138 RIVISTA POPOLARE 1. Triplicata la pNenzialità dei binari di deposito e di manovra, con l'evidente vantaggio della diminuzione degli ingombri che in passato troppo spesso paralizzavano il traffico. 2. Istituzione dr! servizio diretto pei viaggiatori e per i bagagli fra la Stazione Centrale e la Marittima. 3. Aumentata, mediante l'impianto di grue elettriche, la potenzialità di carico e scarico delle bunchine. 4. Migliorata la facilità delle manovre dei carri, che più sollecitamente possono mettersi a disposizione del pubblico. Certo, molto ancora resta da fare, ma ripensando allo stato delle cose quale era un decennio addiet10, si nota subito una larga e profonda trasformazione~ Questo del porto non è però fuorchè una parte del più vasto riordinamento ferroviario, il quale comprende tutte le linee che mettono capo a Napoli e quindi il loro innesto in vicinanza della Stazione centrale e l'ampliamento della Stazione medesima. Questa e i suoi accessi sono del tutto insufficienti rei movimento dei viaggiatori e delle merci. Spostarla non si può, perchè si trova l'abitato e la zona aperta, e trasportandola oltre la zona, la porrebbe a una distanza eccessiva dell' abitato. Verrà ingrandita e resa riù comoda; ma l'opera principale e più caratteristica sarà la formazione d'un terrapieno, o rilevato, come lo chiamano, che attraverserà tutta la zona aperta, attraversato alla sua volta, mediante vari sottopassaggi, dalle strade di essa, eh~ sono situate a un livello più basso. Sul rilevato, alto in media m. 1_0 sul livello del mare e largo m. 100, correranno paralleli i binari delle linee di Roma, di Foggia, di Reggio, e Circumvesuviana, spostate dal luogo ove ora risp,(:ttivamente si trovano, finchè giunte a una stazione di smistamente posta più là della zona aperta e in luogo dove Io spazio abbonda, divergeranno ognuna dalla parte che le spetta. Tutto ciò è an - cora da farsi, sicchè in questa categoria di cose siamo addietro. La Relazione asserisce che il predetto spostamento di linee sarà il primo lavoro da eseguirsi fra breve. Speriamolo. Per adesso uno solv ne è stato eseguito , non privo certo d'utilità: l'impianto dello Scalo Inferiore, dotato d'un parco di binari che dalla stazione si vede poco, perchè s'allontana in curva e con leggiera discesa; il quale ha permesso di sud dividere, secondo le provenienze. il servizio merci a P. V., diminuendo gli incagli che erano sempre più frequenti, e drndo luogo a un servizio più spedito e migliore. (L'Economista, 2 1 e 28 febbraio 1909). RECENSIONI PROF. ANGELO MAtoRANA : L'arte di parlare in pubblico. Mihmo, F.lli Treves. 1909. L. 5. In Italia si è avuto da alcuni qualche cenno di storia dell'eloquenza come da altri qualche breve saggio sulla fluidità e lo stento nel discorso; mancava una trattazione completa, geniale dell'arte di parlare in pubblico, e questa trattazione l'abbiamo finalmente per opera di Angelo Majorana , il quale ha soddisfatto così tutti coloro che , volendo per amore o dc vendo per forza parlare in pubblico, desiderano di conoscere i segreti dell'eloquenza pratica e le ricette della teorica. Oggi, mentre il saper discorrere ha tanta parte nella concorrenza sociale e ha tanta efficacie sull'andamento della vita pubblica, è trascurato malamente presso di noi l'esercizio chi.! vige nell' Inghilterra, ed è quasi ignorato, anche dove non dovrebbe essere, ciò che giova a rendersi conto Jelle neces• sità e delle convenienze del dire. Si suole ripetere : « poeta nascitur, ora tor fit ». invece si asserisce che s, nasce bravi parlatori, come si nasce poeti, e che nè lo studio, nè la più sicura conoscenza della lingua , nè l'ingegno siano sufficienti ausiliari a farci diventare fluidi ed . leganti dicitori. - La natura è provvida dispensatrice al grande oratore della magia della parola che rapisce; e anche essa soccorre o avversa chiunque parli, nell'agevole o stentata congiunzione del pensiero col termine che vj corrisponda. Il Majorana giustamente dice che esiste un vero magistero oratorio, ma si àcquista soltanto dopo lungo e faticoso studio; ed egli stesso aggiunge che è mestiere assai disperato ~ quello d'insegnare, a chi non vi sia per natura predisposto, la maniera di parlare in pubblico. L'eloquenza è innesto di solide attitudini acquisite sovra vivide doti spontanee, frutto di natura e di studio, fusione armonica d'una complessa serie di fattori fisici e psichici, intellettuali e morali •. Se è vero dunque che l'oratore si forma, il nuovo