RIVISTA POPOLARE 303 zione e di preparazione dei provvedimenti legislativi; Che invece tutto il paese crede che l'unico lavoro del Deputato debba essere quello delle dis(ussioni nell'aula parlamen tarè ; Che, non potendo attendere a tutto, la regola riduce il deputato a non essere quasi sempre altro che il rimasticato re semi incos(iente degli elabora ti delle varie burocrazie centrali ; Che la vera carriera parlamentare consiste nel saper fare tante transazioni che bastino per giungere un giorno in veste di ministro o <li sottosegretario a coprir effettivamente la carica di gerente responsabile (testa di legno, dicono gli avvocati nei processi giornalistici) degli alti funzionari del proprio dicastero, con le braccia legate da ogni parte, nella impotenza assoluta del fare e del deliberare, - e con lo straordinario compenso della marcia reale e dell'ossequio delle autorità politiche locali quando si giunge alla stazione del proprio paese. Ce n'avrei dell'altro, parecchio; ma l'articolo è gia abbastanza lungo. Pongo dunque termine; E quest'altra volta dirò perchè, nonostante queste e mille altre miserie, ci si rimane ugualmente. PIO VIAZZI K1Yl5T A DELLE ~IVI.STE Karl Leuthner: Mutamen• o d'lndtrlzzo(r)- Nell' ultimo decennio del secolo rg.o non v'era in Europa alcuna politica estera, alcun conflitto internazionale. La Russia, volta all'Asia orientale, costringeva l'Austria Ungheria ali' inaz:one con un contratto che l'indolenza sonnacchiosa di Galuchowski potè tanto più osservare in quanto ostilità interne scuotevano l'Impero danubiano. L'Italia lottava dolorosamente per superare le sue strettesze finanziarie. L'Inghilterra isolata dai con• trasti colta Francia e colla Russia, dava tutte le sue forze a fondare l'Impero sud africano. Pareva agisse sul prosctnio la Germania, ma l'attività sua si risolveva in declamazioni, era un ozio fertile di parole. La psicologia, la retorica, la polemica hanno molto spesso delineato questi tempi splendidi della politica verbosa tedesca. Ma si dimenticò di aggiungere come fossero possibili, che cosa le desse sfondo e risonanza. Erano i giorni della calma. Si pensi al caso si tenesse oggi uno di qu.ei discorsi strepitosi: sarebbero o nulla o la guerra. Perciò ora non si sopportano più e dovettero cessare. Allora erano uniche punture della politica estera i deragliamenti oratori, le gite in yacht, i telegrammi. Mentre in questi giorni i I destino dell' Impero turco viene deciso nel sangue di mi• gliaia, in quel tempo di spiriti preveggenti le cerimonie di una visita imperiale aprivano smisurate prospetti-Te storiche. Non è valutabile il danno che le vuote ostentazioni del 90 produssero alla Germania e al suo avve,1ire. In apparenza continuare quella preponderanza tedesca che era stata fondata nel 70 della superiorità delle armi e nel1'8o era stata mantenuta a fatica dalla figura di Bismarck ma ad essa venivano a mancare le condizioni reali. Si ebbero nuovamente tendenze aggressive ed espansi ve in questo giocare alla supremazia, ma esae dovettero fallire manca.ido la serietà del volere. Soltanto, sulle parole dall' alto anche i liberalissimi non amano cavillare e non possono persuadersi che ad esse non debba accompagnarsi un po' di pensiero. E perchè questa fede non venisse a mancare si fece oltraggio alla geografia elevando la ferrovia di Bagdad ad inizio del!' Impero orienta le tedesco ed il poYero Kiantschu a prima base d'un Impero tedesco chinese. Come l'accortezza panslavistica e jingoistica seppe trar profitto da questa ingenua illusione, sappiamo ed esperimentiamo noi tutti. IJa molto tempo abbiamo visto la bancarotta apena e di- (1) L' artico!o , di cui diamo riassunta la partt. sostanziale ebbe, insieme ad altri del socialista viennese, una grande eco nella stampa tedesca e suscitò vive polemiche fra i socialisti. Il traduttore ... chiarata della politica retorica. E ne godemmo a buon diritto. Ma è venuto il tempo di chiederci se nei giorni della gene raie economia e bnse di debiti, noi non ci siamo in es.i in• g0lfati. Era cosa affatto naturale che quella politica estera la quale non era che suono di parole e nulla ?iÙ che eco di pHole potevano dare, dovesse ve11ir sfruttata nel solo modo che era poss'bile: a semp1ifica·e lo Statu internamente, a scuotere le hasi della reazione. Lo spauracchio del militarismo tedesco minacciante la pace fu buon 'arma di agita zio ne