Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 9 - 15 maggio 1909

236 RIVISTA POPOLARt. Rilevo soltanto che s1 provò con l'accesso _come lo schizzo e il rapporto di quel capo mastro, che il Presidente Baveri travestì da ingegnere, erano falsi dalla prima all'ultima linea e dalla prima al1' ultima parola; si provò al dibattimento che egli non conosceva che cosa fosse linea rctra, che cosa fos<;e triangolo,eche cosa fosse distanza tra due punti; nondimeno fìnch~ i giurati non insistettero per accedere sui luoghi e non vi accedettero, e finchè non sentirono la viva voce di quel povero incosciente, quel così detto istruttorio, formato, in assenza delle p-Hti, dal Presidente Boveri, servì di argomento per sostenere la inutilità dellaccesso, e venne presentato ai giurati come quadro fedele di perfetta verità!. .. I giusati di Caltanissetta atla unanimità, secondo alcuni o con undici voti contro uno, assolvettero il Pappalardo e i suoi compagni di pi igiooia. E' evidente che nel processo Pappalardo tutte le autorità si adoperarono pel salvataggio del Sava, reo od innocente che fosse, e tutte si res~ro colpevoli dei f ,tti illeciti e mostrunsi che ho sopra narrato e che c~edo utile rileva re ed esporre nel seguente so nmano: Colpe del Questor·e. 1° Su semplici asserti dei partigiani del Sava (tra cui il figlioccio di esso Questore) ordina arbitrariamente due arresti. 2° Chiama a colloquio nel suo gabinetto il sindaco Sava e il delegato di Belpasso, che riteneva il Sava colpevole di mandato dell'assassinio: co · stringe il suo subordinato a stringer la mano a S1va medesimo, e gli ordina di non curarsi della ricerca dei mandanti. 3° Perchè il delegato non obbedisce e denunzia il Sava, lo allontana da Belpasso, però affidandogli una delle solite missioni, cioè ingraziandoselo col soprasoldo di otto lire aì giorno. 4° Manda a Belpasso un altro delegato che. naturalmente, comincia a fare rapporti secondo i desideri del partito Sava. Colpe del delegato di P. S. Per secondarc. almeno in parte, le simpatie del suo Questore verso i Sava: 1° Non scopre i colpevoli di avere manomesso nel suo ufficio e strappato la lettera del defunto: e di a vere sottratto i rapporti della Questura di Roma relati vi ad essa lettera. 2° Permette ad un estraneo di entrare in caserma per un colloquio segreto con la persona ivi tratteu uta perchè rivelasse il nome o i connotati dello esecutore materiale dell'assassinio; e questo estraneo era l'assessore del Comune sig. Vasta, cioè l'alter ego di quel Sindaco che il sig. delegato fìn d'allora riteneva mandante dell'assassinio stesso (come egli stesso dichiarò al dibattimento). ~ Colpe del direttore delle carceri di Catania. 1° Lascia perveni-re al detenuto Sava senza il visto della Procura Generale lettere indicanti gravissime circostanze relative al processo. 2° Non impedisce che ad istruttoria aperta qualche avvocato del Sava, entrato nel carcere, dia consigli al dete•1uto, circa il modo di comportarsi nella istruttoria stessa. Colpe del Proc. del Re cav. Barbieri. 1 ° Accetta dopo sei mesi d' istruttoria un foglio di !umi anonimo; e vi dà completo corso. 2° Cede alle influenze che lo costringono a lasciare la guida del processo perchè venisse assunta da magistrati favorevoli ai Sava e ai protettori di essi. Colpe del Sost. Proc. gen. cav. Mondio. Trattandosi di un magistrato assai astuto, le colpe sono meno apparenti ma, bisogna pur dirlo, di gran lunga più gravi. 1 ° Crede vero, ingenuamente, tutto ciò che dicono i servi, gli impiegati o i partigiani dei Sava, nelle loro ulteriori tardive molteplici dichiarazioni, senza vedere le contradizioni le inverosimiglianze e le prove di falsità precostiruite e documentate di tali dichiarazioni, che esistevano in processo; invece opprime con interrogatori interminabili, suggestivi, capziosi i testimoni contrari ai Sa va o semplicemente favorevoli agli altri imputati. 2° Omette ogni indagine che possa condurre alla caduta del preconcetto che lo guida. Per esempio: omette di far risultare in istruttoria l'assurdità dell'itinerario del supposto testimonio oculare Domeuico Magri. 3° Oltraggia chiamandoli falsi i testi avv. Russo e perito Sava, quando al d1barr-imento, citati da lui, rilevano l'assurdità di tale itinerario, pur sapendo che essi dicevano il vero. 4° Quando i giurati di Catania chiedono l'accesso sui luoghi, egli per impedire che la verità detta da tali testimoni si confermi, combina col Presidente il differimento della causa a nuovo ruolo. Colpa del Consigliere Tedeschi. Non ha limiti e costituisce lo scandalo più grave di tutta la istruttoria. Può ben darsi, ripeto 1 che il Sindaco Sava sia innocente; comunque però contro lui stava una folla enorme ed imponente di indizii e di prove. 1 ° L'odio forte ed il grande interesse rivelato con le minacce, col rifiuto dei certificati di stat.J libero, con gli aiuti al bastonatore Leotta, con la violenta occupazione dell'eredità la sera stessa del delitto e col ritorno furtivo notturno nella casa dello ucciso, tre volte negato e poi confessato fcrz tamente. 2° I gravi timori manifestati dal defunto nelle sue lettere, e ai RR. CC. 3° Le C()ntinue molteplici contradizioni nelle accuse o calunnie contro gli altri e nelle proprie difese. 4° Le propalazioni di Vicario e di Roccclla. 5° La reticenza del teste Manata procacciata dai partigiani di Sava. 6° Il colloquio segreto del pro-Sindaco Vasta, col teste trattenuto in caserma perchè cantasse, e la conseguenz:t che il teste non cantò. 7° L'enorme assiduo lavorio dei Sava e dei loro adepti fin dalla prima ser.i del delitto per procacciare la reticenza di certi testi, e la falsa eloquenza di certi altri. 8° La ferma incrollabile persuasione, inconsuetamente concorJe del Delegato di P. S. e della Arma dei RR. CC. 9° 11 giudizio del Procuratore del Re cav. Barbieri e del giudice avv. Chiurazzi, che raccolsero gli atti immediati e più importanti della istruttoria. Ebbene; tutto questo che, se non si fosse tra ttato di un si nd1eo; protetto dai bianchi e dai rossi fornito di una ricca e cospicua parèntela , nipote carnale di un consigliere di Corte d' Appello . sa - rebbe bastato non solo ad un rinvio a giudizio ma' persino ad una probabilissima condanna, tutto ciò nella coscienza del Consigliere Tedeschi, diventa non solo insufficienr_a d'indizii , come , prudentemente aveva ritenuto il sos. Proc. Generale, ma mancanza assoluta di indizi di reità! Oh se contro il povero martire Luigi Bonfirraro ci fosse star a la centesima parte di tali indizii, ben avrebbe fatto il cons. De Feo a rinviai lo a giudizio! Ripeto: lo scandalo è così enorme che se r Italia non è la terra dei morti non potrà certo 1 es tare impunito! Colpa del presidente Boveri. 1°) Avere ordinato il rinvio allo scopo di impedire l' accertamento della verità con l'accesso sui luoghi, richiesto dai giurati ; accesso che dovette poi farsi da Caltanisetta con maggiore dispendio dell' Erario. (E poi i Ministri si meravigliano che

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