KIVISTA POPOLARE 285 confini alpini forti nuclei di esercito permanente, sempre pronti ad una prima resistenza e che dessero. temp~ ad ac.:orrere su[ campo della guerra ai cont111gent1 lontani del Mezzogiorno, della Sicilia e della Sardegna. Quelli semplicemente regionali, ad esempio del Veneto o del Piemonte, non sarebbero sutticienti per una valida resistenza contro un ese rei to invasore. L'obbiezione del Perrucchetti indubbiamente ha il suo valore; ma siccome nessù.no s'illude sulla possibilità di vedere trionfare iliico et immediate il sistema elvetico, di• questo si dovrebbe e potrebbe prendere tanto quanto è conciliabile colla necessità di una difesa immediata ai contini e che riuscirebbe detìcien te se aHìdata soltanto ai contingenti milttari locali. Su questo terreno delle riforme, del resto, <lue dei nostri postulati fondamentali, che sino a poco tempo adJietro ,enivano considerati o come utopistici o come pericolosi, l'ordinamento territoriale -tale era già il reclutamento in te in po di guerra- ~ la riduzione della forma . saranno tra poco un ±ano compiuto. Il primo è stato espllc1tamente consigliato dalla Commissione d'rnchiesta per la guerra; e la seconda consigliata dalla sola minoranza di essa é stata già formalmente promessa dal ministro generale Spingardi nel suo J1s..:0r.,o a difesa delle spese mil:tan, che oratoriamente e tecnicamente - cioé astraendo dalle considerazioni politiche ed economiche, che non sono d1 sua competenza, come egli stesso opportunamente dichiarò - e stato un vero e grande successo promettente per le sorti dell'esercito. ln quanto alle economie, che esse siano possibili lo hanno . esplicitamente dichiarato i competenti, come i generali Dal Verme, Marazzi e Pistoia. 11 secondo 10s1ste su questo tasto da circa venti anni! Che si possa assicurare 1a difesa dello Stato nei limiti attuali Jel bilancio, lo mostra il paragone, ripetutamente fatto da noi e da tanti altri, coll'Austria. La nostra alleata con una spesa minore della nostra raggiunge risultati che i nostri militaristi esaltano tanto d.a chiedere altre centinaia di milioni per poterli fronteggiare. Sulìe due necessilà abbinate e cne si completano reciprocamente, inhne, noi vogliamo riprodurre alcuni dei giudizi di altro compecentissimo, che da recente ha scritto: gli autori esotici, dettati per uso e consumo degli eserciti dei loro Paesi, sono divenuti legge anche per noi. La compagnia Jt:vi:: essere di 250 uomini, pi::rchè tale è la compagnia tedesi:.a : più piccola se così piacerà ai tedeschi, e la batti::ria Jovremo farla di quattro pezzi, pèrchè così è in Germania e in Francia. Battaglioni, Reggimenti, brigate, divisioni, corpi d'armata : tutto dev'essere come nell'esercito tedesco ». « E così gli stessi ortodossi dell'ordinamento, sotto le strdto e del bilancio sempre affermando che le ferme brevi sono e3iziali all'esercito non hanno esitato a ridurre tacitamente la ferma ben al disotto di quella vigente in Germania e in Francia, pur senza aver ricorso a provvedimenti .speciali per ovviare al ptincipali inconvenienti da essi imputati al sistema : purchè rimanesse salva la forma dell' ordinamento alla re - descc1. ». (< Or bene: io 110nvoglio menomamente discutere se il Paese possa o debba mettere a disposizione del biiancio della guerra maggiori mezzi finanz1an che non attuai mente (per conto mio sono del parere che si debba ridurre al minimo indispensabile quanto di mezzi finanziari si deve dedicare all'organismo militare, che è destinato solo alla prote 1 ion.e della ricchena n.a 1 ionale, per lasciare la maggior somma possibile di tali mezzi agli enti creatori della ricche 11 a e c10è all'agricoltura, all' mdustria e al commercio) bensì affamo decisamente che, se noi vogliamo avere non un esercitJ moJi::llato come un figurino di ceramica sopra un campione pri::stabihto , ma un Paese mtlitarmente forte, che possa in qualsiasi circostanza sostent:re i propri diritti e proteggere i propri interessi occorre che in qualsiasi maniera tutte le forze valide del Paese stesso siano utilizzate e che a questo scopo supremo siano rivolti i nostri ordinamenti militari , sacrificando eroicam::nte aforismi e pregiudi°zi, e sfruttando nel miglior modo possibile