RIVISTA POPOLA.RE 193 condo Ammon le famiglie delle città medie della Germania meridionale durano soltanto tre generazioni ; esse devono pe riodicame_nte venir surrogate da gente nuova immigrata dalla campagna. Si può anche osservare che le menti superiori vengono in gran parte da famiglie le quali da tempo immemorabile vissero entro un augusto orizzonte intellettuale. Si può di un contadino giovane e svegliato fare un professore, ma il vice versa è cosa impossibile. Ne viene che nella vita dc' popoli è sovratutto importante vi sia un sostrato sano e fertile e che anche il giardiniere della pianta-uomo deve badare al buon terriccio , alle radici, al fusto prima che ai flori, i quali spontaneamente sbocciano ove le circostanze sono favorevoli. La vita tende ali' alto; ne,stro compito esclusivo è di reggerla sana e vigorosa nei suoi rudi elementi. L'uomo spiritualizzato generalmente è pure fiacco; non è atto a proteggere la v_ita dagli insulti, nè a propagarla. La Germania sovraccarica di scienza va perdendo la sua intima continuità mentre nazioni intellettualmente arretrate si avanzano in masse serrate e ci mettono da parte. Anche il destino della Francia potrebbe risolversi in due o tre generazioni ; le sue cifre di natalità diminuiscono in progressione geometrica; la perdita dell'anno 1907 deve essere stata non inferiore a 2700 uomini. Il qual fatto serve ad illustrare la teoria di Otto Schulz, secondo la quale le attitudini fisiche del corpo umano mai potrebbero decrescere oltre un certo desiderabile limite. Sol - tanto ciò che non viene usato , vale a dire ciò che non è necessario, degener~rebbe; quanto ci abbisogna non ci vt:rrebbe mai a mancare in quanto noi ne faremmo sempre uso sufficiente , tanto da impedirne la degenerazione. Vale a dire: la procrea.zione non sarebbe ai francesi necessaria, poichè altri menti non verrebbe a mancar loro. Pur troppo la vita non si cura di queste belle teorie, ed oggi come migliaia di anni fa punisce colla morte i popoli che ne calpestano i fondamenti naturali. - Stiamo noi meglio dei francesi? So bene! i nostri giornalisti, richiamandosi alle eci:eJenze della nostra natalità, respingono qualsiasi dubbio si affacci. Ma queste eccedenze non sono date da condizioni di naturale sviluppo, ma unicamente dallo slancio industriale degli ultimi decenni. Esse potrebbero volgersi a nostro danno. V'è un campo che noi dobbiamù coltivare con cura, la nostra capacità di difesa. Essa acquista tanto più di significato quanto più l'andamento della nostra politica lascia a deside-. rare. (La qual cosa male nuovamente si accorda cogli inni del nostro mallevadare della elevazione inteilettuale). Se noi potemmo vivere in pace alcuni decenni, dobbiamo essere unicamente grati al fatto che l' Europa anche riunita ci tenne. V'è probabilità che questo stato di cose duri? ,Difficilmente. Le indicazioni statistiche ci dicono che noi abbiamo appena il 50 °lo di uomini idonei. E questa percentuale, secondo i dati del luogotenente generale von Reichenau « Der Rag » 1906 N.0 409 422, diminuisce ogni anno di uno. Crede il Sig. Schulz che i fraocesi o, quel che più importa, i popoli del1 'Est ci lascieranno in pace per puro rispetto della nostra coltura intellettuale, del nostro fanatismo per l' i ieale umanitario? Questo contraddirebbe alle esperienze storièhe ed alla psicologia dei popoli. Forse gli Czechi, i Serbi, i Russi autorizzano una tale supposizione? Io penso che si getterebbero su di noi come i nostri antenati sui Romani e come nel 70 noi sui francesi. L'idoneità al servizio militare nei paesi slavi non dinota finora verun regresso; in Russia anzi negli ultimi decenni fu del 95 per cento. Il popolo russo s' avvicina alle condizioni di un popoio integro, allo stato di natura. Si contrappongano le cifre di idonei