282 RIVISTA POPOLARE del!' on. Micheli: Togliamo dal resoconto stenografico: On. Treves - Vi aspettiamo a cemmemorare Mentana: On. Bocconi - E il venti settembre. O_u. ~ic~eli - A quell'epoca la Camrrar é chfosa. . S1g-nific_at1vo_non è vero? La Catne1·i1.é chi mia q nindi 1 deputat1 cler10ali non sono al ca o di potersi pro• nnnzia~·e. E l'equivoco continua; essi posr,;ono dirsi rispettosi al Papa ed alle :::;nepretese, ed anche devoti alla unità Italiana: tanto la Camera é chi,1sa e quando é aperta ci sono semrre da fare e da discutore cose diverse : q 11anto a pronunziarsi non si può perchè la Camera é chiusa. Può essere comodo ma, torniamo a ripeterlo, non é onesto, politicamente s'intende. + Ancora l'Uulversltà Italiana In Austria. D_uuque i deputati Italiani votando per il ministero B1en_er~hlo ?anno sa~·vato dalla caduta, mentre per opera deglt Czech1 e Slav1 stava per essere messo in minoran~a ~sso!ut~. Ha vinto per cinque voti, i voti degli Itaham. 81 dice che il voto deo-li Italiani sia At::tto ottenuto col compromesso della O università It-aliana a Trieste. Se ciò fosse il voto deo-li Italiam sarebbe stato assai abile. Il ministero affogava o-li Italiani sub cond~tione gli _hanno sporto il rasoio' al qnale ag~ grappars1. Ma arrivato in porto vorrà il ministero non avei: fatto una promessa di marinaio? E q11esta nostra_ d1manda non ci é dettata da spirito di maligna avversità a.li' Austria, ma poichè abbiamo più voi te dovuto con8tatare le reticenze , la mala-fede , e la nessuna volontà di rironoscere il diritto deo-li Italiani del governo Austriaco su la questione dell'Università a Trieste. Certo i voti degli Italiani non bastano a tener su il ministero: con rinq ue voti di maggioranza, sia qualun~ue la questione di cui si tratta, con soli cinque voti_ contro l'opposizione non si governa. Si parla. <li a~g1or~a'-?en_to d~lla Camera, e qualche giornale persrno d1 rin v10. Gu\ 1rn ministro-attaccato è vero su ' l • h ' ' un a tra quest10ne - a dovuto dare le dimissioni. Rimarrà il Bilinski il solo dimissionario dell' attuale g~bioetto Aust_riaco? ~ se altri lo seguono, ed il mimstero dovrà d1metters1 vorranno i snccessori accettare le scadenze o gli impegni dei predecessori? E se il Bienerth ottine di prorogare la Camera chi assicura che al la ripresa egli vorrà ricordarsi della promessa e mantenerla? Tutte 9-uestioni alle quali solo il tempo potrà dare adeguata r1sposta Certo la Università Italiana a Trieste sarebbe. oltre che un derivato dalla imperiosa necessità, anch~ un atto di fine politica. visto che l'Università a Trieste calmerebbe molto lo spirito dei giovani Italiani sotto il dominio Austriaco· sarebbe fra le tante sgarberie fatte a noi dalla car; alleata, un'atto di cortesia e di giustizia insieme. Ma forse, proprio per ciò, gli Italiani avranno male impiega~o il l~ro voto. Ci_òche - essendo patente mani festaziono d1 colossale rngenuità dei deputati Itafo1.11i alla Camer~. Austriaca - sarebbe doppiamente spiacevole e per il voto, e per il fatto. MP., giova sperare, per una volta tanto, che un governo Anstriaco manterrà fede al le proprie promesse , anche se fatte con l'acqua alla gola, a favore di una istituzione che fu dal governo stesso, fino ad ieri, ostinatameute nega t.a. + I nostri emigranti. - E o-iacc·hèsiamo in tema d . M 1 cose Ital_iane, restiamot:i. Si é discustio, pochi giorni fa, su una rnterpellanza de]l'ou. Lnciani, il diritto alla indennità per infortuuio al lavoro, di Italiani morti in America. E' noto il caso. Alla famiglia residente in ltRlia dell'operaio Maiorano, morto sul lavorn in Peusylvania si é negata l'indennità. La q1iestione è µiù che un~ sem_Plic~ questione di diritto, essa coinvolge e racchiude. 