RIVISTA POPOLARE 179 i quali si dirige la relativa esportazione italiana .... QL1ale la conclusione definitiva ? L' Italia ascoltamio i visionari del liberismo dovrebbe darsi alla coltura dc:i generi, che non trova da esportare con o-rave danno della sua economia ; dovrebbe, in- ~ece, :1bbandonare la coltura dei generi di cui ha impellente bisogno e che importando jn misura maggiore dell' attuale gli renderebbero sei11pre più contraria la bilancia commerciale. ♦ 5.0 Sin qui furono esaminate le conseguenze dannose dell'abolizione del dazio sul grano. Voltiamo pagina e vediamo i danni,_ che ad esso vengono attribuiti. La risultante più notevole di questi danni, che tutti li riassumerebbe , sarebbe di ordine biologico : il dazio produce la degenerazione della razza, nuoce alla salute dei lavoratori, ne fa aumentare la mortalità. Se tutto ciò fosse vero e se l'abolizione del dazio potesse fare scomparire le conse&uenze disastrose che gli vengono assegnate , quah che potreb~er_o essere i danni della finanza e della economia 11 dazio, iilico et immediate, dovrebbe abolirsi defìni!i,- vamentc. A che gioverebbe qualunque prospenta della finanza e della economia nazionale poggiata sul dazio se venisse meno lo scopo essenziale, che tale prosperità dovrebbe proporsi, cioè: il miglio• ramento della razza e la salute pubblica ? L'indagine, adunque, s'impone. Come hanno cercato dimostrare la loro tesi gli avvt:rsari del dazio? Con due argomenti di capi tale importanza. Eccoli: 1 ° il dazio ~a dimin~irc la razione del pane ed arresta lo sviluppo dei lavoratori; 2° il dazio fa sostituire al grano il consumo del mais e quindi fa aumentare la pe~lagra.. , Nella discussione parlamentare u_lt1m8:s1 c~rco provare il primo punto con alc_u~1 dati tolti ?! pubblicazioni del Mosso e del L1v1: due _autonta di prim'ordine. Presentia!Ilo la tentata. d1mos~razione fatta dall'on. Bentim colle parole d1 un giornale avanzato favorevole all'abolizione del dazio. Nel Corriere di Catania sotto il titolo : Il dazio sul grano e la fame cronica si legge : « Quali lt: conseguenze del rincarimento Jt:i viveri prodotto dai dazi? - Il dt:cadimento della razza , nè più , nè meno. Quando i viveri costano troppo e gli spiccioli son contati, non si può far altro che mangiar di meno e soffrire pazientemente gli effetti ,1clla denutrizione •. « Ne voiets:: una prova? Aprite a pagina 1 50 I' interessante libro dèl senatore Angelo Mosso sulla « Vita moderna degli italiani ,, e troverete queste parole: « Lll fome .:ronica di:i contadini è molto più estesa che non si creda, e :a sua esistenza può dimcstrarsi con dati eviden tissimi. La spesa media pel vitto giornaliero dei contadini, secondo i calcoli del prof. Albertoni, sarebbe di 39 cent. ». « Ne'l'esercito si danno 62 centesimi al giorno: basta questa differenza (23 centesimi) la quale corrisponde ad un miglior~- mento dell'alimentazione, perchè cessi il deficit nel ricambiO materiale, e l'organismo riprenda il suo sviluppo fisiologico. La prova si ebbe nello studio dei coscritti fatto dal dottor Rodolfo Livi. Misurando il peso e l'altezza delle reclute quando arri vano ai reggimenti e tornandole a pesare dopo un anno di vita militart: e nell'anno successivo sì trovò, fra contadini e ~tudenti una difforenza profonda nell'accrescimento -. ' . . . , . . \ . « Gli studenti dai 20 a1 21 anm non crescono quasi ptu in altezza , mentre i contadini nel primo anno che stanno so~to le armi crescono di più degli studenti; e anche nel peso v1 è un aumento maggiore nei contadini che non nt:gli studenti. Ciò prova che il vitto era insufficiente ai bisogni fisiolog~ci dell' organismo. La_ statistica essendo fatta su trecentomll~ soldati è vc::ritìera. La mano della miseria preme sul capo det contadini e:: non li lascia crescere sotto il peso della fatica e della dc::ficienza del vitto •. 