date dei ncstri centri di alta coltura, da Berlino. E' noto che giusto dalle regioni che danno la massima parte di idonei (Prussia dell'Est, Slesia) vi fluisce una larga corrente di elementi sceiti. Ebbene a Berlino in un decennio, dal 1893 al 1902 la percentuale degli idonei è scçsa da 46,9 a 34,7; e questo malgrHdo il maggior contingente delle reclute abbi a naturalmente fatto diminuire le pretese delle autorità militari sui requisiti della costituzione fisica. A questo psoposito si ricordi che l'idoneità al servizio militare dei nati a Parigi ammonta (secondo la statistica di Vacher) fino al o,8 pes cento. Con tutto ciò io non vorrei essere frainteso. La mia protesta non va contro lo svolgimento delle forze mentali, bensì contro la qut:stione così impostato. Coltura del corpo o della mente? Le nostre cure vanno rivolte all'uno e all'altra, ma sopratutto alle basi fisichi; della vita. Lo Sport non potrà bastare a ciò; occorrono mezzi più ef 6caci; io non mi_stancherò dal ripetc::re che si potranno avere soltanto con speciali posti di allevamenti del:a razza. (Politisch-Anthropologische Revue, Marzo). + Miss Edith Sellers: La scuola superiore pel contadini. - La guerra dell'Inghilterra contro la Danimarca in principio del secolo XIX colla distruzione della flotta distrusse nel piccolo paese scandinavo tutte le ambizioni. Un vescovo poeta, Nicolai Grundtvig, denunziò la mancanza di patriottismo e cercò rilevare il popolo dalla fatale indifferenza coi suoi inni vibranti di spirito nazionale. Ne risultò un grande risveglio naziona1e, sociale e religioso. I contadini risposero prin cipalmente e cercarono di prcmuovere la loro salvazione adot • tan:io il motto Grundtvi 1 r Educatevi da voi stessi. Egli primo concepì l'idea della Scuola superiore pei contadini. La realizzò nel 1844 fu aperta a Rodding dall'Unione dei contadini. L'intrapresa regredi e fu ritardata dalle guerre del 1848 e del 1863. Nel 1886 il D.r Norregaard fondò la Scuola Superiore dei contadini a Testrup. Egli anticii:-ò le prime spese d'impianto e per molti anni cuntribuì largamente al suo mantenimento. AItri st:guirono il suo esempio; e le autorità comunali dettero il loro contributo. In Danimarca oggi vi sono non meno di 75 Scuole superiori in piena· attività e l'esempio è stato seguito in NJrvegia, Svezia e Finiandia. Dal 1848 al 1896 non meno di 120,000 studenti passarono dalle Scuole superiori dei contadini danesi. Quasi una quarta parte dell'intera popolazione agricola della Danimarca le fre • quenta per un dato tempo. La durata del corso è di cinqu1,; m~si dal 1° novembre alla fine di Marz0. I tre quarti degli studenti sono contadini, fat• tori o giornalieri agricoli. Vi sono mezza dozzina forse di proprietari rurali e di alt re classi. La rn:iggior parte sono dell'età di 20 a 30 anni. La spesa di un corso invernale a Testrup è di L. 250 a testa; lo Stato vi contribuisce per L. 50; così ogni studente paga L. 200. Ma per un contadino che guadagna L. 750 all'anno la spesa non è piccola. Queste scuole superiori non sono tecniche o agricole. I fondatori ritennero che i ccntadini più che di educazione tecnica avevano bisogno di educazione mentale. Le lezioni del D.r Norregaard ad esempio, sono consacrate ed Alessandro il Grande, al folklore norvegiano. Gli argomenti favoriti sono tratti dalla storia dalla letteratura danese. In classe si leggono poesie e si fa della musica. L' intera comunità è una grande famiglia e gli studenti tornano alle loro case comt: missionari della cultun. Perciò tra i villagi uomini e donne discutono di Shakspeare; un cocchiere considera va come una cosa pre ziosa una traduzione di Milton e qualche c,·ntadino danese conosce la storia d'Inghilterra meglio di un fattore inglese.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==