Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 11 - 15 giugno 1909

RIVISTA POPOLARE 307 digeno. Non c' è assimilazione in questo paese, come n0n ce 11 1 è in Europa. Gli clementi raziali rimangono separati: i Norvegesi non sono stati assimilati dagli Svedesi, i Portoghe.,i dagli Spagnoli, gli Olandesi dai Germanici. In Svizzera le tre popolazioni, Francesi, italiani 1: Tedeschi, vivono a fianco e non si fondono. E lo stesso si deve dire dei Messicani nel Texas e dei Fran• cesi al Canadà. L'acquisto della lingua Inglese, o l'abitudine a leggi e costumi americani non costituisce una assimilazione raziale o politica. Ora che la òiminuizione delle nascite fra i nat1v1 sia un fatto, nessuno lo nega che questa diminuizione sia il resultato di un 'impoverimento della potenza riproduttrice fra i nativi è estremamente dubbioso. Rimane una sola spit:gazione alla diminuizione ed è che essa è deliberata , è voluta dai nativi stessi. Questo è un fatto terribile ma la vecità deve essere detta prima che sia troppo tardi. Che la diminuizione delle nascite è voluta e non è resultato d' impoverimento fisico nessun medi o di esperienza lo nega, e della verità della atfer. mazione , nessuna persona intelligente dubita. E che ciò sia praticato-ed anche da persone intelligenti-in tutto il mondo non è una ragione perchè la immoralità del fatto non sia condannata. C'è stata agli Stati Uniti tutta una propaganda strenua mente fatta in favore della immorale teoria del freno preven tivo. Non si è tenuto conto che questa teoria può privare la società di uomini che le ssrebbero utilissimi. I doveri della maternità sono gravi e impongono molte responsabilità , ma non sono tali però che una donna maritata normale possa evitarli senza commettere un delitto contro l'umanità. Il maggiore numero degli uomini di genio sono raramente il primo nato in una famiglia. Aubedon, il naturalista, era il ventunesimo nato in una famiglia, Daniele Webster il settimo, Franklin il nono, Coleridge l'ultimo di tredici figli, Coopa l'undecimo su dodici , Washingto, Irving I' ultimo di undici , Balzac H terzn, Elliot il quarto, Napoleone l'ottavo, Rembrandt il sesto e ultimo, Rubens l'ultimo di sette, Wagner l'ultimo di sette, Mozart egualmente, Schnman l' ultimo su cinque, Schubert il tredicesimo su quattordici. Non c'è argomento morali! o economico che possa giustificare :a colpevoie limitazio,1e della figliolanza. D'altra parte non è fra i poveri che questa deplorevole dottrina prende piede. ma hensì fra i benestanti ed i ricchi i quali non hanno la scusa della miseria ; senza contare che l' avere un solo figlio, fa forzatamente di questi un feroce egoista. Più numerosa è la famiglia e più rispettosi sono i figli verso i genitori, ed ancora bisogna notare le donne maritate vivono più a lungo delle zitelle. Una ricerca scientifica per le cause del declinare delle na. scitl! nel New South Wales fu fatta alcuni anni fa. Le con. elusioni furono così scandalose che il governo decise di non pubblicare I' inchiesta. La commissione trovò che la restrizione delle nascite era volontaria e provocata , e cagione di malattie, debolezze di organi e sterilità; e trovò che le pratiche criminali erano in uso in tutte le classi salvo che fra i veramente poveri. Notò che il matrimonio era, con la pratica della restrizione della figliolanza , ridotto ad un semplice ed immorale patto sessuale, e che il danno morale era altresì gravissimo poichè tendeva a distruggere il senso della responsabilità che è base della retta vita familiale. Un'altra inchiesta condotta dal Prot. David Herron concluse, per Londra, allo stesso fatto che le classi piu fortunate limitano o sopprimono la figliolanza , mentre le più povere procreano abbo:idante mente, con qual resultato d'impoverimento fisico della razza, è facile vedere. Egualmente un' altra inchiesta su lo stes~o soggetto per gli Statuti Uniti eseguita dal Dr. Arturo