Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno Xv - n. 8 - 30 aprile 1909

210 KlVlSTA POPOLAKE maggio ( 1874 e seguenti), relative al cosidetto Kultur-Kampf, anche sotto lo stesso potentiss_im<? Bismark ; perfino ha riammesso delle corporaz10m religiose. In Italia, in questo momento, nessuno sogna che si possa retrocedere tanto; ma l'avvenire è s·11le ginocchia di : iove, o nelle ..•ani di Dio, o nella volontà di un numeroso e forte nucleo di Deputati clericali, che spera di arrivare a pesare gravemente nella bilancia di Montecitorio e ad imporsi ad un presidente del Consiglio dei Ministri , che forse in Italia non sarebbe più vigoroso del celebre Cancelliere dal pugno di ferro. Una ventina di anni fa nessuno sognava che in qualcuna fra le grandi città d'Italia i clericali arri· vassero a rappresentare la maggioranza e ad impadronirsi del comune. Eppure questo sogno oggi è diventato realtà , in parecch;e ex metropoli , e perfino, sino a pochi anni addietro, nella capitale del regno. L'abolizione del non expedit, introdotta dapprima solo per le elezioni amministrative , ha già prodotto questo miracolo. L' abrogazione del non expedit, non assoluta, ma caso per caso a discrezione della S. Sede, adottata dall' attuale pontefice da pochi anni, nella passata legislatura mandò già alla Camera alcuni deputati clericali; ma si contavano sulle dita di una mano e rappresentavano un primissimo saggio; nella nuova legislatura sono aumentati prodigiosamente; sono già più di venti, senza contare quelli che , pure essendo clericali, non si professano esplicitamente tali. Il crescendo è rapidissimo, e lo sarà ancora dippiù se il governo continuerà a scherzare col fuoco. Tale marcia trionfale è dovuta non solo alla forza del Vaticano, ma all'appoggio del Governo. h' notorio, che il Ministero, da diversi anni, pur di combattere i partiti estremi, non ha disdegnato di allearsi coi clericali. Anzi, dopo provatolo, questo cibo gli è piaciuto, sino al punto, non solo di sollecitare i voti dei clericali, ma di appoggiare addirittura il candidato clericale, e magari contro candidati costituzionali. I candidati e Deputati clericali li ha trovati più comodi degli stessi candidati e deputati costituzionali, perchè più remissivi. I deputati clericali, contrariamente all' aspettativa generale, si sono presentati alla Camera con le armi in pugno non contro il Governo, ma a favore del medesimo. Chi mai, sino a dieci anni addietro al massimo, avrebbe mai preveduto tanto mutamento nella politica italiana? Un Ministero, che bVesse sollecitato i voti dei clericali, sarebb~ stato scomunicato dal1' opinione pubblica. Un deputato clericale, che avesse votato pel Governo sarebbe stato scomunicato dai suoi correligionarii. Qualche deputato clericale ci era stato, quantunque non si era ancora abrogato il non expedit; ma del resto si era mantenuto coerente: aveva perfino rifiutato di •prestare giuramento. Il conte Grotti insegni. Oggi invece si nutre intesa cordiale tra Ministero e deputati clericali. Se qualche vecchio liberale, sorgendo dal sepolcro, vedesse queste cose, direbbe che sono cose dell'altro mondo; ma purtroppo sono cose di questo povero mondo dell'Italia attuale. « Ma, alla fin fine. mi pare di sentirmi susurrare all'orecchio da qualcuno, che male ci sta in tutto ciò? Non è forse conforme al principio della libertà dì coscienza? Non è forse giusto ed opportuno, che tutte le idee abbiano la loro manifestazione nella Camera? che tutti i partiti vi siano rappresentati? » • Libertà di coscienza , manifestazione di tutte le idee, r11ppresentanza di tutti i partiti, sì, tutto ciò noi lo ammettiamo. Ma ciò non implica alleanza del partito al potere, che si professa liberale, coi clericali; il rispetto della libertà è una cosa, la transazione è un' altra; e la transazione è tanto più deplorevole quando non è strettamente indispensabile e quando è fatta con partiti meno affini, anzi contrarii. Il clericalismo, ecco il nemico! si gridava una volta in Francia, e si ripeteva in Italia; il socialismo, ecco il nemico! si grida da alcuni anni in Italia, e, pur di combattere questo nemico, si abbracciano i clericali, e poi si continuano ad abbracciare e baciare anche dove e quando non ci sia il preteso nemico. L' ingresso dei clericali alla Camera sarebbe legittimo, se avvenisse per forze esclusivamente loro senza l'alleanza e l'appoggio di un Governo , che si proclama liberale. Sarebbe davvero la manifestazione di una parte del paese. Ma non lo è. E qui sta il male. Non lo è, _no~ solo perchè parecchi degli attuali deputati clericali non sarebbero riusciti senza l'appoggio del Governo; ma anche perchè, a parte ciò, molti di essi non sono una manifestazione sincera del clericalismo. Essi vanno a votare pel Ministero, e non co~tro il Ministero, per un Ministero che si dichiara _ltberale, Ministero del Re d'Italia, con Roma capitale, Ministero e Re virtualmente scomunicati siccome usurpatori del così detto patrimonio di S._Pietro ossia degli ~tati pontifìcii, anzi scomunicati ~nche gli stessi deputati I Certe co,e in politica si dimenticano facilmente; ma è opportuno richiamarle alla memoria : Vittorio Emanuele Il fu scomunicato formalmente, e la scomunica perdura virtualm~n!e anche contro l'attuale Re e gli attuali deputati, 1n quanto accettano lo statu quo, ossia in quant?. non restituiscono Roma e tutti gli stati pontifìcu alla S. Sede. Dunque, prescindendo dall'alleanza col Governo, niente sincerità politica nei candidati e deputati clericali. Niente sincerità politica anche sotto un altro punto di vista. Per quanto la marea clericale salga, non di meno, anche nelle stesse città ove l'amministrazione comunale è stata conquistata dai clericali, resta una certa forza ed un certo pudore liberale , e , se si tratta di grandi centri a più collegi, si può verificare, che il partito vaticanesco, in maggioranza in tutta la città, non lo sia in qualcuno dei collegi della medesima. Onde il candidato clericale non crede opportuno di manifestarsi nettamente tale (tranne qualche rarissimo esempio); quindi si dice o si fa qualiGcare per liberale, quantunque cattolico, allo scopo di poter tentare e coonestare alleanze coi liberali locali e col governo. Si aggiunga, che i grandi giornali sono quasi tutti liberali (a parte le varie gradazioni), e perciò i candidati cleric::ili smorzano le Joro tinte per potersi procur,ue l'appoggio od almeno la neutralità di questi organi potenti. Le transazioni e l' ipocrisia non sono soltanto dei candidati , ma anche del partito, ed in questo ancora meno giustiticabile. Come sarebbe legittimo per gli individui di aspirare ad entrare nella Camera, qualunque idea rappresentino, così, anzi a fortiori, pei partiti. Ma i partiti hanno il dovere, anche più sacro che gli individui, della sincerità. Che il partito clericale, come qualsiasi altro, presenti e propugni le sue candidature, è logico ed anche giusto; ma che i candidati non rappresentino le idee del partito, qualunque esso sia, è deplorevole. La transazione è ammissibile quando da soli non sì può vincere , ma coi partiti affini. Inoltre , la transazione, giustificabile in genere, non dovrebbe

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