nell:i lotta contro il burocratismo te iesco. Ma non si devono ingar bugliare le idee se non si vuole esser tratti ;n errore. Questa confusione ddle questioni della politica c::s,era ed interna ha molto o,;;tacolato l'auto educrizione politica del popolo tedesco. Prima i limiti circoscritti della competenza del Reichstag pei i metodi del tempo di Bismarck. da, camoi d, guerra e dal,e competizioni fra i Gabinetti volti allt: cose interne, ft!cero si che la crit•ca del Militarismo, delle imprnse coloniali, della politica estera occuparono troppo po~to nell'attività dei partiti d'opposizione tedeschi. E ciò riuscì più pericoloso non eASl!ndosi ancora radica.o n<!l giovane impero· 11 si:ntim.ento della unione, man;ando in ogni te iesco, venut() dalla piccola politica dei piccoli Stati, quella convinzione della necessità di un grande Stato eh 'è insit'.1 ad esempio in Austria ed in Inghil terra anche fra i più radicali. Così tendenze retrive particolaristiche di ogni sorta crebbero assieme alle .Più mode ..ne. Ne vennero degenerazioni e scimmiottamenti. Mentre il modernismo compiva la grande opera di rinnovamento entro il sistema marxistico , comparve, o uomini che volevano esser moderni ma per il vino nuovo avevano soltanto vecchi otri. Il loro pseudorev,sioni:;mo si ridusse ad unll comica rinascita dell'ideale democrat 1co pic..:o'o-burghese. Tutti si diedero a copiare pedissequamente le cose estere. L'antico dispregio germanico per la falsit civiltà latina andò fuori di moda; Ai patriottardi saguirono gli snobs, Si imitarono la mensa , gli abiti, le abitazioni inglesi e la politica e lo spirito parigino ... Verso la metà di questo decennio avvennero grandi rivolgimenti. La caduta della Russia sotto te armi giapponesi rese: libere le mani ali' Inghilterra nella politica europea, e per la tema della preponderanza tedesca spinse Francia e Russia entro la sfera d'interessi britannica. Noi potemmo per la prima volta conc,scere che sia la politica mondialt: , dopo esserci per tanto tempo arraooiati ed annoiati coi vaneggiamenti da birreria del pangermauisno e coi riflessi retorici dei sogni impotenti dt politica mondiale. Nessuna pompa di feste, di discorsi può ancora a lungo illu - dere che la politica del continente riceva l'impulso da Berlino. L'Europa è venuta sotto il dominio di un sistema eh' è ultraeuropeo e nel quale il pensiero francese della revanche, la marcia dello slavismo verso il centro d'Europa, la gara italoaustriaca sull'Adriatico, le contese ingarbugliate dei popoli balcanici non sono che gli anelli di una cattma che deve ren dere più sicure le Indie ali' Inghilterra, ed annodare la libera direzione dtll' Impero mondiale all'unità economica. Abbiamo spaventosi esempi con quanta facilità la politica di guerra degli uomini di Stato governanti superi ogni ostacolo parla. mentare e democratico, e vediamo come un popolo , dei cui pclitici ammaestramenti era trid'zione consacrata essere am miratore diventò preda di voci fantastiche, di ardite messe 1n scena, di una valente propaganda agitatrice della stampa. Sperimentiamo lo sfogo deil'odio antitedesco degli slavi che trasforma i rappresentanti della rivoluzione di ieri in panslavistici provocalori della guerra di vggi. Mentre i boia dtllo dello Zar settimana rer settimana trascinano centinaia al pa - tibolo e la vendetta della Tschinowniks giudica come delitti comuni gli eroismi della rivoluzione, e in Varsavia la cittadella non può asciugarsi del sangue dei martiri politici, gli slavi di tutte le lingue, i radicalissimi in prima fila, corrono a rendere omaggio alla Russia liberaLrice; i democratici tzechi, sloveni, serbi piegano i ginocchi dinanzi Stolypine; ed il con - dottiero polacco aspetta paziente ed umile un~ parola benigna. L'occidente del parlamentarismo e della 1ibertà, gli Stati modelli di Francia e Inghilterra non hanno mai con tanto zelo prestato man forte alla politica balcanica dello Zar come nei giorni cbe i Camelots parigini convertivano l'infamia di Azew in quattrini. In questi quattro anni due volte la guerra fu alle porte della Germania. Oratori inglesi discorsero della distruzione della flotta tedesca come di cosa che la prudenza consiglia e le apprensioni pa - triottiche rendono doverosa. Si può ptmsarc:: a mutamento più completo di quello verificatosi in qnesti pochi anni 'f Può con-
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