Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 10 - 31 maggio 1909

272 RIVISTA POPOLARE * Non cserei dire, se non in certo senso, che sia per affinità di materia : ma, certo, al libro del Cesareo mi si associa nella mente, più d'ogni altro fra quelli che ho letti in questi primi giorni primaverili, quello che Salvatore Di Giacomo dedica alla sua NAPOLI (editore Perrella) , al teatro, alla canzone , alla strada, alle macchiette, ai luoghi famosi , ai costumi, all' anima, al cielo, al mare, ali' incanto dt:11'unico e meraviglioso paese partenopeo. . Q_ui non c'è nessuna pret.esa nè finzione di opera organica, dt architettura complessa e completa ; c' è solo una certa armonia, un voluto equilibrio di parti, una disposizione simmetrica di sezioni e di capitoli. per cui l' indice pare una poesia, com'è infatti una poesìa, sostanzialmente, l'intera materia del volume, com' è poesìa ( son lt!ntato di dire) tutto queìlo che pensa e che scrive Salvatore di Giacomo. È una lirica, quest' indice, di quattro strofe, ciascuna di cinque versi : e ogni ve, so è il titolo d'una piccola, succosa, gustosa monografia, ora dotta, ora pacetica, ora umoristica, ora tragica, ora curiosa ... Nella cinquina d'articoli relativa al teatro, il primo personaggio in cui c' imbattiamo è, naturalmente Pulcinella· ma ' ' ' poi, vi si parla di tutto e di tutti : del San C:arlo e del San Carlino , dei Fiorentini e del San Ferdinanfo , del Casaccia e della Checcherini, dello Stella e dello Scarpetta. Ma la seconda cinquina, quella delle canzoni, è quella che io prediligo: la storia d; « Fenesta ca luci ve », che risale nientemeno che al cinquecento; il successo folte di « Te voglio bene assai e • , che io rammento d'aver udito cantare bambino piccolo piccok,; il trucco dell'oste di Marechiaro, che sfrutta la fama fatta al paese suo dall'Autore e da Francesco Paolo Tosti, creandone in casa sua lo scenario romantico la ' finestrella, il vaso di garofani, e persino, in carne ed ossa, la bruna e snella Carolina; via NarJones, l'osteria del Progresso e il suo assiduo Francesco Capponi, l'autore di quella e Povera Lina » che « avea le trecce bionde » e che ha fatto, a suo tempo, versar tante lacrime in tutta Italia; e infine Piedigrotta, la lirica Piedigrotta, vista nei suoi concomitanti anatomopatologici, direi, nelle vanità, nelle ambizioni, nelle impotenze, nelle miserie dei poetastri, degli stripellatori, delle « sciantose » che per esaa perdon la testa vivendo nella miseria e nella vergogna e sognando la gloria e la ricchezza future. Poi viene la storia : Masaniello, Paisiello, Giambattista della Porta, Luigi Lablache, il « Bello Gasparre »; e infine, la stra• da: Toledo, intanto , com'era nel '48; l'asilo delle « Piccole Suore dei Poveri », lassù al corso Vittorio Emanuele, con la infinita ed interessante vari età dei suoi ospi ti ; la • santa » la veggente dì vico Zuroli, la famosa Almerinda d' Ettorre , insomma, quella dal« cuore rivelatore »; la mala vita, i guappi il gioco, le donne perdute, « i dichiaramenti ,, e, pour la bonne bouche, la macchietta, napoletanissima , di Don Ferdi nando d' 'a Posta, sempre ubbriaco , sempre « paccariato », sempre sentenzioso, sempre innocuo , sempre pan.ssita. E non occorre dir altro: chi conosce Napoli, qui ce la ritrova talquale, com' è e come fu , e come, in molte nobili e ignobili cose , sarà ancora ; e chi non la conosce, quì se n'invoglia, ne concepisce la nostalgia, se la figura conforme al vero, nel be.lo e nel brutto, nel bene e nel male, in quella sua peculiare fisonomia fisica e morale, che è di lei sola, e che ora incanta, ora irrita , ma sempre , come tutte le cose tipiche, interessa. Lodavo qui, recentemente, una molto felice pul:blicazione della Compagnia Reale delle Strade Ferrate Sarde, in cui erano illustrati,· in forma di guida-orario tascabile, i singolari paesi impigliati fra le maglie, ancora non troppo fitte, veramente, della sua rete di ferro; mi accade O!?gi. e con non minore ammirazione, di annunziare due bei fascicoli del medesimo genere, altrettanto densi di f.