Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 5 - 15 marzo 1909

124 RIVISTA POPOLARE leggi, eco delle passioni popolari, perchè essa è uua concorrente che . lavora a migliore mercato della razza europea (1). Duval ingenuamente scriveva nel 1862: « L'uguaglianza dei trattamenti, che la giustizia non ha ottenuto, la politica la reclamerà senza dubbio. Dopo che, gli inglesi avranno forzato coll' appoggio dei francesi, i porti della Cina , per ottenere l' esecuzione sincera di un trattato che loro apre liberamente l'Impero, come mantenere contro i Cinesi, nei possedimenti ingles•i, i rigori fiscali che violano apertamente le condizioni del trattato? » (pag. 387). Se ritornasse in vita Duval apprenderebbe che la mostruosità politica· e morale non è scomparsa; ma si è allargata l' avversione dai Cinesi ai Giapponesi, dai gialli bianchi (Italiani, Austro-Ungarici, in America ed anche Anglo-Sassoni in Australia). I lavoratori nord-americani ed australiani, che temono la concorrenza del lavoro degli undesirables pei loro salari più bassi hanno ragione se tengono conto del fatto io se ed isolato dallo insieme delle sue conseguenze; 111a hanno torto se t~ngono conto di due circostanze: 1° dello enorme incremento della ricchezza, che produce il lavoro di questi undesirables e che si ripercuote su tutta la vita economica della popolazione totale elevandone lo rtandard of life; 2° del fatto che gli undesìrables hanno sostituito gl'Irlandesi in tutti quei lavori, ai quali non si vogliono più addire i nord-americani. Ciò può umiliare Italiani, Austro-Ungarici, Russi; ma non nuocere ai lavoratori indigeni degli Stati Uniti. k) Gli undesirables non si americanizzano. Il sogno, il desiderio ardente e legittimo degli americani è quello di veder fondere nel seno della loro società gl'immigrati. Roosevelt, il loro uomo rappresentativo, sopra tutto desidera e vuole che « l'immigrato impari a parlare, a pensare, ed agire come un cittadino degli Stati Uniti ». Ma gli undesirables, osservano gli avversari dell' immigrazi0ne nuova, non si assimilano, non si americanizzano, mentre il processo di fusione colla immigrazione antica era facile e rapido; d'onde il crescente pericolo per gli Stati Uniti di una degenerazione profonda ; pericolo denunziato tra i primi dal generale Francis Walker e che ora è stato preso a bandiera di combattimento contro la nuova immigrazione da molti scrittori e da alcune associazioni (2). Coloro che vogliono darsi le arie più scientifiche in questa propaganda contro la nuova im1111grazione invocano, al solito, la differenza psicologia degli anglo-sassoni e dei Latini, Slavi e Magiari. Contro questi vieti infondati pregiudizi sta il mio libro: Latini e anglo-sassoni, che non ha ricevuto risposta. Che i Tedeschi, gl'Jnglesi, gl'Irlandesi, gli Scandinavi si a~similino e si americanizzino più facilmente e più rapidamente è fuori di ogni dubbio. Non c'è da sorprendersene: la lingua, la religione, (1) Duval: Histoire de l' emigration européenne (Paris, Guillaumin et C.ie, 1862 psg. 309). (2) Tutti gli argomenti degli avversari della nuova immigrazione sono riassunti nel libro di PRESCOTT F. HALL: Immigration and its effects upon the Unitt.d States (New York, 1906). E' sorta una lmmigration restriction League, che pubblica numerosi opuscoli per una feroce propaganda contro gl' Italiani e contro gli altri unduirables· In senso opposto si sono costituite: The Natio"al liberal immigration le 1gue e The new immigrants prottction league. i costumi, la professione, la condizione sociale di costoro li avvicinano agli elementi analoghi dei nordamericani, assai di più che non quelli degli unde- • sirables. Ma questi dovunque si fissano, gradat:1mente si americanizzano coi con tatti sociali, per imitazione, coll'azione delle scuole, per l'opera della Children' s .Ail Society e di altre analoghe società. Se resistono gli adulti - e cosi dev' essere perchè non si può rinnovare la cosdenz;t già formata, nè mutarsene la psicologia con un colpo di bacchetta magica - si trasformano rapidamente i fanciulli e alla seconda generazione si può ritenere che l'americanizzazione è completa. Questo l'avviso dl Mayl>- Smith, di Ionsthon, di Steincr, di Commons, di Meade. E il Mea<le, come si è visto, chiuse il suo studio aflermando che esso avrebbe raggiunto lo scopo se fosse riuscito a dimostrare che gl'Italiani sono desiderabili e arnericaniz.z.abili. Gli undesirables in generale e gli Italiani in ispe• cie, adunque, non sono un pericolo per gli Stati Uniti, ma sono una sorgente di ricchezza. Che non siano un pericolo lo dimostrò Austi n, uno dei più eminenti statistici nord americani e lo confermano oggi quanti studiano l'opera da loro compiuta (1); che siano anzi, desiderabili, se ne sono maggiormente accorti gli americani ora che in seguito alla crisi del 1907 hanno constatato i danni e le conseguenze sinistre dell' esodo degli immigrati nuovi, che ad essa segui nell'ultimo trimestre del 1907 e per tutto il 1908 (2). + Le accuse false, o esagerate o reali, che vengono formulate negli Stati Uniti (:Ontro gli undesirables in genere e contro gl'Italiani in ispecie hanno determinato tutta la legislazione americana sulla immigrazione; ma questa non può essere giudicata convenientemente ed onestamente se non se ne conoscono alcuni precedenti ed alcune particolarità. Perciò dal Manuale di demografia (2a Edizione) riproduco quella parte di tale legislazione , che riguarda gli undesirables europei, di cui sono magna pars gl'Italiani (3). Nella grande Repubblica delle stelle benchè sia tanto vasta la superficie e tanto debole la densità, da tempo antico si cominciò a protestare contro l'immigrazione. A Filadelfia nel secolo XVIII si lamentavano della indigenza degli immigrati e il governo temendo di vedere germanizzare il paese impose una tassa di 4 scellini su ogni immigrante. Ma non tu esatta per lungo tempo. Una legge severa nel 1798 fu promulgata sulla naturalizzazione. Prima del 1860 inoltre, più volte fu ventilato il progetto di proibire l' acquisto delle terre agli immigrati. ( Duval pag. 48 e 196 ). Questi precedenti sono interessantissimi perchè dimostrano che vennero considerati come undesirables anche i Tedeschi e gl'Inglesi, che costituivano la massa degli immigrati nel secolo XVIII e nella prima metà del secolo XIX. p). O. P. AusT1N: Is the new immigration dangorous to the counfres ? Analogamente pensano ST!!:INER , CoM.MONS , Loao, TRENNOR e BARROWS (The Italians in America). (2) N. BEHAR, pre.sidente della National liberal immigrat,on si è mostra,o preoccupatissimo di questo esodo. (3) Come la politica della emigra 1 ione e quella della immigra,ione si svolgano in senso inverso nei paesi di emigrazione e in quelli d'immigrazione a seconda che prevalgono le classi lavoratrici o quelle capitalistiche ho dimostrato nei relativi capitoli del Manuale di demografia (paragrafi 108 e 114).

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