Rivista popolare di politicas lettere e scienze sociali - anno XV - n. 12 - 30 giugno 1909

328 RIVISTA POPOLAl<.E reticente ed eloquente insieme, che avrebbe lasciato il lettore assai più a lungo ed intensamt!nte stupito, sco~so, scombussolato e pensoso. Peccato ! * Avevo appena finita questa lettura, quando mi giunse, così a puntino come se fosse stato combinato apposta, il nuovo libr0 di Paola Lombroso, edito, come più d'uno degli altri suoi, dai Fratelli Bocca a Torino : CARATTERI DELLA FEMMINILITÀ. E' un libro che dovrebbe essere letto e meditato da quanti discorrono, con o senza animosità personale, prò o contro, di femminismo e di lotta di sesso : perchè, intant0, è scritto con grande equanimita, e senza nessu 1 piirtito pres·; è scritto da una donna sana, equilibrata, contenta della sua sorte come figlia , come sposa , come donna di casa e come donna di studio, come madre di b;mbì e come autrice di libri. Essa ritiene che il sesso debole non è tale che in apparenza e per fama gratuita : e lo dimostra con la sua maggior resi stenza alle malattie fisiche e psichiche, con la maggiore longe· vità, con la min0r facilità alla disperazione e al suiridio, e così via ; ce la presenta quindi attiva , tenace , instancabile regolatrice e governatrice dì tutta la vita domestica , come l'uomo di tutta quella esteriore, presso tutte le civiltà primi~ tive e perciò genuine e spontanee; custode millenaria, se non inventrice, del fuoco, lavandara , cucca , tessitrice , vosaja, tintora, ortolana. allevatrice e addomesticatrice di animali; ed in base a tali e ·tante benemerenze verso ii consorzio umano, reclama per lei , in compenso, parità di diritti e di impieghi con gli uomini , ora che questi hanno invaso pei primi il campo di lei, usurpandone o sopprime'ldone le,-mansioni, trasportando e i assorbendo nella grande industria meccanica tutte le sue antiche ed esclusive attività. Ed eccoci a\la donna letterata : meJio;re autrice drammatica, <:: men che mediocre poetessa, essa può essere, ed è sovente, romaziera e novellatrice insigne, sicura , inimitabile, perchè nella prosa narrativa può metter tutta sè stessa, cioè quel che l'uomo, appunto perchè uomo, non potrà mettere mai <:: che In valore d')cume1tario e psicr logico) oltre che artistico, pari a que'lo del più poderoso narratore maschio. Un intero capitolo è consacrato alla bellezza muliebre : la belle~za è la prima necessità, e quindi il primo dovere della donna: ed è un fomminismo a::idirittura suicida, goffamente.., e bestialmente suicida, oltrechè socialmente e, direi quasi, religiosamente sacrilego, quello che nega questa necessità e re spinge questo d0vere: 1~ bellezza è salute, è grazia , è ele ganza, è virtù. è arte, è amore; e chi la ii strugge , distrugge tutto questo: distrugge la forma e la sostanza ins·eme, la condizione e la ra~ion d'e~sere della femminilità, e quinii tutta quanta la poesia del\a vita e del consorzio umano. Dei difetti dei due sessi, difetti, del resto, che, in una qualche misura , son quasi parte essenziale della poe~ìa dei loro rapporti, e vi metton la nota piccante e :stimolante, il pimento e la droga. Paola Lombroso discorre con impt>ccabile equa nimità e serenità; l'uomo, dice lei, è per esempio più spesso goloso. ed è infatti tra i maschi che si raet:olgono tutti i più celebri artisti e critici, professionisti e d:tettanti di gastrono mìa e d'anfitrionismo, e, peggio, tutti gli incontentabili, tutti i brontoloni, tutti i denigratori più asti1si e più sistemaci della cucina domestica; l'uomo, inoltre, è più av=do di gua- • dagno , e , al tempo medesimo , più spendereccio in ispese « inutili, di puro consumo i: tabacco, vivo, vizietti e viziacci, mance, libri, associazioni, beneficenza, « ccse che n::>nsi vedono li: mentre la donna non spende volentiori e largamente che in ~ cose che si vedono n: abbigliamenti, cappelli, fronzol:, sciarpe, chijfons, gingilli, gioie; roba che resta... almeno fìnchè