Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 11 - 15 giugno 1909

284 RIVISTA POPOLARE Verso l'Abisso (La follia delle spese militari) _Q_uando sarà pubblicato questo numero della Rivista la Camera dei Deputati avrà già votato con una. enorm_e maggioranza le nuove ~pese per l' eserc1to. e vtrtuamente saranno approvate quelle per la Manna. La maggioranza che si è rivelata pletorica nelle diverse occasioni, che si sono presentate si1;-C:ra.. sarà ~ncor~ più schi_acciante nelle spese m1htan perche tutti 1 radicali, non ostante la motivazione schiacciantemente contraria dell'on. Alessio e le riserve malinconiche dell'on. Fera, si stacchera~ no dall'Estrema su questo voto; e dai repubblicani si ~taccherà pure Barzilai per unirsi alla maggioranza ed ai radicali. (1) • ·~ Noi rimaniamo.fermi, come pel passato. nel combattere questi aumenti di spese militari· che costringeranno il ministero attuale o quell~, che g-]i ~uccederà: ad a1:1me:!_tareil car_ico tributario, di già rntollerab1le, e 11 pm sproporztonato che ci sia in Europa colla potenzialità economica della nazione. Le ragioni che c'inducano a combattere le nuove spese militari son~ mol:,epl~d e forse non le esporremmo. se non fosstmo s1cun, che domani - proprio domani, come con lodevole franchezza hanno detto gli on. generali Pistoia e MazzitelH - nuovi aumenti saranno richiesti dall'insaziabile Mo1och • non le esporremmo tardivamente se non fosse oo: P?rtuno chiarire bene e separare le responsabiÙtà d1 coloro che le voteranno e di coloro. che .. le negheraano. + Nessuno ootrà sospettare, che deploriamo que~to nuov~ salasso ai contribuenti per la pregiudiziale herve1sta. In Italia l' herveismo non ha attecchito· ha conquistato per fanatismo sciocco qualche gio~ane che crede acquistare importanza distin~uendosi co~unq~e, dagli a_ltr~ compagni Socialisti, ma n~n è rius~It? ~ co_stttmre un g-ruppo. Anche i giovani soc!altst1 che nei loro congressi hanno accennato più nsolutamente all'avversione profonda contro il militarismo e contro le spese militari, li abbiamo visti da recente a Milano partecipa re entusiasticamente alla commemorazione patriottica della guerra di liberazione del t859. . Per noi qu~st~ manife~!azione spontanea, impulsiva, ha un s1g-n1Gcato orn profondo delle dichiarazioni di Pietro Chiesa, e deg-li altri socialisti autorevoli, che ammettono la patria - non neoata mai da un sano internazionalismo - e il dove~ e la necessita di difenderla dallo straniero che volesse assalirla. • ' Se non è sospettabile di herveismo la massa socialista italiana, molto meno possono esserlo i repubblicani; i quali hanno saputo sempre far tacere le loro convinzioni politiche quando si è trattato dell'interesce della nazionf!. I repubblicani tra noi inspi:a?dosi. Rl !' esempio e ai consig-li di Giusepp~ Mazzrnt e dt Gmseppe Garibaldi, sono stati sempre e sono prima It:i liani; e poi repuhblicani. Le ragioni, ?dunque, che ci inducono a combattere l'incremento dei bilanci della guerra e della marina, non scaturiscono da alcuna' pregiudiziale. Nel criterio generale della nostra polica estera (I) Le nostre previsioni si sono verificate. La maggioranza fu enorme. Tra i repubblicani il solo Barzilai votò in favore· ed egli fu coerente colla. sua ori~ine e coi suoi precedenti: Non _c'è_da n:1erav\glh1rsene1 nè da muovergliene rimprovero. Tra 1 d1scors1 dcli Estrema fu magnifico quello di Turati. noi t:oviarno il primo mcvente per non lasciarci trascinare dalla follia militaresca. Noi amiamo la pace; noi crediamo fermamente che più di tutte le nazioni di Europa l'Italia abbia bisogno di pace. Più che i nemici esterni l'Italia ha bisogno di combattere l'analfabetismo, la delinquenza la miseria, il clericalismo, che la insidia e ;he si fa forte da un lato coll'analfabetismo e dall'altro col malessere morale profondo e generale derivante soprattutto dal forte disquilibrio tr:-i l'innegabile incr~me?-te d_ella ricchezz~ e il più rapido incremento det b1so~m. e del desiderio di elevare il proprio tenore d1 vita-· lo standard of li/e - a livello dei popoli più civili e più ricchi. L'Italia, tra 1~ più povere tra le nazioni europee - solo la Russia e la Spagna stanno in nostra compagnia - ha bisogno di strade, di ponti di risanamenti, di rimboschimenti, di scuole e ~on solamente elementari. ' Ora per provvedere alla lotta ::;contro la delinquenza, contro l'analfabetismo, èontro la miseria occorrono centinaia di milioni. occorrono miliardi Sinora le centinaia di milioni e i miliardi per in~ traprendere sul serio tale lotta veramente civile non si sono trovati e le dotazioni nei relativi bilanci sono meschine, irrisorie; rappresentano anche uno spreco inutile, com'è inutile qualunque spesa qualunque sforzo inadeguato allo scopo. ' Ma se. 1101;1 si ~ono trova ti i mezzi a tal i scopi quando 11 b1lanc10 era in floride condizioni e le spese militari erano contenute entro i limiti antichi s~ p_otranno t_rovare ~uando il bilancio procede a pa_ss1g1gantesch1 verso 11 deficit e sarà certamente sosprnto al precipizio dall'ulteriore incremento nelle spese militari? Questo contrasto tra le condizicni economiche intellettuali e morali e la potenzialità militare, che si vuole raggiungere, d'altronde rende vani oli stessi sf<;>rzidi coloro che racco~andano e, ;ur troppo, 1_mpongono i nuovi sproporzionati sacrifizi pe~ la chfesa _della patria. Le armi numerose e perfezionate falllscono nel momento in cui devono essere adoperate, se coloro che devono maneogiarle sono fiacchi per malcontento, tarlati dal malessere economico. e r.n?ral~. Nel n:ioment? decisivo, poi, occorron~ 1 mtltardt; e questi non s1 trovano perchè sperpera~1 precedentemente. Le spese eccessive e sproporz10nate p('r la difesa, quindi, fanno fallire lo scopo, che esse si propongono. • Prima di pensare a spese nuove coloro che stanno a capo dei dicasteri militari avrebbero dovuto pensare alle riforme per rendere l'esercito efficace ed alle economie, che a tali riforme all'occorrenza si ' , potrebbero consacrare. . I partiti avanzati giustamente e da tempo predicano la necessità delle riforme e delle economie nell'esercito: riforme ed economie che assicurando al paese una difesa più sicura. se non allevierebbero la spesa, certamente non la farebbero cre:- scere. Sono possibili le riforme e le economie? . In quanto alle prime, come sostanziali, noi abbiamo sempre propugnato sopratutto l'ordinamento completamente territoriale dell'esercito e la ferma ri_dot,ta al~e~o a ~.ue anni, P,er avvicinarci quanto p11 e poss1b1le all ideale dell ordinamento elvetico. Non esitiamo a confessare che contro la adozione ~omplet:3- dP.ll'ordinamento elvetico ci produsse viva 1mpre_ss10ne un articolo del generale Perrucchetti (C?rnere della Sera), nel quale si metteva in grande evidenza la inferiorità militare che viene all'Italia dalla _sua _configurazione geografica; configurazione che at fini della difesa, impone di mantenere a

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