11 ragionamento non fa una grinza. Ma ci sono due obbiezioni che lo scombussolano: 1 ° Non basta il bassissimo prezzo del grano, perchè i lavoratori ne consumino a sufficienza: in Russia e nell'India il grano vale dal 30 al 40 °/o meno che in Italia e le masse lavoratrici sono ridotte nella più squallida miseria; la loro denutrizione è spaventevole; lo scorbuto e la fame uccidono gli uomini a milioni; la mortalità vi é superiore del 30 al 40 °/0 più alta che in Italia. Perchè? Perrhè Russi e Indiani non possono comprare il pane che costa centesimi 15 mentre in Italia costa centesimi 30. I loro bassississimi salari non consentono di comprarlo a quel prezzo tenuissimo. Essi perciò producono il grano e lo esportano per farlo mangiare agli altri. Proprio il sic vobis, non vobis I 2° Il dazio pesa tanto sull'alimentazione del contadino, che costa 39 centesimi -- e noi crediamo, pur troppo, che ogni contadino spenda di meno-: quanto sui 62 centesimi del soldato. Che cosa s1 dovrebbe fare per elevare il consumo del primo a quello del secondo? Elevargli il salario. Ma l'abolizione del dazio farebbe diminuire l'entrata annua del lavoratore; così risparmiando pochi centesimi al giorno sul pane, ne perderebbe, forse, il doppio, con la diminuizione del salario o coll' aumento della disoccupazione. Il lavoratore italiano scenderebbe al livello di quello russo; ma avrebbe la grande soddisfazione di sapere che il da 1io sulla fame venne abolito! L' on. Chiesa alla sua volta contro il dazio elevò lo spettr<:> della pellagra affermando che ·1uesta grave e disonorevole malattia presenta una curva, che segue esattamente quella del prezzo del grano. L'asserzione che l'egregio deputato repubblicano fece in buona fede sulle assicurazioni dell'on. Badaloni, un bravo medico, come tante altre analoghe ha un carattere assolutamente ..... lombrosiano. Già il Cauderlier, un demografo eminente belga e per soprassello liberista, contro le antic?e os~ervazioni di Bela Weisz, aveva rilevato alcuni anni or sono, dopo che si era sviluppata la concorrenza dei cereali stranieri, che il prezzo di questi ultimi non esercitava più alcuna influ.:nza sui fenomeni demografìci principali - matrimoni , nascite, morti - per diversi motivi: r O il prezzo del grano non raggiunge più le altezze di una volta; 2° il grano non rappresenta più la parte di una volta nell'alimentazione delle classi lavoratrici; 3° la elevazione del salario, non fa pesare più come per lo passa~o _le oscillazioni del prezzo nel bilancio delle fanughe. L'osservazione esatta pel Belgio, paese ricco, può non esserlo per l' Italia, per quanto i salari tra i dne paesi non siano molto differenti. Ma vediam~, ciò che c' insegnano le curve dei due fenomeni: morti per pellagra-indice più sicuro per la estensione della malattia della pazzia da pellagra - e prezzi del grano - media tra la 1 a e la 2a qualità~ che abbiamo seguito nella ~tatistica_ delle. c~use di morte dal 1884 al 1906 e nell Annuario statistico pel 1907. Compariamo le medie quinquennali estreme e seguiamole anno per anno. . . . Nel 1884-88 il prezzo del grano 1n media fu d1 L. 22,32 al quintale; i morti per pel~agra per 10,0~0 abitanti turono 1,9. Nel 1902-905 11 prezzo med10 del grano fu di L. 24,92; i morti per pellagra furono 0,7. Perciò coll'aumento dell' 1 r,6 °/o nel p~ezzo del grano si ebbe una diminuizione nei morti per pellagra del 68,4 °/0 !.... Seguiamo i due fenomeni anno per anno, per vedere se c'è tra loro il rapporto che si ril~va col metodo delle variazioni concomitanti. Tra 11 1884 e il 1906 sull'anno precedente per tre1ici volte si osservò aumento nel prezzo del grano; rnvece nella mortalità per pellagra l'aumento ci fu soltanto pe~ cinque volte. Questa differenza nel nu_mero degli aumenti da sola avverte , che manca 11 rapporto,
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