RIVISTA POPOLARE 207 Roma. L' amore del campanile gli ha offuscato la mente? Ma egli è nato nel settentrione, a Modena! Ed ora una sola può essere la conclusione: se il mezzogiorno non può coltivare grano senza dazio si dia ad altra coltura. Ebbene i sapienti critici, i semplicisti direbbe il prof. Cubani , facciano il favore di consigliare ai meridionali quali colture devono sostituire. Non dimentichino però che essi consigliarono ai poltroni di Puglia di coltivare la vite; e che ora rimproverano agli stessi pugliesi di produrre troppo vino!!( 1) + Ed ora ci rimane un ultimo punto da chiarire, ch'è di non lieve importanz.i. Il prof. Einaudi nel Con-iere della Sera ha rassicurnto i colti vatori Ji grano tentando di dimostrare loro che i prezzi non scenderanno più al disotto di lire 25 al quintale perchè mentre da un lato è aumentato il consumo del grano per l'aumento della popolazione e del benessere , dall' altro è diminuita la concorrenza americana. La conclusione ottimistica è stata accettata da tutti i socialisti -e tra gli altri, come si è visto dalla sua lettera - dal Montemartini e dal Bonomi. Quest' ultimo in un articolo del Giornale di Sicilia (N. 106 _del 1909) ha aggiunto: .« Ma quali sono le conseguenze di· questo spode- « stamento degli Stati Uniti dal primato nell espor- « tazione dei granir La éonseguenza è questa: che << non pLì. i costi degli Stati Uniti (costi bassissimi « data la straordinaria fertilità della terra e L-t pre- « parazione industriale dei produttori) regolano il « mercato, ma il prezzo si equilibria sui ,:osti più « alti del grano russo, argentrno ed indiano ». u Per questo-all'infuori delle cause occasionali, u quali sarebbero una siccità, un cattivo raccolto « per cause molteplici-il prezzo del grano è desti- « nato a crescere ancora. Per il bisogno crescente <e ael mondo, occorrendo mettere a grano terre <e sempre meno fertili e regioni sempre meno prece parate a questa produzione è prevedibile che i « costi si eleveranno e i prezzi seguiranno docil- << mente la curva ascendente >>. Non c'è alcun dubbio sul maggiore consumo del • grano. E' completamente sbagliato-ce lo perdonino l'Einaudi e il Bonomi-la dimostrazione della conse~uenza della diminuita importanza delle esportazioni nord-americane. ,';'.~• -,.:;:;,;· ~ .; Eccola testualmente quale l'ha data l'Einaudi: « Alla distanza Ji 25 anni dal libro di Egisto Rossi, <e un americano, il signor P. T. Dondlinger, in un « libro tutto dedicato al grano ( The Book of Wheat. << New-:York, 1908), così riassume Ie sue indagini « sul mercato granario del suo paese : << Coll' au- <c mento della popolazione e del consumo locale, « l'esportazione all'estero del grano diminuirà gran- <c demente ed il grano americano sarà un fattore <e di importanza vieppiù decrescente sul mercato « internazionale granario ». « L'affermazione del Dondlinger non potrebbe « essere più esatta. Sui dati offertimi dai due ulu timi annuarii del Ministero dell'agricoltura degli « Stati Uniti , che vanno dal 1900 al 1906, ho vo- << luto caicolare come fosse mutata la posizione riu spettiva dei paesi esportatori nel quadriennio « 1903-906 in confronto al triennio precedente « 1900-902. Ecco i risultati del calcolo in quantità « ~ssolute esportate in media ogni an;_10ed in cifre cc relative: Medie del triennio Medie del quadriennio 1900-902 1903-906 Milioni di O/o Milioni di O/o bushels bushels Stati Uniti 217.9 41.7 102.3 16.6 Canadà 28.5 54 34-1 5.5 Russia 91.9 17·5 162.8 26.5 Rumenia 28.2 5.3 47.3 7.7 Argentina 45.3 8.6 89.3 14.5 Australia 16.8 3.2 2 7·9 4.5 India britannica 12.7 2.4 5o.9 8.2 Paesi diversi 81.3 I 5.5 98.5 16.5 Totale esportaz. 