RIVl~TA POP(JLA.l{E 115 colosità e la teatralità grandiosa, cui si erano preparati gli Americani per festeggiare, come al solito, l'insediamento del nuovo Presidente Taft. Ma Washington e la Casa Bianca rimasero i.I 4 marzo completamente bloccati dalla neve e separati anche nelle comunicazioni telegrafiche e telefoniche dal resto dell'Unione. La trasmissione del potere da Roosevelt a Taft avvenne lo stesso e quantunque fosse già noto che il nuovo Presidente avrebbe continuato la politica del suo predecessore, pure l'importanza dell'avvenimento rima'.:le nel programma di Taft. Eccolo nei su0i capisaldi : continuazione della lotta con nuovi provvedimenti lPgislativi contro i Trusts; revisione delle tariffe doganali allo scopo di proteggere tutte le industrie nazionali , specialmente contro gli Stati che infliggono agli Stati Uniti un trattamento sfavorevole. Le nnove tariffe dovranno anche permettere di colmare, senza nnove imposte , il deficit di cento milioni di dollari prodotto dalla crisi finanziaria del 1907; costituzione di un esercito e di una marina capaci di mantenere gli Stati Uniti . in condizione di difendere i loro interessi nel mondo e di servire alla causa della pace e dolla moralità internazionale. L'esercito dovrà, in caso di pericolo, poter essere ordinato in inodo da resistere a qualsiasi invasione dello straniero e da fornire, occorrendo, 110 corpo di spedizione, che possa far rispettare la dottrina di Monroe. Una forte marina moderna è pure necessaria , quantunque la politica internazionale degli Stati Uniti sia sempre pacifica, poichè la nazione deve trovarsi in condizione di difendere i propri interessi non soltanto con prote9te verbali e note <liplomatiche; sforzi per riuscire con reciproche concessioni per rid11rre progressivamente gl'inconvenienti della immigrazione asiatica e promessa di punire cbiunq ue dimostri odio verso gli stranieri, avocando al potere federale la loro protezione ; provvedimenti per rendere più elastica la circolazione monetaria ; intensificazione degli scambi con l'Ot·iente, coll'America meridionale e colle Filippine; soppressione dei dazi tra gli Stati Uniti e le Filippine e concessione a queste di tutte le poHsibili au tonomie; manteni mento della legislazione, che regola i diritti degli uomini di colore e continuazione della lotta r.ontro i pregiudizi di razza. Nello insieme il programma se non è nuovo è sempre buono. Pur rimanendo scettici sulla efficacia dei provvedimenti contro i Trusts e sospettosi contro la t,endenza marcata verso il militarismo, si deve rimanere aHsRi soddisfatti per quanto riguarda gl'interessi internazionali della accentuazione nel desiderio di proteggere gli stranieri e di combattere gli odi di razza. Ma per realizzare questo voto bisogna, crediamo, modificare la costituzione federale ; ci_òche non è facile. Niuno meglio di Taft JJUÒ e8sere creduto per ciò che riguarda le concessioni aile Filippine: Taft ne fu il sapirnte pacificatore. • Il punto più oscuro per gl'It.aliani è quello che riguarda l'inasprimento del protezionismo, E disgraziatamente il Mezzogiorno e la Sicilia ne pagheranuo le spese, perchè si 1rnn11nzia che i loro principali prodotti -- agrnmi , vini, olio di oliva - saranno maggiormente colpi ti. Proprio: la natura e gli uomi_ni l' hanno contro il Mezzogiorno e la Sicilia ! + Il fallimento della organizzazione statale Italiana è di antica data. - E i fatti di Messina e di Reggio pr1,vano che non c' è miglioramento. C,ò si rileva da qnesta lettera : Napoli, 27 febbr. 1909. Illustre e caro Professore, Nel nnm. 3 della R. Popolm·e un vostro amico nello stelloncino Impreparazione c1'onica rit voca il disastro di Casamicciola del 1883 e ricorda come furono allora organizzati _i soccorsi u~ciali. Io posso dirvene di più, senza fare rncomodare 1 vostri redattori a sfogliare i giornali del tempo. Era sindaco di Napoli Girolamo Giusso e dalla sua bocca _ho senti_to jl racconto dei socco1·sigove'rnativi.. Egh fu avvisato dal prefetto alle 3 dopo mezzanotte, contemporaneamente fu avvisato il Comando della Divisione. Alle 4 del mattino l' on. Giusso col co~and~nte. dei pompieri, con l'economo Municipale si misero rn giro pflr raccogliere viveri medicinali attrezzi. Alle 6 un piroscafo era già ~ronto a saÌpare con 250 fra pompieri e guardie municipali, medici e vi veri. Il prefetto mandò a pregare il Sindaco che avesse atteso l'arrivo di una compagnia di fanteria, la quale non arrivò ...... il piroscafo parti, giunse a Casamicciola ed iniziò il lavoro di scavo, di soccorso etc. La sera giunsero i soldati armati , ma. senza viveri, senza attrezzi ; e per 6 giorni il. fornitore militare dimenticò la truppa distaccata, la qnale visse a spese dei viveri municipali , o meglio a spese del Sindaco on. Giusso, il quale è ancora creditore della somma verso il Governo. Allora la calce fu chiesta dal Genala; a Messina la calce è stata chiesta dal Re. Il Sindaco coi primi feriti venne in Napoli; ma quando l'indomani con nuovo carico di vi veri e medele s'apprestava a ritornare a Casamicciola, trovò l' Immacolatella in istato d'assedio : non si passava più, nemmeno il Sindaco di Napoli poteva passare .... proprio come 25 anni dopo ! Infatti a Messina è stato impedito l'accesso alla stazione al prefetto Trinchieri. Ma l'on. Giusso, indignato, non se ne stette, e fece sapere subito al prefetto o che fosse ritirata la truppa o che egli avrebbe ritirato i suoi pompieri da Casamicciola. Fu così che la truppa fu messa agli ordini del Sindaco di Napoli, e le cose furono rimesse nello stato normale. A Casamicciola la catastrofe avvenne nel colmo dell'estate in un tempo cioè in cui erano affollatissimi gli alberghi e le stazioni balneari, ecco perchè il disastro, minimo rispetto alla cataotrofe del 28 novembre 1908, impress·(\nò tanto vivamente Napoli. Io vi avevo pro111esso altri dettagli oltre quelli da voi raccolti, sui ca,j di Messina; ma essi sono di tanta gravità, che preferisco non parlarne. A Gamera aperta, e quando la grande sventura nostra. sarà meno crudamente ricordata, perchè altro tempo sarà pas:..iato,ne riparleremo. Abbiatemi cen l'antica stima Vostro aff.mo F. P. R. NOI Agli abbonati. -- La 'Rivista popolare non ha sussidi da an1ici o da gruppi politici, ma vive esclusivarnente di abbonamenti. Il ritardo quindì nei pagamenti in1barazza l'amministrazione e la costringe a sensibili spese per circolari di sollecitazioni, mandati postali ecc. Preghiamo perciò vivamente tutti gli abbonati che ancora debbono rinnovare l'abbonan1ento a volersi mettere in regola colla massima sollecitudine.
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