Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 10 - 31 maggio 1909

276 RlVISTA POPOLARE fine all' amicizia Austro Britannica , oflrì alla Germania una opportunità di stringere anche più di prima i legami che la uniscono alla monarchia degli Habsburg, rese possibile al Re di Ungheria di chiedere ed ottenere i fondi, che il Parlamento regolarmente negava , o dava soltanto a piccole dosi , per la riorganizazione dell'esercito; annichilò il prestigio della Russia nei Balcani, rovinò finanziari~mente la Serbia, umiliò le Potenze della Entente nel conct:tto di se stesse, e le abbassò di fronte alla Turchia ed alla Bulgaria , e dimostrò agli Stati militari• che la loro volontà può, d'ora innanzi, essere quella dell'Europa. (Contemporary Review, Maggio). + John Cronaw: La strage Industriale In .<\1nertca. Una delle più terribili osservazioni da fare a propo 1ito dcli' America , è l'orrendo e pazzo scempio di vita che si fa nell' industria. Il fatto che la vita consona agli Stati Uniti vale tanto poco, ed è messa in continuo pericolo è così notorio che è superfluo farvi in proposito delle afformazioni. Il minimo interesse col quale si considera la vita, in quel paese, può essere valutato da questo fatto che mentre si tiene conto meticoloso e scrupoloso del numero dei buovi e dei porci che sono macellati per essere trasformati in prodotti alimentari, non è tenuta nessuna seria statistica del numero degli uomini sacrificati nella vita industriale americana. L' ufficio del lavoro dà sì delle statistiche ma sono frammentarie, inesatte, incomplete: mancano del tutto, per esempio, quelle degli infortuni sul lavoro dei marinai, e. delle in dustrie coi,truttive, alcune delle quali pericolosissime. Non ai sa niente del numero delle. persone uccise o ferite nelle fab - briche, o dai biciclettisti, o dagli automobili. Si è anche ali' oscuro del numero di accidenti che accadono nelle miniere di metalli, o nelle segherie di pietre, e le cifre che si conoscono sono soltanto parziali, poichè dei trenta Stati chè hanno miniere e le sfruttano , so!i tredici danno informazioni su questo soggetto. Meglio sì è informati a proposito degli accidenti su le ferrovie nelle miniere di carbone. Durante gli anni 1897 al 1907, furono uccise su le ferrovie 07373 persone, e 745992 furono ferite. Durante il reriodo 1890 al 1907 trovarono la morte nelle miniere di carbone:2 5965 persone. Solo nel 1907 morirono 3125 minatori di carbone e ne furono feriti 5315. Se si studiano le cifre Jegli accidenti su le ferrovie si vede • che dal 1897 il numero dei feriti è triplicato, e quasi raddoppiato quello dei morti. E se si compara il numero degli accidenti nelle miniere di carbone degli Stati Uniti con quello delle medesime di altri paesi si vede che mentre quà diminuiscono, là aumentano. Nel Belgio la percentuale degli uccisi ogni 1000 uomini impiegati nelle miniere di carbone è diminuito da 3. 19 nel J 83 1 a 0.94 nel 1906 ; nella Grande Bretagna da 1.50 nel 1891 a 1.28 nel 1898; in Prussia da 2.66 nel 1861 a 1.30 nel 1904, in Francia da 1.03 nel , 901 a 0.84 nel 1905. Nelle miniere di carbone drgli Stati Uniti sale da 2.67 nd 1895 a 3.53 nel 1905. Si possono classificare le persone uccise o ferite in acci denti nel modo seguente : Accidenti. Ferrovie nel 1907. Miniere nel 1907 . Probabile in fabbriche nel 1907 Uccisi in incendi in un anno. N. 0 delle pursone ferite o uccise Totale 122855 8440 478000 7000 Questa più grande cifra diventa spontanea se accettiamo le conclusioni dell'~fficio del Lavoro. A posto dei 478000, l'ufficio del lavoro ne dichiara 2035000, a queste aggiunte le altre noi abbiamo il terribile riaultato di 2173295. Bisogna sperare , benchè con poca fede , che le cifre dell' Ufficio del lavoro sieno molto esagerate altrimenti bisogr.a convenire che le esigenze della