522.6 100 613. 1 roo « Gli Stati Uniti che vendevano ancora nei primi <e anni del secolo ventesimo il 41.7 °lo 4clla quantità <e esportata in tutto il mondo dai paesi che produce- <c vano al di là del proprio consumo verso i paesi « la cui produzione non basta va in vece al consumo « interno, ora sono caduti al se .:ondo posto e tutto <e }ascia credere che ben presto saranno sopravan- « zati non solo dalla Russia, ma anche dall' Argencc tina e che fra non molto non si sentirà più par- << lare degli Stati Uniti come di un paese esporta- « tore di grano. I consùmatori del!"Europa-poichè « sono essi che consumano il 95 °/o del grano so- « vrabbondante ai paesi esportatori-hanno dovuto « rivolgersi alla Russia, alla Rumenia, all'Argentina, « al Canadà, all' India, all' Australia per soddisfare <e ai propri bisogni crescenti di grano. I territori i « da colonizzare e da coltivare a grano sono in « verità sterminati; sicché non vi è motivo di fatto « di essere preoccupati per una ipotetica futura u carestia. Ma-e qui sta tutto il problema-questi « territorii immensi sono bensì coltivabili a grano, u ma a costi crescenti ». Che cosa dimostrano i dati dell' Einaudi ? Che è diminuita l'esportazione degli Stati Uniti, ed è aumentata quella dell'Argentina, del Canada, della Russia ecc. Dunque? Il pericolo della concorrenza non ha fatto che spostarsi! Ma jn questi ultimi paesi, che l'Einaudi riconosce che posseggono sterminata superficie ,da coltivare a grano, la produzione a costi crescenti no_n consentirà il ribasso dei prezzi al disotto d1 L. 25 al quincale..... . •. . . . . Noi non vogliamo 1mpegnarc1 1n una d1scuss1one su quest'ultima parte della sua conclusione, che crediamo erronea; ci mancano molti elementi per farlo utilmente. Possediamo quelli sui prezzi nello stato presente e sono tali che smentiscono. 1~ previsi?ni dell'Einaudi e confermano la necessita del daz10. Il mercato di Londra è il vero mercato regolatore del prezzo del .grano senza dazio. Ebbene nel quinquennio 1900-904 in media il pr_ezzo del fru_- mento si mantenne sotto L. 17 al quintale; a 30 dicembre 1906 è segnato a L. 16,55 nell'ultimo Ro_l- (1) Per cortesia della Rassegna. contemporanea abbiamo lettino del Ministero di Agricoltura e Commercio. avuto te bozze della 2a parte dell'articolo ctel prof. Cuboni. Se sale a L. 23,50 in dicembre_ 1907 ed OS(il~a in-: Essa è la piena giustificazione di ciò che disse alla Camera torno alle L. 20 nel I 908 e srno al I 7 apnle d1 !'on. Colajanni sulla formidabile concorrenza che gli altri Stati questo anno ciò si· deve alla deficiente produ 1 ione fanno e faranno ai nostri prodott_i arborei._11 Cuboni consiglia mondiale; a quella deficienza che allarmò l'.on. Colo stud,o ~cient1fi.co ~ei medes•m1, come s1 fa. largamente al- ;~ lajanni e lo indusse a chiedere la sospcns10ne del t~o\·e. Egh deplora. vivamente che l~ sola Stazione agraria che . .:-J( dazio due anni or sono. . . . . c1 fosse nel mezzog1or1:10, qu~lla d1 ,P_alerm_o sia stata sop_-,. Nessuno consiglierebbe di fare prev1s1001 sui pressa.... Tanto per mcoragg1.arne l 1struz1one I? 11 Cubuni, . d ll t · ali Pure ragioniamo pare che non conos.:a le numerose discussioni che si sono . prezzi e e a~na e. e~cezion_ • . . . fatte nel R. istituto d incoragg1arncnto sull'olivo e sulla mosca in base a questi ult1m1. Quali ~urono 1 prezzi lll olearia. _ Italia nel 1901-905? L. 25 al qurntale; L. 26,00 nel
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