Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 10 - 31 maggio 1909

RIVISTA POPOLARE 269 e 1901 vengono a superarle di circa un quinto. In merito a1le poche anomalie contrassegnate nel prospetto con asterisco, osserviamo come per la Toscana si spieghi perfettamente la maggior impostazione di stampe sulle lettere eccezionalmente veriticatasi nel 1871, e ciò per la circostanza già ripetutamente accennata ohe in tale anno Firenze aveva bensi ces• se.te di essere politicamente la capitale, ma conservava tuttavia molti ed importanti dicasteri ed uffici amministrativi. ♦ Mal si potrebbe in base ai dati dell' analfabetismo istituire un confronto razionale d·el movimento postale italiano con quello estero. A prescindere dalla differenze che si possono produrre in dipendenza delle condizioni tecniche dei relativi servizi (disparità di tariffe ecc.). nonchè per altre cause speciali di carattere etnico, storico, od anche politiC'o (grado di libertà, ecc.) è ad osservarsi che per le nazioni più civili d'Europa non esiste statistica di analfabetismo, per la semplice ragione che non vi esiste l'analfabetismo. Onde un raffronto che dovesse basarsi sopra la rispetti va istruzione media dei diverdi Stati , dovrebbe ricorrere ad altri dati, assai meno sicuri, quali, ad esempio, il numero e l'entità delle scuole primarie e secondarie, la spesa nazionale per l' istruzione, ecc., dati che, per la difformità di criteri con cui dovrebbero essere interpretati per i diversi Stati, non porterebbero ad alcuna deduzione utile. In ogni modo non crediamo superfluo dare in un ultimo prospetto il movimento postale dei diversi Stati (ivi comprese le corrispondenze ufficiali), rappresentato dalle rispettive medie individuali come risultano dalle statistiche dell'ufficio internazivnale di Berna, trascrive1.ido per alcuni degli Stati stessi, dei quali lo s1 possiede, l'indice di alfabetismo più recente (1). Media degli alfabeti Media per abitante Stati delle corrispondenze ogni 100 abitanti impostate Russia 1897 23 -35 1901 4 4 Bulgaria. 1901 ~7 63 1901 6 02 Spagna 1888 37 90 1901 19 7 Unghoria 1881 41 25 1901 17 3 Italia. 1901 51 51 1901 • 24 5 Austria 1901 7o 15 1901 38 9 Belgio 1901 78 70 1901 70 4 Francia 19Gl 82 1901 54 7 Germania 1901 66 6 Gran Bretagna. 1901 92 3 America (Stati Uniti) 1901 99 7 E' facile vedere dal prospetto comparativo di CUl sopra; come non s1 smentisca, nel confronto tra i di- (1) Siffatti indici vennero des_unti dall'o_pera: L'analfabetismo itt Itali.::, Francesco Corridore, Tonno 1908. versi Stati, la stretta relazione che abbiamo già constato nei dati interni, tra movi111entopostale ed istrnzione. I pochi Stati dove l' indice di alfabetismo è infel'iore a qnello dell'Italia, hanno pure un indice postale inferiore e quasi sempre in ragione proporzionale. Oltre un certo limite di alfabetismo, e cioè dove l'istruzione raggiunge uno sviluppo notevolmente superiore a quello dell'Italia, come per l'Austria, il Belgio e la Francia, il movimento postale raggiungendo i suoi più alti gradi si differenzia dall' uno ail' altro Stato in misura non più assolutamente ragguagliabile al rispettivo indice intellettuale. Ciò dimostra I' intervento accentuato di altri fattori tra i quali è naturalmente a ritenersi predominante quello ecJnomico, fattori che agis~ono in modo anche più notevole negli Stati come la Germania, la Gran Brettagna e gli Stati Uniti d'America, dove l'analfabetismo è quasi nullo, producendo nei dati del loro movimento postale di:fferenzazioni assai marcate e facilmente spiegabili ove si raffrontino i differenti gradi del loro sviluppo economico e sociale. Tutto ciò vale a confermare quanto abbiamo già avuto occasione di rilevare nei rapporti interni e cioè che prima di un certo limite d'istruzione può dirsi che il movimento postale obbedisca quasi completamente all'influenza del fattere intellettuale anche come integratore di quello economico e che solo oltre siffatto limite possono nella società. moderna sorgere nuovi fattori, valevoli a dare al movimento postale stesso quella maggiore intensità e varietà. di sviluppo che ammiriamo negli Stati più pro - grediti. Una volta i più vedevano nello sciopero un fatto strettamente locale, la cui importanza non oltrepassava i limiti della città., del paese, della campagna, e del porto dove si svolgeva. A poco a poco si conobbe invece che gli effetti di uno sciopero si ripercuotevano sensibilmente nella vita delle folle operaie delle più lontane regioni. Non a caso la forma di organizzazione operaia. che oggi predomina non è più la Camera del Lavoro, ma la Federazione nazionale di mestiere; non a caso, ad ogni modo, questa e quella hanno il loro istituto rappresentativo nella Confederazione generale del Lavoro. È c_:ertointanto che l'organizzazione operaia in Italia è nata da un fenomeno di suggestione colletti va; sebbene con ciò non s' intenda affermare che le sue cause - e tanto meno il suo contenuto - sieno prevalentemente sentimentali, mentre è chiaro che sono essenzialmente economici. La. suggestione come fattore di movimento operaio è piuttosto da inscriversi fra. gli agenti esterni e non ha efficacia sulle folle se non le sorprende in un'ora propizia e in un ambiente economicamente evoluto. Gli scioperi - insegna l'espe1·ienza - sono più frequenti non - come s' è detto a scopo polemico - là dove più progredite sono le industrie, ma dove le in-

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