322 RIVISTA POPOLARE tutti 1 nuovi americani, gli immigrati amencamznizzati. Per queste ragioni ritengo che sarebbe bene se l'opinione pubblica italiana incominciasse fìI? _da ora a studiare gli effetti che avrebbe sulla pol1t!ca interna e sulla vita economica del paese la chi usura del mercato americano ai braccianti analfabeti italiani. Questi rappresentano circa il" cinquanta per cento sul totale dell'immigrazione negli Srati Uniti. Tenendo presente che negli ultimi nov~ anni la massima immigrazione italiana é stata d1 296,065 (anno fiscale 1906-1907) _e la, minima di 1~5,247 (anno fisca1e 1907-1908) s1 puo calcolare che 11 numero di italiani ai quali verrebbe chiuso l'accesso di questo rnercato. nel caso che la _di~posizione _su accennata divenisse Jegge, sarebbe di c1rea roo mila individui all'anno. + Dove andranno questi inJividui? Rimarranno in patria, ed in caso affermativo come potranno essere utilizzati, in quali lavori potranno essere occupati? In caso che per essi non sia possibile trovar lavoro in patria dove potranno andare? in quali altri mercati potranno recarsi a vendere la loro merce-lavoro? Questi quesiti dovrebbero essere studiati e risolti prima che il Congresso arnericano agisca. Nel caso che lo studio di essi porti alla conclu • sione dell'impossibilità di trovar lavoro in patria o in altri mercati a questa parte della esuberanza della mano d'opera italiana, dovrebbero essere sollecitamente presi provvedimenti atti a diminuire i pericoli politici ed economici che la restrizione del mercato americano alla nostra imigrazione rappresenterebbe per le provincie del Mezzogiorno d'l talia e della Sicilia. + Questi quesiti dovrebbero essere studiati e risolti dal Commissariato dell' Emigrazione, il quale ha gli elementi necessari allo studio di essi, e nello studio dei provvedimenti da prender si dovrebbe considerare l'opportunità di spendere in patria una parte del fondo dell' emigrazione allo scopo o di attenuare possibilmente le cause che provocano la emigrazione dal Mezzogiorno e dalla Sicilia oppure di elevare il livello intellettuale e sociale delle po - polazioni di quelle terre. L'importante è di non dormire e di stare al l' erta. ITALO-AMERICANO Le nostre scuole all'estero L'on. Pompilj ha rassicurato il benemerito presidente dell'Unione magistrale on. Comandini dei buoni intendimenti del Governo circa il disegno di legge sulle scuole all'estero, elaborato dalla Commissione reale presieduta dal senatore Villari ; ed era tempo oramai ! In Italia, al solito, le Commissioni si rendono complici del11 inerzia governativa e danno la mano ai ministri per non concludere mai nulla e menare il can per l'aia ... Ma Pasquale Villari e i suoi egregi collabotori, primo fra i quali J'on. Alfredo Baccelli, compresi dell'importanza della vexata quaestio, hanno avuto il nobile proposito di fare eccezione alla regola e di smentire per una volta tanto l'accidia comune, concretando in tempo relativamente breve uno schema d! legge, le cui linee generali, a quanto se n'è potuto trapelare, sembrano pratiche e accette , benchÀ ai deplori la perpetua",,Ìone degl' incompetenti alla direzione centrale e locale, la mancanza di stato giuridico per gl' insegnanti e qualche arbitraria disposizione. Quanto a simili difetti , la Camera, ~periamo , cor.- reggerà. Ma noi intendiamo dire adesso che al pe.triottismo. della Commissione. ha mal corrisposto !'on. Tit,toni: il quale ha abbandonato da lnngbi mesi il lavoro già pronto uegli scaffali del!' arca santa della Consulta, donde nou pareva destinato ad uscire alla luce della discnssione parlamentare senza l'opportuno richiamo di Ubaldo Comandini. E dire che lo stesso ministro I' anuo seon;o , nella discussione del suo bilancio, rispondendo all'on. Lucifero, il quale aveva accolto con alquanto scetticismo la nomina della Commissione, protestava non esser sua consuetudine ricorrere a mezzi dilatori per risolvere le questioni del suo dicastero. E ricordiamo pure che, inaugurando i lavori della Commissionb rcedesima egli si compiaceva di confennare il lodevole proposito del Governo di restituire con premura allo splendore d'una volta le nostre istituzioni scolastiche all'estero ... Oh, la memoria dei nostri reggitori I Nè ciò è tutto.Nell'inaugurazione del Congresso di Homa, vale a dire in un momento solenne, al cospetto di tanti connazionali venuti in patria d'oltremare, lo stesso on. Tittoni promis0 nel modo più formale che ... le proposte della Commissione reale per l'incremento degli studi italiani all'estero sarebbero al più presto tradotte in legge. Quante amare riflessioni , ahimè ! saranno indotti a fare i nostri concittadini innanzi a tali promesse non seguite dai fatti, dopo circa otto mesi, mentre il prestigio delle scuole è compromesso dall' incuria e dallo abbandono, gl' insegnanti , quelli elementari specialmente, si dibattono in angustie vergognose pel Governo impassibile sernpre alle esigenze della vita costosissima dei paesi stranieri, e l'italianità langue ... od è affidata a frati e suore, gli apostoli cui si rivolgono premurose le cure deìla terza Italia dei Tittoni, dei Cornaggia e ... simili ! Certo , ben •altre prove essi, i nostri concittadini . espatriati, hanno delle sollecitudini dei popoli civili verso le scuole e gl' insegnanti. Uno di loro appunto mi scriveva in questi giorni deplorando con rammarico infinito l' impaseibilità tittoniana, che ha lasciato dormire il più profondo sonno alle proposte della Commissione , senza carità alcuna del natio loco e senza spirito di benevolenza verso gli insegnanti, nella maggior parte condannati da lunghi anni (ripeto testualmente) alle più umilianti condizioni, accasciati negli stenti, tormentati dai debiti ... quando riescono a farli. E uno spettacolo disonorante per la patria I Altro che le vostre clamorose dimostrazioni navali, on. Tittoni I E stupisce davvero come il comm. Scalabrini, capo delle scuole all'estero ed insegnante anch'egli un tempo
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