Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno Xv - n. 8 - 30 aprile 1909

K 1 V 1 ~ 1· :\ i:-' O P O L A. K .t 209 quelli agricoli abbiano influito su quel t,.ionfo assai di più che il Reform bill passato ..... e q nello fo turo? Questo non è tutto. Io da repubblicano miope ho creduto sino a questo momento che nella repubblica svizzera, nella 1·epubblica francesese nella repubblica nord-americana si godano tutte ìe libertà politiche, nonchè un suffragio più largo di quello vigente in Inghilterra. Se sbagliò correggimi, amico Mirabelli. Ma mi pare, altresì, che la libertà politica nella repubblica di Svizzera, di FranciM. e degli Stati Uniti vada comodamente accompagnata dal protezionismo doganale poco più o poco meno feroce di quello italiano ... E se sbaglio mi corregga sempre l Invece frugando e rifrugando nel!A. mia memoria mi sovvengo che la libertd doganale, se non erro - si gode pei generi di prima necessità in un solo grande stato europeo: nella monarchica Inghilterra. ... Avrebbero for.:1eragione i monarchici, adunque, affermando che la vera libertà, la libertà integrale, anzi la solidarietà delle libertà, si gode esclusivamente in monarchia? Il mio cervello indurito nel repubblicanismo, si nbella; ma se è esatto il ragionamento di Roberto Mirabelli quella dei monarchici è la sola illazione logica. Mi sono permesso di fare delle riserve sul valore assegnato alla frase : libertà economica, perchè in Inghilterra, se i miei ricordi non sono fallaci, dal 1802 in poi - e si potrebbe anche rimontare sino ad Elisabetta, se non più !ontano - tutta la legislazione sociale, tut.to l'intervenzionismo dello Stato costituisce un'offesa continuata ed atroce ... alla libertd. economica. Perciò mi parrebbe opportuno, salvo a ricredermi quando avrò ricevuto la meritata lezione, di parlare di liberismo doganale inglese anzichè di libertà economica inglese. Conosco una scuola che sostiene la vera libertà economica, sorella. e coesistente a tutte le libertà; ed è quella anarchica. Ad essa si avvicinano gli Spenceriani - se pur ce ne sono più ; e in Italia Maffeo Pantaleoni è tra i pochissimi, se non il solo, che alle dottrine anarchiche è pro:;8imo. Perciò egli è il più logico e il più rispettabile. Egli davvero ba la concezione chiara della libe1·tà economica. L'ammirn, ma non mi sento di poterlo seguire. DoTT. J -AP. CoLAJANNl Nota. Mc:ntre correggo le bozze di stampa , in ritardo a causa del 1 ° Maggio, mi arriva l'ultimo Bollettino del Ministero di agricoltura in data 2 maggio. Ad una settimana di distanza e dopo tanti comunicati del Popolo Romano c'era da sperare che avrebbe portato l'annunzio ufficiale del rioasso del prezzo del grano. Tutt'altro! All'c:stero segna quasi dapertutto rialzo, anche a Parigi. Siamo a 25,75 a Londra; a 26,50 a New-York; a 2 3, 2 3 ad Odessa.... Prezzi che non si sono mai visti ! Pei nostri mercati il Bollettino si esprime così : l< In Italia « i mercati di grano della decorsa settimana si mostrarono , qua e là più o meno animati. La derrata offerta fo discrel< tamente abbondante, ma gli affari conclusi piuttosto scarsi. « 1 p·ezzi per le qualità inferiori accennarono a ribassare e « le quotazioni si aggirarono fra le L. 32,25 e le L. 34,00 il « quintale per i grani nostrali e per quelli esteri intorno l< alle L. 34,25 ~ • Questo Bollettino, attraverso al suo linguaggio dimesso, è una smentita atroce ai comunicati ufficiosi del Popolo Romano. In qualunque altro paese e in qualunqut: altro Parla. mento al governo dell'on. Giolitti si chiederebbe subito stretto conto della vergognosa mistificazione , ordita a spese della dabbenaggine e della pazienza asinina delle masse. ln Italia si riuscirebbe a provocare un nuovo voto di fiduci,.._ al Ministero e coloro che lo avrebbero provocato verrebbero indicati come inabili parlamentari .... forse anche come compari dell'on. Giolitti! Triste, triste assai ! N. C. Reati elettorali ecclesiastici I. 1. ll non expedit , ossia la formola nè eletti , nè elettori, ossia formalmente il con~iglio agli elettori cattolici di non votare e sostanzialmente il divieto di votare e di lasciarsi eleggere, fatto dalla S. Sede in segno di protesta contro l'unificazione dell'Italia e la conseguente annessione degli Stati pon telìcii sembrò per qualche tempo innocua allo Stato ita~ li ano: al nemico che fugge, ponte d'oro ! « Se i « cattolici to piuttosto i clericali) si astengono dal- « l'esercizio del diritto elettorale attivo e passivo <e tanto meglio, si pensa va, per noi liberali· noi « restiamo padroni del campo, liberi di esplicare « ed attua_re le nostre idee? senza impaccio da parte « della chiesa, e senza od10 contro la medesima ». Ed infatti la legislazione del Regno d' Italia ha battuto questa strada per circa mezzo secolo, sopprimendo o riducendo enti ecclesiastici, limitando il patrimonio di quelli con5ervati, laicizzando la scuoia, molti altri istituti e lo Stato in ge-nere. L'atteggiamento della S. Sede, ostile con questo a parecchi altri mezzi, mentre per molti anni ha seriamente ostacolato l'Italia nei suoi rapporti internazionali, le ha giovato non meno nella trasformazione interna della. sua organizzazione politica: senza tale rottura .1101 non saremmo andati così rapidamente e tanto innanzi. E per noi sarebbe stata una fortuna, che il Vaticano avesse mantenuto questa politica· come viceversa, è una disgrazia che esso in parte' l'abbi~ già mutata ed in parte la vada cambiando. Nella Curia stessa si va sempre più dileguando la credenza e la speranza nella restaurazione del potere temporale; onde si smette l'astensionismopr_otesta, si _m_iraa _gu~dagnare terreno nelle pubbliche amm1111straz1oni e nel parlamento, e perciò occasionalmente alla astensione si sostituisce anzi l'incitamento, magari ac ompagnato dalle minacce. Ma a che mira il nuovo orientamento del Vaticano? In che consiste il pericolo dell'Italia? La ~estaurazione del potere temporale, apparendo oramai un sogno alla stessa S. Sède, non è il fine almeno prossimo, di questa levata di scudi. L' ob~ bietto oggi è un altro. La chiesa ha perduto non solo il potere temporale , ma anche il confessionismo dello Stato. Essa mira a salvare il salvabile a ripristinare il confessionismo , in tutte le su~ manifestazioni politiche e giuridiche, a dare così una intonazione diversa dal!' attuale alla vita italiana, ad abbattere le conquiste laiche di mezzo secolo; insomma ad una reazione interna. Dileguato il pericolo J.el potere temporale, l'Italia si trova oggi in una condizione non sostanzialmente diversa da quella degli altri Stati civili di fronte al Vaticano: deve lottare per man tenere od ìntensiticare la sua laicità, per far rispettare la libertà di coscienza e di culto e di tutti gli altri principii conseguenziali, che rappresentano conquiste non solo italiane , ma del mondo civile intero. L'entità del_ pericolo non sembri esagerata. La Gerrnama , la potente Germania, ha dovuto mano mano rimangiarsi parecchie delle leggi di

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