Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno Xv - n. 8 - 30 aprile 1909

RlVlSTA POPOLARE '-H3 dal Presidente della Federazione diocesana; egli e~a un sacerdote e non un lnico; ma egli inculcava d1 votare a favore di un canJidato e contro di un altro, non nella qualità di P. esidente della Federazione, neppure in nome proprio individuale, sibbene in nome del Vescovo, il quale avrebbe ricevuta disposizione dalla S. Sede: dunque sussiste il primo estremo, cioè l' azione nella qualità di ministro del culto. Sussiste anche l'altro, ne...:essario curr.ulativamente, cioè che l'istruzione sia diramata a persone gerarchicamente dipendenti, giacché era diretta non solo ai socii della federazione, alle casse rurali, e si mili, ma anche ai parroci, ai semplici sacerdoti, con invito ad influire anche sulle persone d,, loro alla loro volta dipendenti, nonchè sui circoli cattolici, sulle casse rurali, ecc. La detta circolare 1907 era firmata, siccome abbiamo detto, non dal Vescovo stesso, ma da un sacerdote Prcsiden te della Federazione diocesana. Quindi il Vescovo, nella ipotesi di un processo, se ne sarebbe potuto uscire pel rotto della cuffia, negando di avere autorizzato a servirsi del suo no111e e a diramare la circolare. In tale caso , si sarebbe salvato il Vescovo, ma non il sacerdote Presidente: questi sarebbe incorso in un a itro reato , l' uso di « notir_ie da lui riconosciute false J>, di <e raggiri od art_ifir_ii J>, di « qualunque meno illecito atto a diminuire la libertà degli elettori >> (legge ekttorale politica, art. 106). E, se il processo si fosse fatto, si sarebbe svolto cos:; giacché il Vescovo, interpellato, aveva dichiarato di non aver dato tale autorizzazione al sacerdote presidente; e siffatta notizia, pubblicata nei giornali, non fu smentita. L' autorità ecclesiastica é diventata più cauta. Notizia pubblica di circolari sitfa tte non se ne é avuta più, nè nelle successive elezioni politiche nei collegi della stessa diocesi di Girgenti, né in altri collegi. Le istruzioni si sono diramate, ma pare che non più per iscritto, evidentemente allo scopo di evitare che la prova cadesse in mano di avversarii. Quest'atteggiamento dell'autorità ecclesiastica ha d~to però luoJo ad un altro reato, quello sopraindicato delle notizie false, raggiri, artifìzii, ecc. In alcuni collegi si sono sparsi telegrammi contradittorii sulle intenzioni del Vescovo, approfìltando appunto della mancanza di istruzioni seri tte. Ma, praticamente, a che giova questa delineazione dei reati più frequenti? Si tratta di reati di azione pubblica; perciò si dovrebbe procedere· d' ufficio. Ma il Governo , con l'indirizzo politico attuale, certo non diramerà una circolare alle Procure Generali invitandole ad osservare la legge, come in altri tempi si fece per gli abusi dei ministri dei culti in dispregio delle istituzioni. Pel caso di Girgenti l' on. Nitti alla Camera deplorò che il Procuratore del Re non avesse proceduto di ufficio: il Ministro rispose mostrando di fare buon viso; ma l'indomani pubblicò il decreto di amnistia, nel quale incluse questa specie di reati. I privati difficilmen~e si risolvono a denunziare ed a costituirsi parte civile , quando vedono che spira questo vento. La conclusione politicamente é sconfortante; ma questa é la verità. PROF. FRANCESCO SCADUTO AI NOSTRI ABBONATI-Preghiamo vivamente i nostrl abbonati di volerci man-d dare, senza alcuna responsabilità da parte loro,,·, indirizzi di amici e conoscenti che possano, con probabilità, abbonarsi alla rivista. L' estetica della pieta Se i frR.telli Bocca, editori e librai, mi commettessero à'ill ustrare la copertina di un libro , avente per titolo Umanità; io vor:·ei stilizzare, sul dopo di una laguna desolata, un arritroccolo indolente, occupato a straµparsi le penne. Ma, per quante penne si strappi il germano, nuove e più fitte gliene ritorneranno : e per quanti uomini vadano al mondo di là, molti e di più ripulluleranno· di qua. L'umanità, nel desiderio di distrugger sè stessa, uon sarà mai soddisfatta; neppure se il· suo desiderio sarà. assecondato da sapienti scosse di terremoto. Nelle ragioni della dialettica i termini più contraddittorii si identificano : e nelle ragioni del varo-espressione dialettica - umanità ed egoismo si possono ben ridurre ad una sol cosa; e ad una sol cosa egoismo e distruzione di sè. Nella vita l'umanità non esiste che come insieme di uomini : allo stesso modo che ogni virtù non esiste che come insieme dei nostri difetti. L'uomo è l' uomo: l'umanità non sappiamo poi cosa sia, e se esista fuori del ripetersi dell'uomo. Che dirò dell'estetica? Per la quale nemmeno è possibile una spiegazione simile a quella dell'umanità. Eppure esiste ... e come esiste ! Talora esiste tanto, che esiste più della vita stessa. Saremo spesso imbarazzati a trovare delle espressioni sincere della vita: ma l'estetica della vita ci apparirà dovunque: Di rado si comprende cosi la vita da venerare l'estetica come sua emanazione: più spesso, quasi sempre, della vita si fa una questione estetica. Ogni concetto vitale ha la propria estetica , che è fuori di noi, perchè nel concetto stesso : ma il più delle volte succede, che rimane l' estetica senza il concetto vitale, come una pantomina rappresentata dal nostro poco rispetto alla verità della vita. E la pieta? Ecco il caso in cui due cose, che non esistono accoppiate nella loro non esistenza. La pietà è un termine troppo letterario, perchè noi le sappiamo attribuire consistenza di cosa reale: ma la pietà di ventà. una verità sacrosanta , allorchè la facciamo precedere e dipendere dall'estetica. Isolatamente la pietà potrebbe esistere, se esistesse l'umanità: ma, poichè l' umanità si riduce ali' unità nomo, la pietà non può esistere senza la finzione estetica; a meno che non lo si confonda con lo stupore e con il dolore equistico derivanti da una sciagura che ci tocchi. Lo so che io non ragiono alla stregua dei Liguori Filosofi e di monca Filorofica. Per me un concetto ha una forma umana: e la pietà io me la rappresento, per esempio, in una dama della Croce Rossa, che avendo pochi figli in casa o molte bonnes per occuparsi di loro, passi il suo tempo ed illustri il suo nome nelle adunanze sociali v all'ambulanza della stazione 1 attendendo, con la sigaretta in bocca, i profughi ed i feriti, che... non arri vano.

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