libro del Majorana deve arrecare gran giovamento al pubblico colto in genere e, agli oratori sacri, agli insegnanti, agli uomini politici e agli avvocati in ispecie. La teoria sociologica dell'eloquenza si basa sulle condizioni fisiche, intellettuali e morali dell'oratore, sull'uditorio, sul discorso, durante il quale, J reciproche vibrazioni occulte , in• distinte, misteriose scambiansi fra l'oratore vero e l' uditorio fido •. Mediante i mezzi della teoria l'oratore tende diritto sllo scopo che vuol essere - istruire, persuadere , commuovere • divertire, - intendimenti di cui deve tener conto , più o meno, a seconda delle varie manifestnzioni dell'eloquenza. Diverse sono le specie dell'arte oratoria, ma cinque prin - cipalmente se ne distinguono: L 'eloquen;a sentimentale che ha lo scopo specifico di invocare il bene e scongiurare il male, con l'inaugurazione, la commemorazione, il panegirico, il brio· disi; l'eloquenra religiosa che tende a diffondere la fede o a rinsaldarla nei credenti; l'eloquen;a didattica che mira a divulgare il sapere. nelle scuole, nelle accademie , nelle conferenze; l'eloquen 1 a giudi;iaria che ha lo scopo precipuo di far trionfare la giustizia, l' eloquen 1 a politica infine che mira al governo della cosa pubblica. Quest' ultima apecie di eloquenza si estrinseca in diverse fogge : o in adunanze popolari o in associazioni, o in assemblee. In questo ca!".o l'oratore, mentre è guidato da persona li principii e interessi, deve mostrare all'uditorio d'avere per fine il comune vantaggio. Poichè l'eloquenza è sicuro indice di civiltà, è bene che venga studiata e con metodi razionali insegnata nelle nostre Università. Oggi l< no; dobbiamo salutarla come la sovrana gentile, intesa a diffondere e imporre la ragione, suscitare la benevolenza, debellare il vizio, instaurare la legge, fondare il costume». F. C. A. LoRIA - Verso la giusti;ia s~ciale - Milano , Società editrice libraria, 1909. Secrmda edizione pp. XXX-629. É la seconda edizione di un libro che il pubblico, malgrado il dispregio degli eruditi e degli accademici, supremo giudice delle opere intessute di realtà, di pensieri, di fantasie artisticamente composte, accolse con inusitata fortuna. L'economista mantovano adunò in esso i saggi critici, economici,-sociologici pubblicati nell'ultimo ventennio e nei quali, malgrado la diversità degli argomenti alita quella in vincibile aspirazione ad una giustizia sociale che Maurizio Maeterlink disse un mistero più interessante della morte e della fatalità. Pochi libri, infatti, per il contenuto, per la forma, per i pensieri che suscita anche in coloro che al pari di noi credono che più della giustizia, all'umanità preme lo sforzo per arrivarvi, hanno il fascino di questo volume del Loria, eco fedele ddle ansie, dei dubbi, degli ideali, dei contrasti della società contemporani;a. I dotti rileggeranno con profitto i quattordici saggi critici nei quali le dottrine dell' Ortes , del Cattaneo, del Lassalle , del Roscher , del Laveleye , del George· dello Schmoller sono esposte, interpretate e vagliate da uno spirito vasto geniale che riesce a riconnetterle al clima storico , al - I' ambiente in cui nacquero; i cultori del!' Economia stanchi delle sottili disquisizioni astratte della scuola deduttiva psicologica e matematica ritorneranno ai quindici saggi economici nei quali le questioni praticamente più urgenti come le macchine, la disoccupazione, il commercio internazionale, il dazio sui grani, il bimetallismo, la popolazi('ne, la legislazione operaia, l' imposta progressiva, i preatiti pubblici, I' assenteismo sono discusse seguendo le modificazioni ad esse arrecate dal tempo e la concezione particolare delle questioni stesse secondo l'originale sistema elaborato dal Loria, mentre il grande pubblico che ricerca gli scrittori eleganti , brillanti, versatili che dominano sicuramente la multiforme produzione filosofica, sociologica, scie'ltifica, del loro tempo per parlarne nei salotti e nei comizi, si prenderà a studiare anc0ra i saggi sociologici riguardanti il trionfo delle i<lee medie, l'avvenire <lei s0cia tismo giuridico, la crisi del socialismo di Stato ; le anomalie sociali di Roma odierna , la letteratura del!' esilio, le amenità della antropologia sociale, il valore del sistema spenceriano, le idee di Tolstoi , il materialismo mistico di Beniamino K.idd e la incerta superiorità morale nostra su quella degli antenati che
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==