10 se molte altre questioui commerciali, poiché il principio, una volta posto, può avere estensione anche foori del puro mercato della mano d'opera Sta in fatto che tre soli Stati, degli Stati Uniti, PenBylvania, Wisco1ulin e Washington non hauno riconosciuto il diritto '1egli stranieri alla indennità, che è rico110:::1ciutoin tutti gli altri Stati : ma è doveroso not-tre che é appunto in questi tre Stati - oltre clie nell' Illinois, nel Massachussetts, nello Stato di New-York - dove affluisce la mano d' opera Italiana. Fabbriche, miniere, pozzi di petrolio, grandi officine ferroviarie attirano iu questi Stati il lavoratore Italiano, il q11ale poi si trova assolutamente alla mercè dell'industriale. Bisogna non dimenticare che agli Stati Uniti la ma- ~istratura, non é incorrotta, tutt'altro; il magistrato. 1-1glìStati Uniti è il servitore del grand~ industriale. L' indmitri::t è ri111scitafino ad oggi, ad impe-iire q U!\.- 111111 ue Heria forma di legislazione a favore àei lavoratori, il capitalista - che è padrone a8soluto del governo, tanto cue parecchi nomini politici e ministri <legli Stati Uniti sono notoriamente infeudati ai Trusts quando non ne sono direttameu te azionisti - il capitalista é rinscito ad impedire ogni azione efficace contro la Compagnia per infortnni tiul lavoro. Questo stato di co!:!enon da og~i dura, non é nuovo ma é lo stato delle cose normale agli Stati Uniti, da che in qnel paese l'indu::itrial1!-lwo ha preso il piede che tutti sanno. L' on. Ti ttoni notò che agli Btati Uniti tutti i lavoratori indistintamente, americani, o no, si trovano nelle stesse conriizioni disarmati dinanzi alla ferncia dell'egoismo capitalista. Ed é vero. Ma ciò che è altrettanto vero è che a proposito d' Italiani la Madre Patria troppo facilmente e volentieri si disinteressa dei suoi emigrati. Non si fa alla Consulta, ciò che si dovrebbe perché i nostri emigrati sieno tutelati come si conviene. Il numero dei consoli italiani agli Stati Uniti è insufficiente, le somme messe a, loro disposizione per la tutela degli Italiani sono derisorie, ma ciò che é peggio, è la a'-lsoluta deficienza di abilità dei consoli stessi. Ora a. questo bisogna rì µarare presto, poichè a questo doveva essore provveduto già da molto tempo. L' azi011e dei consoli di uu paese é s~mprc efficace, e ries~e quasi sempre ad ottenere che i regni coli siene indenn izat i, q uaudo l'azione del console è oculata, e dal paese d'origine è sostenuto. Que::ito riescono ad ottenere i Tedeschi e gli Inglesi. Certamente, si ha da lottarf> con molte difficoltà; ma i consoli nazionali sono aµpnnto là per questo, e se i pelle rossa male imbiancati che popolano gli Stati Uoiti si adattano al regime di ..,frnttamento feroce che é loro imposto dalla ingordigia capitalista, non significa affatto che u0mini di pae8i più progrediti, più civili - e perciò più umanicome l' Italia debbono sottostare alle medesime barbariche condizioni. L'on. Tittoni volle far capire alla Camera, che in materia di tutela per i nostri emigrati, si é disarmati dinanzi a~li Stati Uniti; ora la cosa é vera soltanto in parte: noi siamo disarmati perché non abbiamo voluto provvedere prima, bisogna riparare presto, ecco tutto. + Kaiser e Tsar. - La mossa dell'Imperatore Guglie! mo è, ora, tanto abile, qnanto fu disgraziata - politicamente - la precedente con la q11a!e fu imposto a Iswoh1kj l'ultimatum nella questione della annesaioue della Bosnia e dell'Erzegovina. Naturalmente i giornali tede1:1chi ed anche il Woij Bureau smentiscono la notizia che l'invito alla visita :::1iapartito dal lato tedesco ; ma fanno altresi notare che questa visita é la 1·estituzione di quella che lo Tt1ar fece a Guglielmo nel 1907 a Swinernunde. Ora chi restituisce la visita non è mai invitato a farlo; lo fa, se gli piace , ed avverte che desidera
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