Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno Xv - n. 7 - 15 aprile 1909

KlVlSTA POPULAKt:. 181 Ciò che importa maggi:..irmente è la dinamica, ora tra il 1881 e il 1902 ci furono questi aumenti in Inghilterra: Minier~ di carbone Costruzioni navali . Marinai . Murature. 46,0 0/ 0 24,9 , 20,0 t r4,8 » Macchine . Agric< ltura Cotone Lana . 11,7 °lo 10.6 • 9,6 » . -0,4 , Dunque nell'agricoltura l'aumento fu tra i ptu lievi; nella lana ci fu diminuzione. Anche in Italia in questa industria non si avverte progresso. Ma in Italia il maggior progresso si è avvertito nei salari agricoli; dove in molti punti è stato del 100 per cento I Si obbietterà che il migliorameoto nei salari agricoli in Italia è un fatto recente; ma anche in In· ghilterra dalle statistiche del Bowley risulta che la elevazione del salario pei lavoratori della terra è un fatto recentissim(,. Si aggiungerà, e giustamente, che l'aumento nel sal:irio agricolo italiano è dovuto sopratutto all'emigrazione, che ha rarefatto la mano d'opera. Verissimo. Ma anche in Inghilterra lo stesso Bowley riconos(e che il miglioramento è dovuto alla stessa causa: all'estrema rarefazione dei lavoratori agricoli per emigrazione e per migrazione dalle campagne verso la città. Ma quale che sia stata la causa della elevazione del salario agricolo in Italia: il fenomeno benctico sarebbe stato possibile senza il dazio sul grano che ha consentito all'agricoltura italiana di vivere? 11 movimento dei salari agricoli in Italia e in Inghilterra ci porta a conchiudere rilevando una osservazione erronea dell'on. Alessio. Egli affermò che il dazio sul grano è venuto meno al compito essenziale di migliorare i rapporti e le condizioni soci:ili nell'ag icoltura. Basterebbe leggere i volumi dell'Inchiesta agraria del !acini, che chiuse, per dire, il periodo liberista; per convincersi eh' essi erano assai peggiori prima del 1888, Ma la risposta migliore gli viene dall'Inghilterra. Legga l'Inchiesta parlamentare inglese del 1893-97, legga la inchiesta del Daily News, il libro di Bosanquct e di cento altri e si convincerà, che le condizioni dei contadini al di là della Manica erano detestabili sino a pochi anni or sono; se oggi si sono migliorate ciò si deve al timore di vedere completamente abbandonata la terra dai suoi lavoratori. E in quanto a coloro che attendono lo spezzamento del latifondo e la formazione della democrazia rurale dall'azione del liberismo, stanno freschi I Dopo 65 anni di liberismo enragée e di rovina completa dell'agricoltura il latifondo inglese è rimasto immutato non ostante gli ~forzi legislativi per intaccarlo. Il. La difesa dell'agricoltura attraverso il dazio sul grano dovrebbe essere una necessità riconosciuta da tutti i partiti in Italia come la è in Francia; dove monarchici, repubblicani e sociali.,ti lasciano solo soletto a stnllare il Pietro l'Eremita del .liberismo Yves Guyot, non preso sul serio, per rispetto alla tradizione, che nelle platoniche discussioni della Societè d' Economie politique. Il dazio sul grano, però, non è di diritto d·vino come direbbe l'on. Luzzatti. Quando la sua azione va oltre certi limiti dovrebbe essere sospeso; potrebbe anche essere abolito; se si presen· tSsero condizioni che lo rendessero o inutile o d2 1noso. Tale è il caso quando i prezzi del frumento ~aggiungono le antiche altezze e quando la elevaz10ne fosse duratura e non semplicente stagionale; sopratutto quando si potrebbe sospettare, che sul mercato manca il prodotto e che con ogni mezzo converrebbe favorirne il rifornimento. Siamo in uno di tali casi attualmente? Ci siamo indubbiamente; e noi siamo stati 1 primi a dare il grido di allarme sin da