Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 10 - 31 maggio 1909

K1V1SlA PùPOLAKt 259 di aguzzine , che esse prestano quando sono chiamate neg!i stabilimenti industriali: per domare delle buone lavoratrici e per domarle nell'anima e nel corpo •. « Ora vi fu un momento in cui fatti ignominiosi parve che nel paese ,,otessero più che ve1ti o trentll anni di propaganJa antklericale; ma poi venne il fatto che, neppure di fronte a questi gravi incidenti, chiamiamoli così, il Govt:rno affdmasse la sua vo1ontà dt p01-re una buona volta fino a qu<!sti termini•. « Certamente esi:rc1tano forme di assistenza e di previdenza ma voi sapete che non è piu questa l'assistenza e la previdenza moderna, la quale si forma sopra ben a,tri sistemi che 11011 sia la Jiatribnzi mt: dei soccorsi al convento ~. I( C' è un punto in cui la leg0 e potrebt.,c colpire in modo non dubbio quèste congregazioni ed è dove esse esercitauo, palc:se o nascosta, frode alla legge stc:ssa n. , intanto acccnnero onorev0l1 co1Lgh1 e onorevo•e ministco allc1 quest,one ben nota delle frodi pie, deplorate pt:r tutti, fu:>rcht! per l' inJitferenza dd Governo. a mt:no che non vengano dati' inchiesta quei provvedime:1ti che tutti ci auguriamo 11. , A chi chiedeva in questa Camera se esiste, per colpire le frodi pie, una legge, l'on. Ronchetti ministro allora (11 maggio 1904) rispondeva: no, e se occorresse (egli era come l' onorevo1e Orlando, ministro d1 fiducia allora dell'on. Giolitti) se occorresse, non esiterei a farla; ma bastano, dtceva egli l'articolo 829, l'art. 1055 dc::l codice civile e l'art. 28 delta legge 19 luglio 1874 •. « Per eludere le leggi le congregazioni smobilizzano; ed io mostrerò ali' on. Orlando delle Istruzioni formali comparse sulla rivista La Civiltà Cattolica del 13 fcbbraio 1906; istru• zioni dirt:tte (Jice l'articolo della Civiltà Cattolica) a d1fèndere il patrimonio delle Congregazioni rd1giose contro persecuzioni posllibili allo stato attuale: della legislazione ». « E seguono lt: istruzioni : 10 la eliminazione delle forme tontinarie e I' adoziùna delle intestazioni individuali o in comunione; 2° la re\T1sione ddle intestazioni attuuh; in modo che gli intc:stati abbiano la capacità eco,1cmira d1 possc:dc:re; 3° la misurata e graduale smob·llzzazione ddla proprietà, sia mediante venJtta, sia mediante mutui ipotecari da coot1·9rsi con istituti pubblici; 4° la trasmissione per ate, di ultima volontà prefc:rib11mente a personc: che abbiano il possc:sso di stato laicale, salve le debite ~aranzie; 5° che si suggeris<.:a la costituzione di società anonime pt:r compera l'acqu,sto, la rivendita, la costruzione d1 stabili ad uso civile, nelle quali le pie assoc:iazioni rossano conft:rire i loro capitali immobili e mobili da convertirsi in ticoli al portatore ». I( ,:ome vedt: la Camt!ra, si tratta di un piano preciso che l'inchiesta del 1904 avrebbe dovut_, prevenire». • Un piano che tuttavia non può sempre Vt!rificarsi, sccond'l i desideri di quegli uomini che ~overno.no le congrt:gazioni rtligiose. Per un fatto umano dirò cosi: la proprieta collettiva è quasi una necsssità pu queste congregazioni è il premio a coloro che vi si dc!bbono iscrivere, premio di assicurazione, l'esca, la pania pt:r attrarre, è 11 moJo, la ragione per cui s'iscrivono nuovi frati e nuove monache •· Vi sono è vero, capitali presso le banche, ..:apicali venuti per qud rigagno1etti cari all'on. Luzzatti e che fanno capo a qulllcuna delle grosse banche di Roma con granJe pericolo della no.tra economia , . • Perchè, se questa gente ritirasse domani, improvvisamente questi depositi cospicui potrebbe mettere in seno imberazzo le industrie e i commerci nostri. Bisogn,:1provvederci per tt:mpo onorevole ministro ». • Per mio conto, aspettando l'Inchiesta del ministro di grazia e giustizia, IH! ho fatto una piccolissima nella mia città cd ho trovato negli stab l,menti religiosi e nelle case occupate da monache e frati, degli indizi curiosissimi •. • Ad esempio, sopra 95 stabili a M.lano , quasi la metà è intestata a donne. I negozianti, quando vedono sopra una ditta il nome di una donna, dicono: qui e' è sotto un fallito. Quà invece c' è sotto una congregazione •. • Dunque nomi di donne : benedettine , orsoline , religiose del Buon Pastort:, suore della venerabile Capitano , suore di Betlcm, figlie della carità J1 San Vincenzo, sut re di Maria Consolatrice, risiedono in stabili che t:Jgurano proprietà di don.ne. Le nomino (faccio per illuminare l' inchiesta Jt:I guar- •das1gil1i) •. • Onorevoli colleghi, grattate e troverete sotto i nomi delle donne la congregazione ». • lncendo solo far notare come si ricorra ad un artificio per sottrarre la proprietà religiosa dalle mani del fisco; p!!r esempio, parlando sempre Ji \11lano dove ho potuto fare quel pò di inchiesta che potra disre elementi anche a quella del pro. curatore del Re, è tipico e caratteristico il posseaso di reti'. giosi