196 RIVISTA POPOLARE immediati possono essere egualmente nocivi. Ciò che spesso si denunzia come corruzione non è altro che stupidaggine, specialmente nelle sfere dell'amministrazione riempite dai funzionari dilettanti. Il dovere politico deve esistere , altrimenti non vi sarebbe la possibilità di essergli infedele. Segue naturalmente che 'quanto più sono diffusi i doveri politici tanto maggiori sono le possibilità di corruzione. Un governo assoluto può essete un cattivo governo, ma non vi si avvererà l'inconveniente della compera dei voti. Nel despotismo assoluto ove la volontà arbitraria del governatore è l'unica sorgente di potere è ma - nifestamente impossibile di parlare di corruzione giacchè il despota non ha da rendere conto nè allo stato nè ai suoi sudditi. La corruzione trova invece il campo più ricco nelle comunità politiche altamente organizzate, in cui l'esecuzione dei doveri è affidata a un gran numero di funzionarii. L'evo - luzione politica ha cooperato con l'evoluzione economica nel l' aprire più grandi opportunità a mali di questa specie. Vi è una diretta e ben riconosciuta relazione tra le istituzioni popolari e l'aumento della ricchezza. Non è una semplice coincidenza che i paesi ove il governo è piu liberale sono anche i più ricchi del mondo. Con l'aumento della ricchezza le vedute materialistiche della vita hanno gu11dagnat'.>rapidamente terreno. E mentre il libere, sviluppo nella politica ha aperto nuove grandi vie alle possibilità di corruzione il crrrispondente sviluppo nel mondo economico ha rinforzato le forze della tentaz,ione. Sebbene in America la corruzione sia maggiore che nelle nazioni europee le qualità dichiara no nostro vizio nazionale, non nt: segue che siano inferiori in moralità politica a questi nostri censori morali. Per quanto riguarda la compera dei voti è evidente che potremmo arrestare questa forma parti - colare di corruzione col semplice sebbene praticamente impossibik mezzo di abolire il suffragio popolare. Supponendo che si potesse attuare ci troveremmo ben presto caricati di altri m_aggior! mali politici, come p. e. lo sviluppo di un 'arrogante ol1garch1a da un lato e quel!.-. di un viole11to spirito rivoluzionario tra le masse dati' altro. Uoa grande percentuale.: di cittadini prussiani delle classi povere si astiene dal votare. Presun,ibilmente molti di essi venderebbero i loro voti se ne avessero l' opportunità , ma il sistema di elezione esistente rende la loro influenza politica così minima che non vale la pena di comprarli. Se le monarchie sono meno corrotte delle democrazie, è però anche vero che non mettono tanta fiducia nell-'onestà fon lamentale dei loro cittadini come fanno le democrazie. Almeno non la mettono a così rigorose prove po litiche. Con tutta la cura che si ha nello stabilire le leggi che governa?o i nostri governat0ri non si può semp1e ottent:re lo scop"' d1 nndere i doveri politici tanto ch'ari da essere faciln_iente_riconosciuti. Accade molte volte che complichiamo la s1tuaz_Hne col gran numero dei nostri atti legislativi, ed è un compito estremamente difficile di distinguere e di dare il giusto peso a quei fatti che ostacolano il benessere dello Stato. I riformatori più avanzati non esitano ad accusare di cor• ruzior e molte istituzioni sociali di apparente solidità. Periodi di confusione nei riordinamenti costituzionali sono atti ad es sere corrotti, o almeno riempiti di cariche di corruzione • ed è facile, in tempi in cui le opinioni più diverse sul do~ere sono in corso di formare tra i differenti individui e le varie cla~si opinioni estremamente divergenti sulla moralità o immoralità del'e istituzic ni. _~o scopo di un atto corrotto deve essere qualche vantaggio p1u o meno personale. E quanto maggiore è ìl vantaggio cercato e più direttamente egoista