KlVlSTA POPOLAR.E grido del suffragio universale, molti non dettero loro ragione; pareva a molti, e parv~ anche a me? che il diritto di voto accordato a tutti, non esclusi gli analfabe6, fosse un'arma pericolosa, specialI?-ente nelle regioni meno evolute, una arma che s1 poneva in mano a molti che non avrebbero saputo adoperarla con rettitudine e con coscienza. I risultati dei recenti comizi avranno, però, convertito più d'uno. Tutti abbiamo visto e sentito: vere fiumane di popolo traevano dietro plaudendo ai candidati popolari, e si commovevano, fino i più derelitti, al quadro vivo e palpitan_te ~he d~lle loro miserie sapevano presentare oratori smcen ed ardenti, e plaudivano e benedivano a chi mostrava di conoscere i ìoro bisogni, di comprenderli, d' averli amorosamente studiato e diviso fraternamente con loro. Ma gli avversari avevano un sorriso tra di. com_- miserazione e di scherno, ed al computo dei voti, la vittoria, nelle regioni del mezzogiorno più che altrove, non arrideva al candidato a cui la parte più buona e più sana del popolo eonsentiva; gli è che fra quella fiumana di popolo, data la fortissima percentuale di analfabeti che per una sciagurata somma di cause le affligge, gli elettori si possono contare sulle dita! Infatti come risulta, dalla statistica delle ultime elezioni 'in dieci collegi a messimo numero di elettori tutti nell'Alta Italia si va dal 18-12 per cento abit~nti nel Collegio di Oneglia al 21,80 in quello di Oviolio· mentre nei dieci collegi a minimo numero tutt'i in Sicilia e in Sardegnà, si discende dal 4: J 2 per cento a Partinico sino ~l 3~26a Nico~i~l Suffragio universale, dunque, ne ~1 spave_nt1 11 timore irraoionevole che sulle masse 1gnorant1, che ancora e se°mpre, forse, freq L1enteranno le chiese, agisca il prete così forteme~te da corr?mper!e ed aggiogarle alla caus~ della r!cc~~zz~ dei pochi. La questione, oggi, non e pw, ìortunatamente, nè politica nè religiosa; 0, al1!1e1:o,non è più tanto rèligiosa o politic~, quanto e, m~ece, e~onom1ca; economico, essenzialmente e quasi esclusivamente economico, è, e più lo sarà in_ ~vvenir~;, il f<:nda~ mento della lotta odierna; noi siamo gia, o 10 m1 inganno, in chiara e _piena lo~ta di classe. _ Che sa il popolo d1 repubblica? Che sa di marx'ismo e di marxisti? Che di materialismo storico? Nulla o poco meno, e non dobbiamo illudere} troppo ;ulla evoluzio_ne -~oli_tica 1ei nost_ri_elettori, né sulla efficaeia dei pm srnceri ed att1v1 propagandisti. Eppure il pop~lo fa ~el ma~erialismo ~-torico applicato, perché s1 sveglia e rispond~ all Invito di chi lo chiama alla lotta di classe; altrimenti come si spiegherebbero le tanto clamorose vittorie della parte popolare ? E se io non rn 'inganno, e se, veramente, la lotta si fonda esclusivamente, quasi, sul fattore economico nè il prete, nè altri, potrà corrompere il popolo,' e fargli perdere la vjsion~ netta dei suòi :bisogni; alla parola cor~utt_nce,_ 11 popolo __trovera la forza di resistere negli stunoh del proprio stomaco, e resisterà vittoriosamente, e il prete dovra cedere e seguirlo, come lo segue già la conscienza illuminata ed alta di Romolo Murri, o sarà miseramente travolto cogli altri violatori dei diritti dell'umanità. + Scettico sulla incorruttibilità degli analfabeti, o, com'è più verisimile, timoroso che una riforma tanto radicale non incontri il consenso della maggioranza della Camera, I' on. Ciccotti propone un suffragio, che egli dice quasi universale. Vorrebbe il Ciccotti che si instituissero nei reggimenti delle scuole vere e proprie, condotte