KIVISTA POPOLAKt 183 mente oggi perchè il mercato mondiale è in condizioni molto migliori di quelle del 1898. Oggi c'è una ragione di più in favore del provvedimento da noi invocato; oggi in Italia sono evidenti le prove di una speculazione disonesta al rialzo. Ce ne sono due principali: 1° L' on. Alessio nel suo discorso alla Camera ricordò l'importanza maggiore che ha il prezzo del grano pel fatto che coincide colla elevazione generale dei prezzi dimostrati coi numeri undici del Sauerbeck. Ma egli non avverti una circostanza speciale importantissima: i prezzi secondo i numeri indici del Sauerbeck, dell' Economist, della Reforme economique, che furon:, da noi riportati 'nella Rivista del 15 Marzo nel 1908 discesero altr0ve non solo al disotto di quelli del 1907, ma anche di quelli del 1906. In Italia, invece, continuarono a rialzare, -quantunque questo rialzo non possa essere doc4mentato da alcuna delle pubblicazioni periodiche, che si hanno in Francia, in Inghilterra , negli Stati Uniti e in Germania. Questo rialzo tra noi in opposizione al ribasso avvenuto altrove, non si può spiegare con alcuna particolare circostanza ; non è, e non può essere che il prodotto di una disonesta speculazione. 2° Il prezzo del grano sul mercato di Londra, ch'è il mercato standard pel prezzo del frumento in Europa senza d1zio, si mantiene attorno alle L. 20 al quintale; aggiungendo a questo prezzo qualche altra lira per maggiori spese di trasporto, che non ci sono, e per la deficiente organizzazione commerciale nostra, sui mercati italiani si dovrebbe avere: L. 20 prezzo del mercato di Londra senza dazio+L. 1 maggiori spese di trasporto ecc.+L 7,50 dazio; in tutto L. 28,50. Invece siamo a L. 33,50; cioè L. 5 in più. I prezzi del. mercato di Berlino dimostrano la esattezza del calcolo. In Germania il dazio è di L. 5 al quintale; in Italia di L. 7,50; perciò sul mercato italiano il prezzo dovrebbe essere di L. 2,50 in più. Invece a Berlino secondo il Bollettino del 10 aprile il prezzo è di L. 26 •- precisamente: L. 20 prezzo di Londra senza dazio+ L. 1 maggiori spese+ L. 5 dazio - e da noi a lire 33 ! Nè si dica che tutto il dazio non si ripercuote sul prezzo perchè la produzione interna basta al consumo, come in Francia - prezzo di Parigi alla stessa data L. 24,38 _:_ perchè la Gcrrnania nel 1907 ha importato 2,634,889 tonnellate di grano; cioè più del doppio dell'Italia oltre le 618,788 tonnellate di seg1ia, di fronte al quale cereale non stanno che 70,000 tonnellale di gran turco tra noi. La popolazione della Germania, si avvicina, non supera il doppio di quella italiana: 62 milioni per la Germania e 33 milioni per l'Italia. E' più che evidente, adunq ue, che noi ci troviamo attualmente di fronte ad una disonesta speculazione che ha fatto elevare il prezzo più ma non meno di L. 5 al quintale. A questa speculazione la sospensione del dazio .assesterebbe un colpo formidabile; ma anche non volendo sospendere il dazio il governo potrebbe colpirla, mt:ttendo a disposizione del mercato nazionale le provviste per l'esercito e per la marina, come si fece nel 1898. Questo sarebbe il minimum, che dovrebbe fare il governo italiano. Lo farà? Non lo speriamo; lo farebbe solamente nel caso che il popolo insorgesse come nel 1898. E noi ci auguriamo che ciò non avvenga, perchè non abbiamo fiducia che una insurrezione, anche più estesa e più vigorosa di quella del 1898, porterebbe ad una trasformazione radicale come la desideriamo. Al passivo del popolo resterebbero i morti, i feriti, i condannati e qualche poco di reazione; e il passivo sarebbe troppo spaventevole rispetto al benefizio che si otterrebbe strappando al governo la sospensione del dazio. La Rivista Nott1. Le proporzioni che ha preso questo articolo e' impediscono di esaminare la proposta dell'Einandi sull'abolizione permanente del dazio fondata sulla tendenza all'aumento del prezzo. La cura del pauperismo La pubblicazione dei due rapporti della Commissione reale inglese per l' inchiesta. sulla riforma della Legge dei Poveri (Poor Law) segna certamente una data storica importantissima. per la diagnosi dei ma.li sociali del nostro tempo e per la organizzazione degli opportuni rimedi. Dopo il rapporto della Commissione del 1834, e senza alcun dubbio assai più di esso l'attuale rapporto è il documento più completo intefno al gran problema del come impedire l'aumento del numero di coloro che non sanno mantenersi coi prodotti del proprio lavoro e del come restituire a.Il' indi.pendenza economica coloro che per colpa propria o delle circostanze l'hanno perduta è un documento di oltre 1200 pagine, compilato dagli studiosi più competenti di cose sociali d'ogni partito e d'ogni classe, durante tre anni di ricerche, confronti, dibattiti frequentissimi ed attivissimi. Noi non pretendiamo di riassumere questa fittissima e colossale pubblicazione, ma c, ediamo sia possibile il darne le con~lusioni principali, le proposte ricostrnttive ed i criteri direttivi. La Commissione del 1834 aveva consigliato di ass11mere come criterio direttivo che lo Stato pur avendo per s,10 dovere di soccorrere coloro che sarebbe altrimenti impossibile salvare, ha sopratutto per scopo di impedire l'aumento degli incapaci di mantenersi da sè medesimi e deve astenersi dal conferire un premio alla pigrizia, ali' indolenza, alla scioperataggine, all'assenza di padronanza di sè, e !irritarsi a rafforzare, ad irrobustire la capacità di lavoro, non gìà a prenderne il posto. L'attuale sistema di istituzioni destinate a prevenire il pauperismo, s' è nondimeno dichiarato inetto a tale funzione; tanto la maggioranza. che la minoranza dalla commissione sono in ciò concordi. • Sopratutto negli ultimi dodici anni il tasso di a11ment0 del pauperismo si è mantenuto in una relazione costante col tasso d'aumento generale della popolazione. Donde le cause di fallimento dell' attuale sistema di trattamento del fenomeno? Tanto il rapporto della maggioranza, di convinzioni prevalentemente conservatrici ed individualiste, quanto quella della minoranza guidata dai criteri socialistico-fabiani della tanto benemerita ed illustre signora Webb, sono d' accordo nell'ammettere che i funzionari (gU,ardians) responsabili della amministrazione della Po01· Law furon posti di fronte a un compito, che non era in loro potere di condurre a termine. Secondo la Minoranza il problema a-d essi proposto era di sua natura insolubile perché pone caoticamente in uu sol gruppo aspetti ed effetti diversissimi della povertà che non hanno nulla a che fare gli uni eon gli altri o non hanno che rapporti accidentali. Tali aspetti ed effetti devono poter essere isolati e studiati n.naliticamente prima di poter essere studiati cumulativamente. . Anche la maggioranza imputa tale fallimento anz1tu tto all'assenza di fondamentali e generali linee direttive ed in secondo luogo alla comple~a assenza di una ben ragionata differenziazione dei sistemi di cura secondo i veri bisogni degli individui richiedenti assistenza. L'attuale Casa di lavoro tratta infatti su per
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