il proposico tanto più grave è la colpa dal punto di vista morale. Ogni lavoro contro la corruzione per essere efficace dovrebbe avere due lati. Dal. l'una _Parte dobbJamo sforzar~i ad alza_re 13: morale ad un più alto livello; dall altro dobbiamo punire irrevocabilmente le offese attuali in tutta l'estensione delle leggi esistenti. I rifor. matori dovrebbero imparare a portare tutte le accuse dirette e personali al livello delle leggi esistenti, finchè non riescono a innalzare il livello delle leggi al loro modello ideale. (Poli• tical Science Quarterly). + Pier,-e Leroy Beaulieu : L'evoluzione della proprietà fondiaria tn Russia. - La più grave questione che dovrà risolvere la Duma è quella della proprietà fondiaria. Oggi nella più gran parte dell'impero e all' infuori dei beni della nobiltà e del demanio, le terre sono di proprietà collettiva dei Comuni, i quali poi le ripartiscono tra le famiglie dei contadini. La lotta è stata ed è ancora vivacissima tra gli aderenti al sistema della comunità e quelli che, al contrario, patrocinano il metodo della proprietà privata. A favore della proprietà individuale si è pronunziato il Governo. La sop• pressione del Ma, cioè della terra comune, sarà una rivoluzione ben maggiore di quella che seguì ali' abolizione della gleba. Ma la difficoltà sta nelle domande dei contadini, i quali vorrebbero un numero tali di lotti, che le terre comunali non possono dare. Per soddisfar la richiesta , la ripartizione do - vrebbe estendersi alle terre della nobiltà del demanio e della Corona. Da ciò la complessità del problema. Ad ogni modo, molto si è fatto sotto questo riguardo. Dal 1877 al 1905, molta è stata la terra divisa ai contadini : qualcosa come 3 1 milioni di are. li passaggio delle terre della nobiltà nelle mani dei lavoratori delle campagne è stato facilitato dalla Banca dei contadini. E si accresce via via il numero dei nobili che fan domande di vendere le proprie terre. Ora alcuni cominciano a domandare se questa trasforma zione non proceda, oggi, troppo rapida. Osservano che il grande possesso agricolo, quando in mano di uomini volente - rosi e ri..:chi, è capace di grandi e benefici risultati. E' pure capace di t.ser.:itare la sua influenza sulla piccola proprietà circonvicina. Una certa estesione di terra , coltivata col re• gime della grande intrapresa, può sussistere benissimo con altre terre di proprietà frazionata. Il male sta in ciò : che la nobiltà russa non intende i su->i doveri verso la terra e verso il popolo. Comunque, il problema ancor più grave non sta ~anto nel far passare il suolo dal!' una ali' altra mano ; ma bensì nell'elevamento intellettuale del contadino russo e nella p"ssibililà di metterlo in grado di trarre dalla terra tutti i rendi men .i, di cui essa è capace. (Economiste francais, mar - zo 1909). Agli abbonati. - La 'Rivista popolare non ha sussidi da an1.icio da gruppi politici, 1na vive esclusivamente di abbonamenti. Il ritardo quindì nei pagamenti in1.barazza l'amministrazione e la costringe a sensibili spese per circolari di sollecitazioni, mandati postali ecc. Preghiamo perciò vivamente tutti gli abbonati che ancora debbono rinnovare l'abbonamento a volersi mettere in regola colla massima sollecitudine. Oott. Napoleone Colajanni, proprietario , dlrettore..responaabi le Napoli, R. Tipografia Pansini in S. Loren 1 o Abbonamento cum·ulativo alla Ragione e alla Rivista Popolare. Per un anno L. 20. per un semestre L. 10. Col dirittio a tutti i pre1ni semigratuiti della R,vista e della Ra.f/ione cornpreso- lo splendido capolavoro d'arte: IL SOGNO Dl ALICENEL PAESE DELLEMERAVIGLIE. (La [>iù splendida strenna di Natale uscita a Londra ed edita in Italia dall'Istituto di Arti Grafiche di Bergamo) a metà prezzo.
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