giri la moda. La donna è a:iche più intimamente gelosa (l'uomo lo è più per paura del ridicolo, che:: non ptrchè stimi gran che prezioso il suo monopolio); e lei sola, quasi, è civetta, e lei sola, spontaneamente , si foggia e si plasma a seconda dei gusti dell'altro sesso; mentre:: l'uomo fa i fatti suoi, batte la sua strada bada ad acquistare le qualità che gli servono nella sua vita sociale e professionale, e non si dà alla donna che così come egli è, ben sapendo, in fondo, che, venuto il moment0, e~li non avrà che da scegliere. de bandire il concorso ... E la maldicenza? E il pettegolezzo? E • i nervi »? E la puerilità 1 E la superstizione ? E il beghlnismo? La Lombroso ne parla, e confessa : ma afferma che • la pazienza è una qualità istintiva della donua •: cosa nella quale non so se tutti saranno disposti a convenire; e che altre sue doti !-pecifiche sono la penetrazione, il buon senso, la praticita, l'intuito, lo spirito del ripiego, dell'espediente, del provvedimento immediato ed acconcio; e ciò, forse, è vero, almeno_ in generale::. fnfine ecco il grande capitolo su la forza morale della donna: forza diversa certo da quella del1'11omo, ma non minore se non per il rampo più ristretto da cui suole esercitarsi: basta pensare alle gravidanze ed ai parti. agli allattamenti ed agli allevamenti dei figli, alle cure dei malati e dei vecchi, alle opere umili e oscure d'abnegazione e di carità, all'energia che mo. strarono quasi tutte Je dor>oe che stettero in treno o governarono stati visibilmente o da dietro le quinte , alle sublimi diavolerie delle cospiratrici antiche e moderne, agli apostolati tenaci ed indeviabili delle propagandiste delle buone come delfe cattive cause, ai mirabili esempi di cora!lgio e di ardore nell'affrontare i guai della vita , nel sostenere i disastri economici nell'organizzare i ripari. nel preparar le rivincite, nel riconiinciar l'esistenza. nell'adattarsi serenamente e fattiva• mente ai mutati destini: eroismi meno spettacolosi, ma altret • tanto istruttivi, e anche più; e ciascuno di noi rievocando nel passato o guardandosi intorno nel presente, ne avrebbe da scrivere un altro volume !. .. Ma, per ora , questo basta, ed è molto bello , ed è molto buono. Io, per me, non ho che un appunto da fargli : ed una cosa di c ti dolc::rmi con l'autrice: perchè, perchè, la signora Paola non cede a noi , che siamo sinceri ammiratori e de voti amici. ma non abbiam la fortuna e la gloria d esserne anche parenti, di Cesare Lnmbroso, di Guglielmo Ferrero, di Mario Carrara, di Gina Lombroso, il còmpito grato e doveroso di citarli e rammentarli spesso e di chiamar , magistrali •, come sono davvero, le opere loro? Chieti. MARIO PILO RtVl5T ii DELLE RIVISTE La questione foreMtale ed il Congresso di Bologna. - Altra volta osservammo sul pro 5 etto di legge presentato alla Camera tiall' on. Bertolini per la sistemazione idraulica forestale dei bacini montani, che pretendere di provvedere, !-ia •pure inizialmente , alla sistemazione dei bacini montani di un paese come il nostro con un milione l' anno , sia pure escludendone la Basilicata, la Calabria, la· Sardegna e le sistemazioni ciei torrenti necessariamente ed esclusivamente coordinate con le bonificazioni, essere un ta1e assurdo che in realtà la spesa si sarebbe dovuta fatalmente risolvere in un inutile s~erpero di fanuo. Anche con un milione l'anno, poco sì, ma pur qualche cosa, si sare!.,be potuto fare se nella legge vi fosse inserita una disposizione per la qnale lo stanziamento, avesse dovuto essere erogato per un unico bacino e non si fosse potuto porre mano alla sistemazione dì un altro se quello del primo non fosse stato precdentemente compiuto. E' sistema seguito dall'Austria nella sistemazione egregiamente compiuta dei loro grandi bacini alpini: è l'unico sistema veramente economico e che permette il concentramento di tutti gli sforzi in un unico fine.

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