Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 11 - 15 giugno 1909

304 RIVISTA POPOLARE siderarsi ancora come cosa secondaria la politica estera quando viene sempre nuovamente in ballo la qnestione se il commercio marittimo tedesco deva sparire oppure 300-400000 tedeschi <levano versare il loro sangue nel H.eno o ndla Vistola? A Londra e a Parigi l'amore pei Russi fiammeggia tanto più quanto più <lihgentemente i boia di Nicola 11 macellano. S1 dirà ancora, pure in lingua tedesca, che la terrovìa ct1Bagdad minaccia la pace in Oriente, mentre intanto Inghilterra e Russia hanno trovato la chiave della spartizione ddla Persia, e denaro inglese a Kueit e a! mar Rosso mantiene in ebolliz1one la sollevazione &raba? Si vuole derivare la funzione ltbe atrice dell' Inghilterra in Asia dalla legge sull11 stampa egiziana - dall'am1ciz1a britannica per Krarrnl o dai lavori preparatorn in lnghilterra dal LomitatO balcanico ·t Per dire in breve, i due grandi momenti del mutamen u sono: la Germania, la quale sotto B1smsrk aveva parte attiva nella politica e~tera ed almeno poceva esen.:itare un deciso 111flussodella direzione di ogni az10ne e più tardi questa parte attiva parve conservare, oggi senza dubbio in modo evidente è ridotta esclusivamente e i,ostaozialmtnte a reazione; dai decenni ddl'er1uiltbrlv e Jella bonaccia siamo arrivati ag11anni dei rivolgimenti e delle tempeste, la politica estera non è più l'arena delle frasi è delle vuote mostre bensì abbraccia progetti, tentati vi, tendenze, 111traprese, le quali se per realizzarsi vogliono forza ed occasioni, possono decidere per decenni del benessere e forse dell'essere e non esse1e di interi popoli e Stati. Mentre l'Europa è m111acciata da prdonde scosse, la Gerrnania che è posta nel Centro del Continente, si trova necessariamente nel maggior pericolo. ll nemico è un altro e ttè,.c diversa posizione. La vecchia tattica approderèbbè a nulla ed eliminen:bbe Id Jl!mocraz1a sociale come potenza tutdatrice della pace. l)obb1amo far fronte al pericolo. La politica estera non Jeve p1u essere un mezzo ai ag1ta~ione nd vecchio senso, ùcve divtnire cosa cti grande 1mponanza per noi. Ne' temp; che fra le nostre hle la guerra era considerata una ridicola chimera, e fatta di fronzoli la politica estera, so leva esser compito dèll 'azione socialistica trovare il punto ove il proprio Governo aveva o l oteva aver torto. Gl' interessi dei Partito si riducevano alla lotta contro it Governo e le Uass1 dominanti, swza curarsi della ripercussione che le accuse de stavano 11ll'estero. La pace durevolmente assicurata al Continente non lasciava badare a quanto pot va far crescere ad d1 là dei contini 1a cattiva disposizione contro il nostro paese , a quanto poteva servire al a demagogia guerresca dell'estero d1 aiuto e <.11ma teriale. Ma ora che la guerra ogni anno più ci si presenta dinanzi, 11pensiero di centinaia d1 1rngl1a1a01 cada veri prole - tari deve respingere ne, perspicaci e nei coscienz10s1 11 pensiero delle piccole conquiste dèlle agitaz1on1 e de1 voti. Si vorrà ancora m ogni contlttto internazionale , senza ac• curato esame preventivo , ct:.rcare il provocatore a Herltno, quando si sa che l'eccitamento del sospetto contro i prete.;1 disegni della Germa111a d1 conquista e d1 ègemon1a costituisce il veicolo della preparazioni:: ctt:lla 6 uerra mondiali! da parte dei Panslavisti e dei Jingoisti ? 1 Krupp e compagni possono Vèndere al nemico le armi colle quah verranno trafitti cittadini tedeschi : gli affari sono gli affari. Ma la democrazia sociale non vorrà avv1lirsi a provvedere il materiale alla campagna di calunnie che trascinata da anni finirebbe per scaricare sul proletariato tedèsco le sue conseguenze spaventevol.. l rappresentanti della vecchia tattica la giustificano con una massima le quale ha una certa parentela iutellettuale c011que:la che atforma dall'anarchia degli egoismi dover scatunre spontaneamente l'armonia degli interessi. Se in ogni paese, dicono essi, la denunzia sociale combatte •contro il nemico della pace interna, la pace in tutto il Continente .resta nel mighor moc.io assicurata. Sì, se le condizioni fossero pari, se le democrazie sociali di og111paese avessero una potenza uguale. ln Germa111a e nella parte au6triaca della Monarchia danubiana ove sono molto più dei due terzi dei socialisti e molti più dei tre quarti di voti veramente socialisti che le granct1 Potenze d' Europe possano contare i partiti operai hanno un peso che: potreboe forse farsi valere più in una questione di guerra. Ciò è possibile anche in Francia non ostante che la forza del socialismo là risulti meno da compattezza di organizza• zioni che da corrt:.nti politiche, sociali, 1dealt le quali rn tempi di eccitazione guerresca potrebbero facilmente cambiar stile. Ma queste tre potenze non rappresentano affatto oggt la politica aggressiva che piuttosto prende corpo in lngh11terra o in Russia. Le correnti sociahstiche amiche dèlla pacè rappresentano veramente in questi paesi 11 contrappeso dal quale dovrebbe uscire l'armonia del risultato? ln