l'attituiine a g1:nerare vien meno, è molto probabile che una morte naturale chiuda pure normalmente la vita dell'uomo e che to spegnersi dello istinto vitale e la comparsa del naturale isti~to della morte la annunzi Se questo fenorneno si può trovare così raramente fro gli uomini. ciò avviene perchè la vecchiai" è per lo più innaturale. Della trasformazione del!' istinto della vita in quello del'a morte abbiamo un esempio ncll':iv··enire al latte mnterno di bf mbini già edulti. Se,ondo i risultati delle moderne scienze naturali l'uomo è adunque un organismo di~armonico con proprietà adatte e n(ln a latte; le ultime sono l'eredità dei nostri antenati. Da questa dlsposizicnc disarmonica proven~oro i mali principali dell'ucmo· malnttie, vecchiaia e morte prematura. Lo scopo della nostra esistenza dev'essere, secc ndo Metschnikon, t< net completamento del ciclo risiolo2ico della vita declinante in una ·vecchiaia norm:ile che t"rmi·1i colla scomparsa del' istinto vitale c colta sopravvenienza dell'istinto della morte naturale,. Compito pr ,prio della noi.tra civiltà e reale progresso sarà modificare lo sviluppo fotta vita umana, come si è modificato la natura delle piante e degli animali, trasform11re ciJè le sue disarmonie in armonie rendenfola sana e lungamente robusta (Der Zeitgeist, 31 maggio.) + S. Mosoda: f/avvenh-e rettgloso del Glf'ppone. - Il Giappcmc si convertid alla religione cristiana? Quest" domando ha dat) luogo a molte ciiscussioni. Ora il popolo nip potico è profonciamente bu:iJista. Si tratta rii un buddismo mescolato ad innumerevoli superstizioni che mostrano la ro tenza dell'istinto religioso. Crede l' A. che il Giappone. primo o d0po, si deciderà per la fede cristiana. Le idee democratiche delta fede occidentale il rispetto alla donna, che essa implica, la santificazione del matrimonio, lo spirito di una solidarietà universale, tutto ciò dovrà sedurre le classi intell ttU'tli del Giapprne. elevanfone il valore morale: Certo non può darsi la semplict: a 'ozionc di uno qulllsiasl dei riti cristiani ora esistenti. Occorre che il Giappone si crei una forma cii cristianesimo adatta alla sua mentalhà. Questa forma dovrà essere in armonia coi principi scientifici e pres'>o a poco analoga al cristianesimo delle sette protestanti le più avanzate. Essa, inoltre, dovrebbe asse,(nare un val ire minimo ai dog,n i, poichè questi appaion'l poco importanti allo spirito pratico dei Giapponesi. Bisogna riconoscere pure che i nipponici hanno un gusto spiccato per le forme ester:ori del cerimoniale. Il futuro cristianesimo giap - ponese dovrà appagare questa tendenza. Probabilmente non sorgeranno chiese cristiane. It culto avrà luogo nell'interno delle case, il luogo in cui il giapponese ha consumati gli atti della religione sua. E là che it giapponese conserverà i libri s.nti e che li leggerà, indirizzandosi a Dio. Ma il vero centro dell'attività cristiana sarà nelle sale delle conferenze, ove si spiegheranno agli uditori le nuove forme dei la vita familiare, ove s'insegnerà l'amore del prossimo, esteso al di là dei vincoli di sangue. Può darsi che il cristia:1esimo ripren,krà net Giappone una via nuova e fiorente , sotto u11a fo1ma intellettuale e moderna. ( Les docurnents du progres, (giugno 1909). + Eriea o' Neill: Le relazlout Anglo-'.retleshe con- ~fderate dal punto tlt vista Germanico. - Essendo in Berlino ho avuto occasione di sentire il parere di parecchi uomini notevoli su le relazioni Anglo Germaniche e vale la pena che quest; pareri liberamente espressi sieno resi di pubblica ragione. Ne risulta che c' è « una incapacità assoluta e fatale di accordo d:i malintesi, non solo nel popolo, ma anche nelle sfert! più elevate , . Prima di tutto c'è in G~rmania un senso -:;i _avversione assoluta alh1 propo5ta di Sir Edwerd Grag p· r un arresto negli armamenti che in Germania si considera perico !oso ner il paese e priva di di~nità La Francia impose una tal conciizione di cose alla Prussia a Tilsit, ma quella era la imposizione di n"n conquistare. [I contrammir3glio Weh,.r è fortemente partigiano di una intesa Anglo Germanica. ma e~li c0nsidera che tale intesa non può essere stabilita, nè risultAre da un trattato , e neppure prendere la forma di un patto, ma deve consistere in u,1a conversione Jella pubblica opin:one a punti di vista più ragio. nevoli. Egli fa la saeace osservazione che i costanti estesi provvedimenti sociali delta Germania le impediscono di ec.::edere t•:-rpo agli armamenti. Tuttavia bisogna considerare che la chiusura del po• to di Hamburg, durante l'epidemia colerosa, co~tò alle r... rmania 260 milioni di marchi, le perdite che ri - sulterebbero <ia un b!oc:co di tutti i porti Germanici può essere imma~inato piuttosto che calcolato: ed un tale rischio non può essere incon•rato leggermente E dunque necessario, anche a prezzo di grandi sacrifici, tenersi in condizioni d'impedire sem··re, a ch;cchessia, questo possibile blocco. [I conte Ernesto zu Reventhow. egli pure un ufficiale di marina in ritiro, attribuisce l'attuale malinteso alla rivalità e gelosia commerciale, che I' fnghilterra prova anche contro gli Stati Uniti e che soltanto per prudenza non manifesta ospressamente. Egli considera che uno sforzo per operare un riavvicinamento fra i due paesi nelle sfere politiche , senza la limitazione degli armamenti, può essere operato, e ne è prova che essi hanno ooerato insieme, invece che una contro l'altro netl'atfare dei Balcani, nell'accomodare la questione delle Ferrovie di Ba~dad, ed altre questioni Turche. Il Dott. Otto Arendt, membro del Reichstag, chiama « idiota lo spettro della invasione » e considera come impossibile una guerra fra Germania ed lnghiltcrra. Ogni nuova nave costruita dalla Germania, diminuisce nel- (' Inghilterra la tentazione di ripetere l'esperimento di Cope nhagen. Senza un alleato continentale l'Inghilterra non attaccherà mai la Germania, e l'Alleanza Giapponese non ha allontanato it rischio di una alleanza continentale. Egli con sidera la po'lizione finanziaria del!' Inghilterra molto più debple di quella della Germania, e più biRognosa di tenere d'occhio la propria marina. Ed anche le cattive idee che dall' [nghilterra si attribuiscono alla Germania a proposito di attentati a Ile Colonie Inglesi sono una sciocchezza. Il Professore Samassa, uno dei più ardenti propagandisti della Lega Pon-Germqnica. non crede affato alla possibilità di una guerra Anglo Germanica, poichè I' Inghilterra no pon • trebbe mai sog~iogare la Germania e questa non avrebbe nessun vantaggio da una guerra con quel'a. L' Africa Occicientale tedesca, dalla quale egli è tornato proprio ora, otlre - second0 ciò ch'egli ha potuto p;iu::iicare - un ottimo campo per la emigrazione tedesca, quentunque l' emigrazione non debba diventare una necessità altr. che fra quinici o venti anni. Se :ondo lui « l'effetto della attuale agitazione in Inghil

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==