da maestri non militari, in cui dovrebbero entrare tutti quei soldati che, per un motivo qualunque, non avessero ottemperato alla legge sulla obbligatorietà dell'istruzione; scuole militari, che si aprono occasionalmente in Isvizzera pei pochi coscritti analfabeti. D'altra parte, si dovrebbe intensificare nei Comuni, con un più vigoroso aiuto dello Stato, la lotta contro l'analfabetismo. La duplice proposta del Ciccotti, ottima, nella prima parte più che nella seconda, come arma efficace contro l'analfabetismo, non credo che risolva interamente la questione elettorale. Basta, per persuadersene, dare uno sguardo allet statistiche delle leve militari. Quanti sono i giovani che, costretti a lavori troppo duri e troppo pesanti fìn dagli anni più teneri, in cui dovrebbe irrobustirsi e rassodarsi la loro fibra, giungono ai vent'anni intristiti di corpo oltre che di mente? Quanti, per cui il servizio militare - specialmente se passasse la proposta del Ciccotti - sarebbe un vantaggio sicuro ed inestimabile, se ne vedono esclusi con vivo e vero dolore? E tutti questI dis15raziati che, non idonei al servizio, non frequente ranno le scuole di reggimento, saranno anche costretti ad eludere la legge sull'obbligatorietà, anche quando questa, come propone il Ciccotti, sarà divenuta rigidissima. Nulla, infatti, potrà replicare la legge più rigorosa ad un povero diavolo che dirà: Io vorrei bene che i miei figli si istruissero tutti, che tutti percorressero lè scuole, anehe più in là del limite che la legge ha segnato, ma la mia giornata non basta ai bisogni della famiglia, ed io son costretto a sfruttare il mio ragazzo fin dalla prima età; io son costretto a collocarlo in un'officina o a trarmelo meco in campagna. Lo so che egli avvizzisce sotto il peso d'un lavoro troppo grave per lui, proprio in quegli anni in cui dovrebbe rassodarsi il suo corpo; lo so, ed il mio cuore ne sanguina, che intristisce ed abbrutisce nelle tenebre dell' igaoranza, proprio in quegli anni in cui dovrebbe rischiararglisi la mente ed educare il cuore, ma io non basto per tutti, e bisogua che egli si guadagni, almeno, il suo pane e le sue. vesti. E' men peggio per me accettare tutte le conseguenze dell'ignoranza, che vedermi morire d'ìntorno le mie creature senza pane. Che _potrà replicare la legge? La legge - così come fa ora - fingerà anche allora di non accorgersi dei trasgressori e passerà innanzi chiudendo l'un occhio e raltro a questo spettacolo di miseria, turandosi tutte due le orecchie per non sentire le cifre dolorosa1nente eloquenti della statistica I Tuttavia quando la proposta del Ciccotti dovesse divenir legge, non lieve vantaggio si avrebbe, ed in previsione che il suffragio universale, - in cui l'ultra- borghese maggioranza della Camera non po• trà non vedere un pericolo minaccioso per la sua esistenza futura, - sia per essere respinto, ·noi dobbiamo occuparci delle modificazioni che bisognerà subito apportare all'attuale sistema, se il diritto del voto non sarà esteso a tutti, ma semplicemente ampliato. ♦ In tal caso dovrebbe bastare, in luogo dell' attuale proscioglimento pei militari, il corso frequentato in servizio, e pei non militari, il corso serale o il festivo, non più che biennale, purchè fosse stato chiuso con esito favorevole. Provveduto così all'allargamento della lista elettorale, occorre arginare la corruzione, questa lue venefica, che, limitata in passato a pochi collegi ha allargato questa volta le sue radici in una misura spaventevole.
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