RIVISTA POPOLARE 173 ♦ Il processo di Zagabria. - Ce ne siamo occ11pati in un altro numero della Rivista e vi ritorniamo oggi per notare che fu sospeso prima e poco dopo ri · preso. Il processo iniquo venne sospeso per la mancanza assoluta di prove contro gli accusati, forse di più per la interpellanza di Surmin nel Parlamento ungheresP-; dalla quale risulta che il processo è il prodotto dell'opera di agenti provocatori capitanati da un certo Kandt: Questo miserabile sino ad un certo punto fu sotto gh ordiui del Barone Ranch, bano di Croazia ; ma in ultimo, pare, che la responsabilità G.i tutto vada a ricadere sul Presidonte del Consiglio dei Minist.ri delì' Ungheria, Wekerle. Il Barone Ranch esce da questo affare cavallerescamente sqnalificato, perchè Surmin narrò che i suoi padrini riconobbero ver~ le accuse lanciategli da Medacovitch deputato e rappresentante dei Serbi in Ungheria. Alla ripresa vennE;iro fuori tante altre vergogne che, la stessa Zeit di Vienna, un giornale imperialista e nazionalista sfegatato , senti il dovere di ma~ifestare la propria indignazione e di dichiarare che tale processo disonora l'Austria di fronte al mondo civile! Questo vergognoso processo nulla insegna a noi Italiani s11iprocedimenti polizieschi dell'Austria.; ma serve a farci riconoscere con vivo dolore che nell'Impero l' U ngbetia della libert,à rivendicate. e della posiz10ne acq ui!3tata si serve assai malamente contro la libertà degli altri popoli. Tali processi resero assolutamente impossibile il dominio austriaco nel Lombardo-Veneto . Prepareranno al I' AustriA-. ubbriacata dei successi della propria politica , la stessa sorte tra gli Slavi che ha sottoposti da . recenti al proprio dominio ? Forse ! ♦ Per le elezioni di Canlcattl. - Persone degne di fede ci avevano assicurato che a Canicattì c'e• rano state delle manifestazioni clericali assai spiccate durante la lotta elettorale e dopo la proclamazione del Comm. Cesare Gangitano. Questi ci scrive smentandole nel modo più reciso e noi sentiamo il dovere di far nota la su&. rettifica. ♦ Fraois Marlon Crwford. - Le lettere inglesi sono state duramente visitate dalla morte nel breve spazio di una settimana. Swinburne e due giorni prima di lui Francis Marion Crawford, il romanziere caro agli americani sono scomparsi. Inti_ubbiamente la perdita ~ di S·winburue, di cui si occupa in questo stesso numero con un magnifico articolo i I nostro Agresti, lascia un vuoto molto più grande che non quella del romanziere ma anche questo ha tenuto degnamente il suo ' l' posto 11ella repubblica delle lettere, e se opera sua non sopravvivrà che in piccola parte nel tempo, nondimeno è doveroso mandare il tributo di riverenza a chi lavorò aon amore, nobiltà e coscie.nza durante la vita, che per il Crowford non fu lunga. Si è spento a Sorrento ali'età di 55 anni. Oltre che Italiano per l'affetto all'Italia, e la lunga consuetudine di vita in Italia era anche Italiano di nascita, µoichè apri gli occhi alla luce a Bagni di Lucca, nella occasione di un viaggio fatto in Italia da suo padre, lo scultore Tomaso Crawford. .Amò l'Italia di grande affetto, e nei suoi romanzi, quasi tutti di soggetto Italiano, egli lascia facil!fient~ sentire quanto amasse la bella terra del sole, dei canti e delle belle donne brune dagli ardenti amori. Ma bisogna aucLe dire che quella Italia ch'egli descrive nei suoi romanzi é una Italia che non esisteva altro che nella sua mente , una convenzionale Italia romantica fatta per piacere, nel romanzo, alla grande massa del pubblico che vuole essere commosso ed interessato dai casi di vita, e da personaggi più creati secondo un preconcetto sociale e morale, ?he _seco~do_la real~à. . Anzi quei romanzi a base di bri~anti, di men~lC~n~i cavallereschi di ragazze che sacrificano per v1rt,u il loro amore ~ di donne che troppo facilmente per ragi,mament~ si danno, erano fatti per piac~re in Am~ · rica sol tanto - ed anche un po' in Inghilterra - rn America dove Marion Crawford era di moda, dove egli aveva milioni di ammiratori e lettori. Se si volesse criticare la sua opern letteraria, bisog~erebbe p_artire da.I fatto che eo-li non conosceva l'Italia, nè gh Italiani puro parla"ndo sempre e sentendona in petto l'amore. Ma una critica letteraria al Crawford sarebbe tempo sprecato. Scrisse per diverti~·e ed interessare il suo pubblico, ed è difficile dire s~ rn quel_l'a~ore che spinge gli Arnm.-icaui verso l'Italia., non ci sia auch~ un po' di quello sbagliato concetto su la natura degh Italiani di cui è responsabile il Crawford. . Il suo stile era facile e piano, stile fatto per_ 1 l pubb:ic:> numeroso, per le folle che amano poco la ncche~za del la forma e che anche meno si curano della ventà e della. reaità dei soggetti e dei ca.si presentati loro dal romanziere. Migliori dei suoi romanzi sono i. suoi studi critici! alcuni dei quali pregevoli per dottr~na ed acutezza d, ricerche. E taluno di questi forse rimarrà. Ma la sua dote più bella era il suo caratter~. . Arnantissimo della libertà la rispettava negh altn, rispettava le opinioni di tutti , an~h~ le più avv~rse alle sue, anche in una alla sua famiglia. Amava viaggiare e viaggiò moltissimo. Se non .avesse fatto_ fortuna come un romanziere, avrebbe vissuto da capita.no di mare, comandando una nave. A Sorrento era amato dalla popolazione , perchè lo si sapeva buono e benefico; e questo, se per la. gloria del letterato e romanziere non è gran che, è pero molto per la memoria dell'uomo, e veramente egli lascia in Italia che egli amò ed in America dove fu amato una veramente buona memoria. di sè. E questa è lode cui sarebbe beue volessero o potessero ambire tuLti gli uom1m. ♦ Il ritardo col quale è pubblicato i~ presente numero è dovuto alla ineffabile cousuetudme napoletan~ di fe:,teggiare per tre giorni , se non quattro , ogm ricorrenza solenne. . Intanto, per ragioni di spazio rima1:1diam_og_h Stel-. loncini letterarii di Mario Pi lo , e gli articoli Reati elettorali ecclesiastici del Prof. Scaduto, Il valo1·e de~- l' esempio nel movimento operaio d~ L. Ca~polongh!; PasstVità economica e delinquenza d1 M. A. d Ambros10 ed altri. -NOI Il dazio sul grano (Ilfanatismdoeiliberistei la cecitàdelgoverno) La discussione sul dazio sul grano chiuse la prima fase del lav0ro della nuova legislatura con un voto favorevole al ministero, che per bocca dell' onorevole Presidente del Consiglio , e senza intervento dei. ministri tecnici , eh' erano stati chiamati in causa, respinse tutte le mozioni che ne chie,deva~o la riduzione, la sospensione temporanea o l abolizione completa e definitiva. . . Fu attaccato il dazio in sè dagli on. Chiesa, Benesi , Bentini e Alessio ; fu difeso sopratutto, come pel passato, dall' on. Colajanni , che in vista dei prezzi altissimi raggiunti dal frumento ne do-
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