186 ltiVISTA POPOLARE fino ai sedici, senza grande profitto però: egli era, lo dichiarò egli stesso nella dedica del suo e Poemi e Ballate•, egli era pigro di mani e di lingua. Nel 1856 fu ammesso studente al Baliol College di. Oxford donde uscì nel 1860, senza aver preso alcuna laurea, ma lasciando di se, fra i camerati, la memoria d'un gaio compagno, intelligente molto ed aliirettanto svegliato, violento, cordiale, poeta e polemista aggressivo oltre ogni dire; queste due ultime qualità le avea rivelate scrivendo per il giornale degli studenti Undergradate Papera che si puhblicò ad Oxford dal 1857 al 58. Mentre usciva la sua Rosomonda, che fu assai lodata dai critici ma rimase inveduta, egli era in I.taia, e nel 1861 stringeva conoscenza su le colline di Fiesole con Walter Sa.vage Landor, la sdegnosa e solitaria anima repubblicana. La conoscenza di Landor fece di Swinburne un ardente e sincero repubblicano. Tanto infuse della sua anima il vecchio poeta, nell'animo del poeta giovinetto che le più belle opere di lui, quelle ove più a1to si leva il suo genio, e nelle quali erompe a fiotti e torrenti l'ispirazione, sono canti, odi, poemi repubblicani. Nè poteva essere altrimenti. Le aspirazioni più alte e più fiere; i più ostinati desideri e tentativi per la liberazione d'Italia erano repubblicani; dall'isola di Jersey il più grande poeta allora vivente in Europa, Victor Hugo , lanciava negli e Ohatiments • i suoi vigorosi, immortali proclami repubblicani e ribelli, e l'Italia e Victor Hugo erano due soggetti d' ammirazione e di adorazione pe1· Swinburue. E sono rimasti tali durante tutto il lungo corso della sua vita. Vita di pensiero e non di azione, chè lo Swinburne no_nfu uomo di lotta e di politica; nè le sue idee repubblicane~ del resto, gli avrebbero concesso di svolgere una qualsia.sia azione pubblica : tanto pochi sono i repubblicani in Inghilterra. Vita di lavoro e di pensiero non rimasto infruttuoso, però che egli è stato di q uegli a.rtisti ai quali _l' Inghilterra deve grande parte del rinnovamento del suo spirito nazionale. Non bisogna supporre che lo Swinburne si chiuse nella formula repubblicana, e fu poeta esclusivamente politico, no; anzi egli percorse un lungo cammino nell'arte; ma come tutti i veramenti grandi poeti , in ognuno de.i qua.li palpita e parla una voce della grande anima umana, egli disse cose e non parole ; espresse pensieri che significavano, accennavano e preannunziavano fatti; mise in luce lati della psiche umana immutabile, eterna, rimasti prima di lui nell'ombra, e cantò la gioià dell'uomo assorto alla incontrastata signoria di se, nella rovina della Deità, tirannica sempre. Ah I certamente ben lungo cammino percorse il poeta da quella voluttuosa e Satia te sanguine > : e Io vorrei che tu fossi morta, mia cara. e E vorrei darti, se avessi da dare, ~ Una morte troppo amara a temere : e Meglio è morire che vivere > a quel glorioso ~ Hymn to a man• nel quale è tutto il trionfo della liberazione spirituale della umanità : l'inno che invece di chiamarsi e all'uomo> potrebbe intitolarsi, alla morte degli Dei. e Ecco alato di tutte le meraviglie del mondo, cale zato di miracoli, ammantato e scettrato con le fiamme e di tutti i suoi fulmini; Dio allibisce nel suo cielo, e ed i suoi angeli sono lividi .per il terrore di Dio : e perchè il suJ crepuscolo è giunto, la sua agonia è « incominciata , ed i suoi spiriti lo guardano muti, e terrorizzati dalla sua paura, e lo coglie affranto la e sua grande, ora l'ultima del suo innumerabile anno. e Il pensiero lo creò e lo spezza: la vita lo uccide « e gli pHdona, ma a te, Uomo, dà questa nuova cosa: e l'amore! L'amata repubblica che si nutre di libe1·tà e e vive. Perchè la verità sola, vive: la libertà sola e è intera e l'amore che essa concede è ad un tempo e scola e calamita del!' uomo! > Ben lungo cammino certamente percorse il poeta, ben lungo e da cui fu pienamente cosciente s' egli potette un giorno qualificare di pechè de jeuness quel famoso libro e Poemi e Ballate> del 1866, nel quale pur sono gemme d' immagine d'arte, di musica come Laus, Veneris, Dolores, Faustina e quella terribile, lussuriosa e disperata Fedra, che nell'impeto della passione grida ad Ippolito - e del grido s'è ricordato nella sua e Fedra ,. il D'Annunzio: e .•• nutrisd d'amore il mio corpo « che fino alle ossa fiammeggia d'amore per te e • e . tu non partirai . . . . . « tu non mange1·ai, non dormirai, non potrai e p1·onunziar parola -prima che m' abbi e uccisa. Io non sono buona per la vita•. Veramente, un ben lungo cammino fino a quei meravigliosi e Canti prima dell'alba> nei quali erompono irrefrenate e trionfanti tutta la forza, la potenza e la gloria d' un ideale sociale più alto, tanto alto che solo la mente del poeta, nel volo a.uda.ce del sogno, riesce a raggiungerlo Non già che nei e Poemi e Ballate• non sia già e si annunci l'uomo che avrebbe scritto più tardi i e Canti della primavera • e e Vacanza eativa •, ma. il concetto che informa la maggiore parte di quei poemi, è meno profondo di umanità, meno fratern.o, meno caldo d'amore di libertà di questi suoi canti posteriori. Nei e Poemi e Ballate > è sola la fiammante passione d'amore è la voluttà in tutte le sue forme anche le più violenti, che regna, domina, trionfa; nelle opere susseguenti è l'uomo con un pensiero politico lucido e forte nella mènte che parla ali' anima degli uomini, alla loro coscienza , alla loro volontà più che ai loro sensi. Tuttavia lo Swinburne è atato più noto in Inghilterra e qua.si unicamente ali' estero come il poeta di e Poemi e Ballate >. E dato il carattere di queste poesie ciò è uaturale. È naturale dico, non solo perchè sembrano più vicine alla natura umana; ma anche perchè appena uscite fecero quel rumore che è necessario sia fatto intorno ad nn libro perché diventi universalmente noto.
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