vita industriale sono ogni anno più mortali di una guerra sanguinosissima. (Mac Culre's Maga 1 ine, Aprile). + XX.: Il Madagascar sotto ti domfnlo Fraucese. --- É notevole ora studiare i progressi a.:campati dal Madagascar nei nove anni di Governatorato Francese del ge• nerale Galliani. L'isola coloniale Francese sembra essere ora un luogo interessantissimo , quantunque lo sia assai meno di ciò che lo fu un tempo. È un tratto di territorio circa quattro volte la vastità dell'Inghilterra e del Galles, presi insieme; parte piano , parte montagnoso e con vette che r11ggiungono i 9000 piedi; ed è per conseguenzf!. molto vario nei suoi d1fferenti caratteri. È un suolo ferace e ricco di piante svariatissime, è si trovano varie orchidee molto speciali, e la si può considerare un museo di animali preistorici , i quali vìvendo nell' isolamento del luogo, lungi dalle lotte della vita continentale hanno conservato quasi intatto il loro primitivo modo di esistenza. I più caratteri3tici animali della fauna madagascia sono le graziose lemuri. Il Governatore generale Gallieni ha fatto molto bene al Madagascar. Ha costruito vie e canali, ha organizato poste e telegrafi, ed ha fatta la ferrovie alla capitale; ciò che non è stato un lavoro di poca entità nè facile ad essere menato a bene peichè è stato, malgrado opere ininterrotte, terminato soltanto il gennaio scorso , quantunque fosse _stato incomin • ciato l' aprile del 1901. L'ottimo porto di Diego Suarez è stato fortificato in modo da fornire una ottima base militare , ed una stazione navale per l'Oceano Indiano, e tutta l'isola sembra essere stata attentamente studiata e organizata sistematicamente. È stata fatta una pianta molto accurata e dettagliata di tutta l'isola, una grande parte della quale è ora descritta in una mappa , eseguita su i più moderni sistemi , su la scala da un pollice a millt:. Nondimeno, non -sembra che sia tutto oro quello che riluce, e c'è a questa bella medaglia un rovescio. La descrizione che il genera'e Gallieni dà della sua opera n1,;ll'isola prnsenta delle lacune assai deplorevoli , o forse semplicemente suggestive, e certi fatti <l_anno a cn:dere molt0 più e molto diverso d1 ciò che il genaale ha scritto Non sembra, pt:r esempio, che i modi amministrativi degli ufficiali e ddegaci Francesi sieno molto corretti e buoni , e fanno un po' pensare al famoso « Officio delle circonlocuzioni » satireggiato tai-,to bene da Dickens. E neppure la influenza France11e su i nativi sembra essere stata molta favorevole alla loro civilizzazione , ed ha reso , cori i metodi assai brutali e creatori di odio e di ditfìdenza , molto più difficile eJ arduo ehe un tempo non fo ;se, l'opera dei missionari._ E bisogna notare che il compito del generale Gallieni sarebbe stata molto più d1ffì:ile se i missionar ii non avessero compiuto la loro opera prima ch'egli arrivasse nel!' isola. I missionari ora si dolgono di non a vere la libertà che è loro necessaria , per insegnare ai Malagasci le verità del cristianesimo. D' altra parte bisogna tenere conto anche delle critiche fatte nel Senat0 Francese alla ammini strazione Galliani; il generale è stato accusato di avere imposte gravissime ed inutili tasse su tutte le industrie eh~ apparivano realmente proficue. Infatti questo sistema delle esigenze fi·scali oppressive ha avuto per risultato di ctistruggere molte induatrie che si erano impiantate nell' isola e vi apparivano fiorenti; e che ora sono state del tutto abbandonate, e le p:antagioni sono state semplicemente distrutte da coloro stessi che ·1e avevano piantate , e dalle quali non traevano più altro utile che per il fisco. Questa condizione di cose è dunque assai deplorevole per l'isola e depone male a favore della ammini&trazione Francese,

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