quei qualunque mezzi finanziari che il Paese può o crede aJibire all'uopo ». ((Tenendo presente che l'esercito è un organo indispensabile, bensì al1a vita del Paese, ma che 9uesta vita deve proteggere . non esaunre assorbenJo per conto proprio troppa parte del nutrimento che deve andare ad altri organt non meno ind1~pen:.abili, l' orJinatore non Je.,e già comp11ars1 un progetto artistico e presentar:;1 poi al Paese dicendogli: la sua attuazione costa tanto; bensì colla somma che il l-'aese stabilisce, egli deve trovare la formula che permetta di utilizzare i1 massimo di forza disponibile ,, . · ~ Dove coi mezzi finanziari a di.;posizione non gli sarebbe possibile arrivare, l'ordinatore deve sopperire facendo opportuno assegnamt:nto, sia fin oal tempo d1 pace, sia nel solo caso di guerra su tutte le risorse di vario gènere che il Paese può offrire i.n altro rnoJo (industrie varie, scuole , società di sport, servizi pubblici ecc.) e che 11 Paese stesso i.on deve e non può esttare a mettere a disposiz:one del suo organismo militare : perchè bisogna ben stabilire come principio assoluto, che le guerre debbono essere fatte dal Paese e non dal solo esercito propriamente detto, nel senso che a tale vocabolo si dava in passato •. , E dopo tutto, l' ordinato,-e deve saper far·~ sacrificio di «- L'esercito attuala è difettosissimo sotto molti aspetti : lo h tutto quanto poti-ebbe essere solamente utile, pe,- assicu,-are anno ormai assento tuni I parL1t1; lo ha asserito lo stesso , , la dispon.ibzlita di tutto cio che e invece in.dispensabile n. governo, e sarebbe ora vano voler sostenere il contrario. «- Molli d1fett1 dell'esercito, e torse n~mmeno gli essenziali, L'autore di queste pagine nelle quali si afferma: furono segnalati al Paese, la cui tìducia nel suo esercno, è 1° la necessità delle riforme; 2° la possibilità alquanto scossa. Urge che 1 difetti si ehminmo, pt!rchè la fi. delle economie; 3° la commisurazione dell'ordinaduc1a del Paese possa rinascere. Guai ail'eserdto che non fosse mento militare alla potenzialità economica della sostenuto da tale fiducia I , • nazione - ton frasi che l'autore stesso, non noi, • Dalla gazzarra cl1e si è fatta e che si continua a fare ha messo in corsivo _ è un militare in attività di intorno all'eserc1lo, il Paese ha ormai ricavato la convinzione • 1 che per l'esercito si spende troppo e si spende male. Occorre servizio, che appartiene allo Stato maggiore : 1 adunque fare ogni sforzo per poter ridurre il bilancio della maggiore Emilio Balzarini (I). guerra, o almeno per mantenerlo nei limiti attuali e per raf. Ora il concedere centinaia di milioni, senza che torzare la potenzialità 1rnliti,re del Paese. Due scopi da rag- ne sia dimostrata la necessità, equivale lo stesso a giungere che sembrano in stridente contraddiz10ne tra di loro dare un premio all' organismo mili tare che sinora ma che nella conv1nz1one d1 molti possono invece essere pro- ha sciupato miliardi venendo meno al suo compito. seguiti di pari passo . .Ed io sono appunto convinto che I due Si sa che il bisogno è la molla più poJerosa ed efscopi si possono proseguire e raggiungere conter._poranea- tìca~e per indurre alle econ_omie ed alìe_ tr_asfo_rma_- mente ,. d ~ La Prussia, dopo Iena, nelle specialissime condizioni im- zioni; ora la concessione d1 altre cent111a1a 1 m1postele da r apoleone a 1iguardo del suo esercito, trovò modo lioni sopprime tale mollia con danno grave dello operando arditamente una rivoluzione nel sistema delle ferme erario e senza vantaggio della difesa. d1 prepararsi t:gualmente alla riscossa e di farsi così una base Chi sa dirci a che cosa servirono le parecchie pe1 fut.in successi del 1866 e del 1870-71 ~- centinaia d.i milioni in più sui precedenti bilanci • Noi, nelle speciali cond1z_ioni fatteci dalle risorse_ econo: spese da Crìspi ? miche del Paese , non abbiamo trovato e non troviamo di . ' • "1· meglio che rinunciare a gran parte della forza di cui potremmo -~\ --- disporre, pur di mocteliare il nostro esercito a immagine e so- i~ (1) Il Problema militare per l'Italia - Roma - Centemiglianza di quelli degli Stati piu ricchi I Gli assiomi di tutti Wl, nari e C.i 1908.
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