lnghilterra ove ogni elezione annunzia il ritorno del partito conservatore ? In Russia ove le classi lavoratrici, poco numerose non possono spiegare le loro forze e il Panslavismo a v1do di guerre trova fra i de• mocrat1ci i rappresentanti più energici ? ln ogni pat:.se la democrazia s,1ciale tiene in astratto la me• desima posizione di opposizione ad ogni guerra, ma il contegno dei partiti operai nello aspirazioni, idee, tradizivn:, delle quali solo _la guerra può concretamente scaturire, è molto diverso. Uno sguardo ali' ltalia insegna. Può esser doloroso rinunziare .ali' uso tradizionale di armi d'agitazione ma la democrazia sociale l'ha più volte fatto quando si rese necessario. Era massima universalmente riconoscmto che la gutrra fosse l' inJispensabile prodotto Jella gara industriale, della concorrenza capi tali sta. Eppure nel caso importante della gara fra Germania ed In ghilterra per il mercato mondiale; si lasciò ai laici arrabbiati dert varue l' inevitabile conseguenza di uno scontro sanguinoso. Se queste si ammette , ne viene la contraddizione stridente; si dice indeprecabile, perchè generato dalla stessa intima es - senza del capitaltsmo, lo sfon.o dell' Inghilterra cti cogliere dal mondo, un concorrente commerciale incomodo, e d'altra parte s1 ricusano ali' Impero i mezzi che devono proteggere il commercio marittimo tedesco da una catastrofe e centinaia di migltaia <li operai tedeschi dalla per<lita subitanea del pane. li caso lieve ammaestrare ed invitare ali' esami! generai~ della que:stione. Si riconobbe giustamente che a determware uno scontro armato fra due grandi popoli ci voglia più che la collera degh esportatori. Nessun Stato moderno è una mera plutocrazia , i calcoli degh uffici non possono diçporre senz'altro dello Stato se non collegandosi colle forze e 1e idee popolari. La guerra moJerna richiedendo tutta lè forze -11tutta la massa popolare non può esst;r considerata dalla Borghesia come nulla più che un' oc - casione di profitti. L'obbligo generale ciel servizio m1htare chiamll tutti alla difesa e me nere le palle fischiano agli orec - chi, c' è da pensare ad altro che al listino della borsa. Si deve aver esperimentato comi! nelt' approssimarsi d' una guerra, la gravità della possibilità spaventosa attern tutti gli strati della popolazione tn ugual g1ado e non lasci adito ad altn pensieri per St!nt1re profondamente quanto la sicurezza della pace nposi nella nsolutezza di tutti i cittadini a gHl!ntirne colla vita. Non siamo più nel secolo 18°, quando la guerra non riguardava i cittadini ded1t1 a1 trathc1 ; oggi fin dal primo giorno ogni movimento è mono, lè officine e le aziende si spopolano e smisurate perdite ne sono il certo risultato. Ma astraendo d1:1gruppi circoscritti quale protìtto economico posso,10 pro· cacciare la conquista e la guerra fra gli stretti confiui che le formazioni nazwnali lasciarono a mutumenti teri itoriah ·e Noi vèdemmo che fra Stati ove queste cause concùrsero - servizio militare univèrsale, nessuna probabilità di soverchiare perdite minaccianti e scarso gua1tagno - la tensione guerresca malgrado la storia andò alieotanJo. Cht vuol cercare i germi di pericoli d1 guerre deve cercare ovi:: queste ragioni consi • gitanti alla pace in tutto od in parte mancano, in Inghilterra ed in Russia. All' in~lese manca il sentimento del sacro bene della pace ; egli conduce l' industria del sangue come ogni altra, con gente assoldata; ed in Russia mancano tutti quegli ostacoli che provengano da una complicata oituazioue econo • mica. ln tutti e due gli Stati è immanente l aspirazione alla potenza mondiale , v' è la tradizione storica del dommio su grandi popoli e terre, del giuoco dei loro. destini sulla s..:acch1era polmca. Ambedue mirano a rafforzare le conquiste che tengono da secoli, in ambedue man~a l '111t1mosentimento del d111tto all'esistenza e all'autonomia che va sviluppandosi sem · pre più in Europa. Inghilterra e Russia hanno viste di governo che almeno in p.1rte vanno perdendo di valore presso gli altri popoli ma che possono cavare pericoli di guerre. Si aggiunga per il popolo mglese un vivissimo sentimento nazionale e un profondo sentire del privilegio della sua inattaccabilità insulare : per la Russia il cocente stimolo a rimarginare le ferite della guerra giapponese ed il sentimento nalionale slavo della cui veemente torza aggressiva iJ tedesco non può formarsi un' idea. Nessun dubbio adunque, per chi badi ai fatti , dove stia il pericolo e quale sia 1a politica che trae prvfitto dai germi di contlitto che ancora permangono in Europa per la creazione di formidabili alleanze guerresche. Alla parte opposta non resta che il Pangermanismo. lo trovo che l'unico risultato positivo d1 questo interessante giuoco politico sia stato prima che in Austria scomparisse del tutto, l'aver aperlo la via, attraverso all' inct:.ndio d1 un conflitto interno, a forme democratiche di governo e di sutlragio che non si sarebbero conquistate così presto senza la lotta per la lingua.

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