maschi su monasteri femminili; così le figlie della carità di San Vmcenzo hanno per proprietario del loro stabile u n tal Guanella don Luigi e consoru e le suore di Mana del 1 a ProvviJeaza in altro stabile hanno pt:r proprit:tario sempre lo stt:sso don Luigi Guanella , eJ è tipico anche il possesso di case dove risiedono m0oasteri per parte di notorii aristocra tici cler,cali come Lurani-Cernuschi e i Gallarati-Scotti •· l< Tanto le! suore d1 carità di Vercelli per la loro casa Ji Milano in via Vntoria (guardate combinazione), quanto in un altro punto della città , le suore di S. Elisabetta hanno per proprietari lo stesso Lurani Cera use hi Agostino. Così anche la Compagnia di Gesù che ha la sua si;:de in Corso Porta Nuova a Milano, ·e non la dovrebbe avere, ha per proprietaria una socit:tà anonima Gallarati-Scotti e compagni che noi sappiamo essere una dede farni~lie più cleri<.:ali della città •· \( Faccia le stesse ind~g1ni a Roma, 0·1orevole ministro, e troverà delle cose strabilianti e se lo farà speriamo che agirà conformemente alle cose strabilianti che avrà trovato; perchè egregi collegh1, abbiamo inteso pochi giorni or sono lamentare in que&ta Camera come m questa Roma capitale esista un d1fc:tto grave di abita·zioni. Ebbene, ecco qui delle altre indicazioni util, , . • Nel monastero della Polveriera esistono solo cinque mo• nache in un palazzo con un vasto giardino dove potrebbao es~ere alloggiate almeno ottanta famiglie; le poche m0nache G1useppine occupano un ambiente di cinquemila metri quadri il c1.sidt:tto monastero dei Santi, ridotto a non più di sei suore invade per ottomi!a metri quadrati di spazio con un 120 camere a sua disposizione, così il monastero dei Santi Domenico e s=sto con gli accessori occupa ottomila metri quadrati con cinquanta ambienti; altrettanti ambienti ha il monastero delle monache Turchine che si gode ottocento metri quadrati di supt:rfic1e e via dicendo •• 1t Vedete duuque che sono bene informato e quindi lo potrà essere meglio di me l'onorevole -ninistro il quale potrà concludere che nelle 361 case monacali che esistono in Roma mettendo 1n media cento amb1ent1 per una, potrebbe avere a disposizione 36,000 camere che farebb<!ro assai più c?modo ai cittadini che Don alle congregaz1011i religiose •. I( Ma vi sono altri fdtti di altro g~nere e non meno caratteristici in m11tt:na •. « A Viterbo (potrebbe informarcene l' on. Canevari, deputato di là) e. Viterbo, fra -i tanti, esiste un monastero, detto della Visitazione, o, volgarmente, d.:lla Duchessa. nel quale si trovano poch>ss1me monache, fra cui una p1etesa santa che serve mirabilmente alla specuìazìone e che vanta amicizie nelle alte sfert: e tutto si crede per lei possibile •. e Essendo le monache ridotte al numero legale. il mona - stero doveva esseri: dimesso dal Governo al comune a tt:rmini di legge. Avvic:ne la dimissione e la lntennenza di finanza esigé la imposizione a carico Jel comune di oneri g, avissimi e così invece di facil,tare qu.::sto 10grt:sso del comun.; in un palazzo suo (pt:rchè è tutta roba del popolo questa delle monache e dei frati), ch.edt:va al comune per questa cessior,e, la conservazione Jet a ch1c:sa al culto, la presa in cons~gna e manutenzione degli arredi sacri, la conservazione delle mona cne fino ad t:Stinzione delle ml!des 11ne•. 1 A1lora si trovò un compiacente Consiglio comunale, il quale disse: prendersi quella vecchia bicocca di monastero con tanti pesi, come vuole I' Amministrazione dd culto, mai più I C ·era bello e pronto un compratore, ed era il vescovo, il quale esibì trt:ntamlla lire della bicocca e il Consiglio approvò». , La Giunta amministrativa, per vero dire, cassò. Allora il vescovo della bicocca offrì cinq uem1la lire di p ù t: il Consiglio votò, malgrado una vivace protesta della minoranza, la quale avvertiva esservi illegalità ed inopp,ortur.ità, d1 vendere edifici monastici a compratori, che notoriamente intendono in essi conservare istituti dalle. leggt: soppressi •. , Ho citato questo caso alla Camt:ra perchè deve pronunziarsi ancora la G unta amministrativa e pachè spero che il caso mt:nzionato, piccolissimo tra tanti, serva di guida a quei magistrati amministrati vi •. i Non piaceva molto a Sant' Agostino il soverchio acquisto narra Fra Paolo Sarpi, anzi apertamente diceva che le eredità debbono essere lasciate ai propinqui ed agli affini, piuttosto che alla Lh1esa. Ed infatti anche rifiutò delle eredità lasciate alla ch,eaa sua. Sì, ma queste sono cose che acca• devano a Sant' Agostino e non a<.:cadono a nessun altro se non forse ad Amik11re Cipriani. Oggi g:i agostiniani e le agostiniane sono invece tra i forti possesson di case e di stabilimt:nt1. li fatto è che la proprietà è pt!r noi degna di rispetto quando è frutto del lavoro; ma, quando è frutto di mt:nJicità quando è frutto dei raggiri, d1 cui ho narrato le formcle, non

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