Newsholme condusse alle conclusioni che nel Rhode Island e in Boston l'abitudine della snppressione e limitazione della figliolanza ha superato di molto ciò che accade a Parigi. Ora il reaultato di questa limitazione e soppressione della figliolanza da parte degli americani pure I è una dolorosa di· struzione dei migliori caratteri del popolo americano , acquistati durante secoli di lotta e di lento incessante progresso. E se questo è vero ben presto il meglio della popolazione americana sarà estinto. Questo soggetto non è nuovo, più volte l'opinione pubblica è stata richiamata a considerare seriamente il problema. Engelmond notò come resultato delle sue ricerche su le genealogie del New England che nel 1800 la media dei figli che era d; 6.1 clisces! a 4.6 nel 1830 a 3.3 nel 1860 a 2.5 nel 187~ e per le classi alte di Boston a 1.8 nel 1900. Le deca irnze della Grecia antica e di Roma ebbero gli stessi caratteri di diminuizione delle figliolanze, e dell' impo • verimento raziale Jelle cla.ssi alte , dinanzi alle più giovani energie ed alla maggiore fe-:ondità dei barbari, invasori. E dunque giunto, per la naziont: , il tempo di guardart: franca· mente in faccia il problema e provvedere. In Inghilterra è stato nominato a questo scopo u11 comitato investigatore, bisogna agli Stati Uniti fare lo stesso. Non è soggetLo da tratt11re leggermente poic hè si tratta della salute e del benessere del paese. (North American Review, maggio). + O. Karstant; Scuole per adulti e flotta. - Non solo la scuola superiore e p)polare , ;inche la scuola di perfezionamento per gli adulti ha dei dovai verso la nostra flotta, eh' è il più importante mezzo di difesa del nostro avvenire. Qualche decennio fa la scuola per gli adulti aveva un altro indirizzo, serviva alt' insegnamento generico, non era che unr-1 continuazione o una ripetizione dcllà scuola popolare , mortifi.:ante e noiosa. Da un decennio pt:rò es,a è diventata una scuola preparatoria tecnica-profossionale, che va oltre gli scopi ed i metodi della scuola popolare , anzi sta con qut.!sta in un consapevole contrasto. In questa scuola speciale di scienza in-.iustriale, Tccnologia generale, Igiene, Scienza civile, Calcolo industriale e Disegno pratico non vi deve esser posto per la flotta? L'orJinanza del 5 luglio 1887 del ministro di Prusaia per il Commercio e la Industria, disponeva che nell'insegnamento si badasse alle necessità ed agli interessi della vita civile e ddla profc:ssic.ne. Similmente si esprimono le disposizioni dei Consigli federati. Ma con questo non è detto che la Scuola per gli adulti debba essere un Istituto utilitario unilaterale. Tutta I~ scuole tedesca ha origini più etiche che usilitarie e non deve fsr altro cha eseguire le sue tradizioni. In Sassonia ad esempio si vuole che venga coltivato « il sentimento religioso, I' amor di patria, la comprensione dei nostri tempi e dei doveri che loro spettano ii. Come è possi • bile questo senza accennare alla flotta e ai suoi rapporti col popolo e colla Patria e colle Potenze marittime straniere ? Lo insegnamento professionale non può essere f ne a sè stesso, ma deve risvegliare gli impulsi morale religiosi e nationali. Nel capitolo : Commercio, Traffico, Comunicazioni vien compresa la Navigazione, e quindi la Marina mercantile e da guerra, Nell.t •scienza industriale se ne potrà riparlare dal punto di vista storico. Nuovamentè quando si discorrerà del servizio militare delt'l!sercito e della marina , come istituzioni civili. Le figure distribuite alla Scuola dalla Lega per la flotta ser - viranno di dimostrazione. Il llbro di lettura dovrà contenere dei brani sulla nostra Marina. Il garzone viaggiante ad Arn - burgo dovrà comprendere il significato del mare nei rapporti coi Paesi e coi Popoli, a Kiel dovrà visitare il porto di guerra ed una nave da guerra. Nei capitoli : Strumenti e Macchioe

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