~totipie nitidissime, dovuti ali' iniziativa opportunamente combinata delle Ferrovie dello Stato e del Touring Club Italiano: essi iniziano tutta u ,a ricca e va. riata collana, la quale, completa, costituirà una specie di albo artistico, estetico, pratico, che, dopo aver guidato. accompagnato, consigliato, diretto, il viaggiatore da un capo a 11' altro d'Italia, rappresentera per lui il più vivo e parlante ricordo del Bel Paese, il mezzo più sicuro per rievocare, sfogliandone le pagine eleganti e suggestive, i luoghi e le cose, i monu• menti e le meraviglie naturali che avrà prima ammirati nel vero I•.. Pu ora, le due regioni cui si riferiscono i faséicoli fin qui pubbblicati, sono l' UMBRIAe le PUGLIE: in entrambi, la elegante copertina a colori è dovuta a Duilio Cambellotti, il geniale scenografo della « Nave • dannunziana, e rappresenta, nel primo, il classico tempietto del Clitunno a specchio della sorgrnte famesa, tra i lunghi sottili fusti dei pioppi , e , nel retro, il grifo rampante dello stemma di Perugia, impresso a rilievo ; nell'altro, Castel del Monte incandescente di sole sul cielo azzurro, fra una cornice di tralci e di grappoli, e, dal- !' altro lato, sempre a rilievo, le due facce d' una medaglia antica barese. Ed in entrambi i fascicoli, pure le fotografie, di una straordinaria finezza ed evidenza, sono dovute alla collaborazione préziosa, al tributo recatovi a gara da professionisti e da dilettanti di prim'ordine , cioè non da tecnici soltanto , ma da veri artisti; e il dettato, che. ho detto, conduce il touri:lte da un capo all'altro di ciascuna regione come un vecchio amico esperto dei luoghi, lo informa delle vie, delle distanze, degli orari, degli alberghi, dei prezzi, glì suggerisce le escursioni da fare, i panorami da godere, i monumenti da contemplare, le opere d'arte da ammirare, e d'ogni cosa gli traccia in brevi e chiare note la storia, il dettato, dico, è dovuto a Michele Oro, una vera compctc:nza in materia. .Ora, se si pensa che queste accurate monografie son distribuite a tut·.i gli ottantamila soci del. Touring e che certa mente non meno di altrettante si diffonderanno in altre maniere tra forestieri e connazionali , si capisce che mezzo meraviglioso di propagan.da del gusto del bello e dell' arte esse rappresentino , e quanto gioveranno come irresistibile eccitamento a viaggiare, a conoscere di persona tutta la terra nostra , tutta la proteiforme famiglia , e quindi a sentirne l'unità nella molteplicità, e quindi ad amarla ogni volta più, e ad esserne sempre più nobilmente orgogliosi. L'Umbria I Ecco, appena vi si entra da Terontola, il Trasimeno quieto, le sue isole, i suoi castelli , le sue ville; poi, • subito , Perugia , in vetta al suo colle , una vera miniera di tesori artistici : e qui , per esempio , fra molte altre vignette minori, son riprodotti il reliquiario dell'Anello della Vergine, il palazzo de' Priori con la fontana di Fra' Benignate e dei Pisani . il coro di San Pietro , il chiostro di Santa Giuliana, l'ipogeo dei Volunnf.. .. E poi Todi, e poi Assisi con S. Francesco, S. Maria degli Angeli, S. Chiara ; e Spello, e Foligno col delizioso chiostro di Sasso vivo, e le classiche fonti del Clitunno; e Spoleto, con la rocca, il duomo, l'anfiteatro romano, la basilica, l'arco di Druso , il ponte delle Torri ; e Norcia , e Terni con le spumanti e rumoreggianti cascate, e Narni co' suoi paesaggi pieni d'incanto e di poesia. Supponendo invece di prendere da Terontola la via p,u dritta per Roma , la preziosa guida ci conduce , sempre con una vera folla di piccole e grandi fotografie , a Castiglione del Lago, a Panicale, a Città della Pieve, ad Orvieto , dove come a Perugia e ad Assisi, ci trattiene a lungo incantati fra le magnificenze del Duomo, i marmi, i musaici, le sculture,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==