due anni or sono sul!' esaurimento delle riserve, che i nrecedenti buoni raccolti e la copiosa importazione avevano consentito che si accumulassero. Infatti mentre nel 1905 906 e 1906-907 c'era stato un raccolto medio di circa 60,000,000 di ettolitri la importazione si era elevata da 863,204 tonnellate nel 1904-905 a 1,235,835 nel 1905-906 ed a 1,133,913 tonnellate nel 1906 907 lasciando una disponibilità pel consumo di 5,129 396 tonnellate nel primo ann0 e di 5,503,297 nel secondo. Ma nel 1907-908 colla produzione di 62.565,000 ettolitri, superandosi di poco la produzione del biennio precedente, l'importazione discese enormemente, cioé a 458,084 tonnellate con una disponibilità pel consumo di 4,848,c 10 ton. cioè con 7 milioni e meno in meno. La causa della diminuita importazione si deve ricercare nel fatto che nel 1906-907 la scarsa produzione mondiale e il conseguente rialzo dei grani esteri non incoraggiò la speculazione italiana ad importare; si consumarono le riserve e si ridusse probabilmente il consumo. l. consumo, infatti, in base alle disponibilità calcolate sommando la produzione nazionale e la importazione, si ritenne di 152 chilogrammi nel 1905-907; dt 162 nel 1906 907 e si sarebbe ridotto a 142 nel 1907-908. La constatazione dello esaurimento delle riserve e rialzo del prezzo, non è il prodotto del senno di poi; ma fu dimostrato e previsto a tempo debito e indusse l'on. Colajanni a presentare in maggio 1907 e giugno 1908 la interrogazione alla Camera dei deputati. La produzione mondiale era stata più o meno deficiente per due anni e i prezzi raggiungendo o sorpassando le L. 30 in Italia, L. 32 nelle Puglie e L. 33 e più in Sicilia•avevano di molto oltrepassato il prezzo, che rende -remunerativa la coltura del prezioso cereale; poiché coloro che dif~ndono il da~io sul gran~ in nome dell'economia naz10nale non mtesero mai ledere lo interesse collettivo dei consumatori a benefizio esclusivo dei produttori (r). Perciò ci parve e ci sembra necessaria la sospensione totale del dazio a tempo indetermin.ato e sino a quando i prezzi non siano discesi al livello del quinquennio 1902-906 remunerativi per produttori ~ toll~rabilissimi pei consumatori - circa L. 25 11 qum~ale della qualità media. Eravamo a L. 31 poco pnma della di 0 ,;ussione e del voto della Camera, che negò la sospensione del dazio o la sua _riduzione; siamo già a L. 32 e L. 33,50 nella media del Roiietti~o ufficiale del _Ministero d~ Agr~coltur~ ~ _Com~erc10 mentre scriviamo; ed a Milano 11Mumc1p10 ha riconosciuto doveroso, 1'8 Aprile, la elevazione del prezzo del pane a Centesimi 48 il chilogramma. Per giudicare della importanza del rialzo avv_enuto basta s~pere che già siamo vicini al prez~o di L. _35 ragg!unt? in Aprile 1898 - l'anno Je1 tumulti sangu111os1. (i) Coloro che desiderano conos.:~re _l' ampi~ di_mostruzione di questo assunto kggano i tre art~coh _pub~licau da noi nel 19 08: Il pre{{O del Jru~1ento _(Pe1·tcolotmmrnen_ze) 30 agosto; Prod1t{io11e ed esporta{t0tt.e di frumento (La s1tuapone prese,•1te e i pericoli futuri) 30 settt:mbn!; Ins1ste11~a do~•erosa_ (Sospendiamo il da{io sul grano) 15 Ottobre. Nd primo d_1 questi articoli, come ?ell~ interrogaz1on~ alla Camera al~un~ mesi prima l'on. ColaJanni avev_a denunziato ~on psrole v1vac1 lo sconcio d1 medie false pubblicate dal Mm1s1<!ro J1 t1gncol tura e commercio. Sappiamo che I' on. Co-::·o Orta st: ne preoccupò e eh~ da Otto~r_e_in p_oi.ha d!spoi,to he i Prefetti del Mezzogiorno e della S1c1lta gli diano I prezz del grano 10 guisa che la media risulti dai pre,zi di tutto il I egno e non del solo settentrione.

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