' 118 RIVISTA POPOLARE il sepolcro di Nicola Fulci, di cni il fratello superstite resta.va così come a custodia, con una fedele pietà fraterna che commoveva profonda.mante ~cosi da far perdonare quaìche impeto di ribellione che intramezzava L'ac~asciamento di quell'uomo infelicissimo che allora esaltandosi contro « il Governo ..... che las~iava Messina nell'ahbandono, che aveva. ucciso suo fratello come tante miglia di altri sepolti vivi che un pronto soccqrso avrebbe salvati >, gridava di « non essere più italiano >, di « voler rinunziare alla sua nazionalità ... > E se all'on. Fnlci la sciagura avesse indebolità la memoria di quelle ore tremende, io potrei citare qui i nomi di due gentiluomini p~lermitani che con me hanuo sentito le sue geremiadi, i suoi lamenti che ho_qui riportato fra « virgolette> solo in parte, tanto er.ano asp' e le parole e i giudizi che non riproduco. Che triste luce, che sciagurata fiamma é dunque la passione politica se può avvelenare un nomo al punto da fargli dimenticare quanto ha più di sacro, da vincere persino gli istinti più naturali, da spingere Ludo.,,·icoFulci a pro.:-ternarsi servilmente ai piedi dell'onorevole Giolitti ch'egli due mesi prima oltraggiava come io oso riferire ? La fulgida città del Faro deve essere veramente morta se la può cosi impunemente offeodere un mauipolo di politicanti che si agitano tra le rovine. Ma intorno a quelle rovine Ri sono svolte c si svolgono troppe cose tristi perché si possa conservare il silenzio che conviene alla morte· L'indomani del disastro abbiamo visto il prefetto di Messina buttarsi ai piedi di De Felice ed investir! o di funzioni dittatoriali, affidando al «sovversivo> la tutela dell'ordine che il Governo si dichiarava impotente a mantenere. Ieri abbiamo visto il generale Mazza che lasciando quelle alte funzioni straordinarie che non avrebbe mai dovuto avere, si congedava dai messinesi (pei quali era stato un flagello) con un proclama. che ordinava. fosse affisso a ~ tutte le cantonate> - quando a Messina non esistono altre cantonate che quelle prese dall'ottimo generale. Ed oggi, infine, dobbiamo assistere a questo spettacolo nauseante delle elezioni che ha preparato l' onorevole Ludovico Fulci. C'è quasi da credere che egli abbia voluto, ponendo la candidatura del presidente del Consiglio, esercitare su di lui la più raffinata delle vendette. Fare Giolitti deputato di Messina, eletto delle macerie e della rovina, rappresentate di ottantamila cadaveri insepolti, dopo averlo accusato della insipienza governativa che fu un disastro aggiunto al disastro, può essere ,una burla atroce degna della macabra fantasia di Edgar Allan Poe. Ma se l'origine della candidatura non è questa, se essa è dovuta alla libidine dei policastri, disprezziamo pure costoro, ma non ne addossiamo la vergogna a tutti i superstiti della provincia di Messina-quando è tra loro un uomo che si chiama Durante. Durante: quest'uomo che venuto dalla gleba è salito a.i più alti fastigi della gloria scienti.fica : questo figlio di poveri contadini al quale i più famosi luminari della chirurgia berlinese s' inchinano come alla più fulgida gloria vivente della loro scienza; questo uomo che è vissuto sempre lontano dalle competizioni politiche e..ì oggi, preso da un impeto di disgusto per coloro che disonorarono la terra, corre al suo paese per combatterli: quest'uomo basta per salvare l'onore dell'Isola della qnale egli è l'espressione r,iù :nobile. Finchè la nostra Sicilia avrà uomini come Durante noi potremo sperare nella forza e nella --nobiltà della nostra stirpe dalle quali soltanto p11òrigermogliare e rinascere Messina. Per virtù di quest'uomo si allevia oggi la profonda tristezza di chi, come me, lasciando un mese fa la Sicilia vedeva sparire nell'ombra del tramonto navigando vorso la Calabria, le macerie di Messina - l'ultimo lembo deHa sua Sicilia, come l'ultimo segno di una madre ferita che salutasse, agitando un moncherino sangninante, il s,10figliuolo che si allontanava. G. GABASINO-RENDA I NON DESIDERABILI ci> (The undesirables) Gli scritti del Meade, del Sheridan e dell' Amy Bernardy pubblicati precedentemente nella 'Rjvista sulla condizione degli Italiani negli Stati Uniti hanno già fatto conoscere, che essi nella Grande repubblica vi sono assai malvisti e che sul loro conto corrono pregiudizi numerosi e sono accreditate delle e~agerazioni pericolose sui loro reali difetti. Negli Stati Uniti vivono già circa un milione e mezzo d' Italiani e l'emigrazione ha già ripreso la sua via verso la Repubblica della Stelle. Senza discutere per ora sulla convenienza o meno della emigrazione, che costituisce un gravissimo problema per l' Italia, è certo che interessa moralmente, politicamente ed economicamente a tutti gl' Italiani, che i propri concittadini vengano giudicati e trattati come meritano e che sul conto loro non corrano pregiudizi e giudizi ingiusti. Scrittori eminenti degli stessi Stati Uniti - l' Austin, il Meade, il Sheridan, lo Steiner, e tanti altrihanno preso le loro difese, e calorosamente. A me sembra, però non solo opportuno, ma utile e doveroso vagliare una ad una le accuse , che si formulano contro di essi ; dimostrarne l' insussistenza , combattere la esagerazione e ristabilire la verità. Se e quando c' è del vero su tali· accuse bisogna lealmente riconoscerlo e fare opera, ciascuno nei limiti della sua possibile sfera di azione, affinché gl' It.aliani vogliano e sappiano correggersi, nello interesse proprio e in quello della loro patria di origine. Per questo motivo, a complemento di ciò che sinora ho pubblicato nella Rivista, mi occupo adesso degli undesirables , dei non desiderabili, gl' Italiani e (1) Questo scritto con lievi rimaneggiamenti fa parte del capitolo sulla Immigra 1 ione della 2a Ed. del Manuale di De mografia. Sotto molti aspetti questa 2a edizione è un' opera nuova, di cui ho cercato mutare il carattere. Il Manuale di Demugrafia che vedrà la luce tra un mese, (Editore Luigi Pierro, Napoli) più che un libro scolastico spero che riuscirà un'opera di cultura generale, cui potranno attingere utihpente gli studiosi di politica positiva e di scienze sociali.
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