Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 5 - 15 marzo 1909

122 RIVISTA POPOLARE « ventando un semenzaio di malattfa e di paupe• ccrismo. Tende ad abbassare continuamente il liccvello della nostra vita civica e sociale : per cui « la presente agitazione per il miglioramento delle « tenement houses è uno sforzo, che mira a tagliare ccalla radice le malattie, che corrodono l'organismo ccsocial~ e politico » (1). h) La criminalità. L'avversione maggiore contro gli undesirables viene suscitata dalla loro criminalità ; e in questa, pur troppo, gl' Italiani rappresentano la parte maggiore e peggiore, perchè a loro spetta il primato in quasi tutti i reati più gravi, specialmente nell'omicidio. L'assassinio perpetrato testè a Palermo in persona <lel Petrosino, un agente della polizia americana venuto in Sicilia onde studiarvi Ja· mafia e le classi delinquenti certamente farà aumentare enor t1emente l'avversione verso i Siciliani. Si deve riconoscerè che c' è del vero nel motivo di questa avversione, per quanto non siano lievi le esagerazioni (2). Il grido di allarme più documentato contro l'incremento della delinquenza grave e il numero degH omicidi messo in rapporto coll'aumento della immigrazione italiana è stato dato da Shipley ed anche da Bingham, commissario della polizia di New York (3). Lo Shiple_ con copia di statistiche ha cercato dimostrare cl in tutte le città americane - specialmente a 1--wark, New Haven, Buffalo, Rochester, Sir:v11sa Filadelfìa ecc. e sopratutto a NewYork - mi~urn eh' è aumentata l'immigrazione degli unà ;rables è aumentata la delinquenza e con particolar , l'omicidio. Egli stabilisce per l'omicidio ad esemp1·· che i Messicani ne commettono 121 per 100,G, ,{) abitanti; i Cinesi 65 e gl' Italiani 50 mentre le proporzioni scendono a 4 tra Inglesi e tedeschi, a J tra gl' Irlandesi (pag. 162 e 16 3) ( 4). Bingham, del pari, riconosciuta la grande delinquenza degli Ebrei, specie contro la proprietà, afferma che quella degli italiani sta alla prima come 50 sta a 20, mentre il numero deglì italiani sta a quello degli Ebrei come 1 a 2. I malfattori, i banditi italiani, gli affiìiati alla mafia ed alla camorra , egli dice, costituiscono la più grande minaccia contro la legge e contro l'ordine (pag. 38 5). ( 1) Pcc questa discussione e per i discorsi pronunziati dalla Bernardy, da Gino Speranza, dal Dr. Stella ecc. si riscontri Bollettino del/' Em. 1908, n. 17. (2) Corrono molte esegerazion~ sulla delinquenza degli italiani all'estero. Me ne sono occupato in Latini e Anglo-Sassoni, specialmente a proposito di quella degli Italiani in Tuni sia, negli Stati Uniti e a Buenos Ayres. Sulla delinquenza degl' italiani ali' estero si riscontrino: G. Tosti : La delinquen1a in Francia e l' immigra 1ione degli italiani. (Nel Bollettino del Ministero degli esteri, 1896); G. de Stoutz : Quelque, chi.ffrrs sur la crimìna/ité des ita-· liens à Genève. (Genève 1898): G, Ciraolo : I.a delinquen 1a degli italiani all'estero. Nell'Italia coloniale 1900); A. Bosco : La delinquen1a in vari Stati d' Europa. (Roma 1903)1 pag. 41 e seg.). (3) Maynard Shipley: The e.ffects o/ immigration on homicide in American cìties. (In: The popular science monthly. Agosto 1906); A. Binghsm: Foreign Criminals i., New York (In: The North American Review settembre 1908) D'Amato e Corcao - magistrato americano l'ultimo di origine siciliana - nella stessa North. Amer. Rev. hanno spiegato la maggiore delinquenza italiana. (4) Anche Bosco per epoca alquanto anteriore ammetteva che gli italiani commettevano negli Stati Uniti 58, 1 om. per 100,000 ab. (L'omicidio negli Stati Uniti. Roma, 1897, paSine 53 e 54). C'è, ripeto, del vero; ma c'è molta esagerazione e molta incertezza nelle statistiche criminali degli Stati Uniti; e della criminalità spesso si argomenta dal numero dei detenuti. Criterio assai fallace. Lo stesso Shipley in un altro arti :olo della Popular science monthly (agosto 1903) occupandosi dei delitti di sangue in Chicago ed a New York, rileva che mentre un magistrato americano, il Cleland, afferma che gli omicidi consumati sarebbero 17 per 100,000 abitanti, le statistiche più accurate li riducono a meno della meta: a 7,30 (1). In base alle pubblicazioni ufficiali si può invece dimostrare che la delinquenza degli italiani, compresa quella omicida, è sensibilmente minore di quella che viene spesso affermata (2). E' certamente grave la delinquenza degli italiani negli Stati Uniti: ma l' esagerazione è stata anche riconosciuta da scrittori tedeschi, che l'hanno imparzialmente studiata. Schultze osserva: la delinquenza degli italiani comunemente creduta altissima non è, in realta, tale; e i nomi terribili di maffia e mano nera, sfruttati da qualche delinquente abile, non corrispondono ad organizzazioni realmente esistenti ed attive. In New York dove vivono mezzo milione d'Italiani, il numero degli omicidi non è nè assolutameute, nè relativamente molto alto ed è inferiore a quello osservato tra gli Irlandesi ». Altrettanto benevolo sì mostra il Caro (3). Lo s'tesso Steiner, che non si sottrae allo spirito di esagerazione giudicando gli italiani privi del senso del rimorso e della vergogna, trova tutte le attenuanti pel fatto che essi sono numerosi nelle prigioni. ccMi si consenta dire enfaticamente, egli dichiara, che le statistiche sono ingannatrici e che non ostante il grande numero d'Italiani nelle prigioni, tra loro vi sono meno delinquenti <liquèllo, che indicano le statistiche. Mo) ti vi si trovano perchè hanno commesso degli atti che non sono pumu nel loro paese; molti altri vanno in prigione perchè non conoscono il linguaggio delle Corti » (pag. 272 e 273). Si aggiungano altre correzioni non meno importanti che riassumo : 1.0 Le proporzioni della popolazione sono quelle del censimento del 1900; quelle dei detenuti riguardano il 1904. Ora dal 1900 in poi è cresciuto enormemente il numero degli Italiani; quindi la percentuale della loro delinquenza si riduce almeno alla metà. L'osservazione è fatta onestamente nel citato 'R.,_eport sui Prisoners (pag. 40 e 4J ). 2.0 Il 'R.,_eport osserva: « Ha poco fondamento in realtà la credenza popolare che gli stranieri siano (1) Conosco questo s~confo articolo da un sunto di J.fi11er11a (27 settembre 1908 pa~. 963 e seg )- In questo arri..:olo Shipley riconosce che a Boston è diminuita la delinquenza, mentr~ gli immigrati vi sono aumentati. (2) Si riscontrino: Annua/ report o/ tlie Chief Clerk o/ the District attorney office Count,y of New York Jnr the year ending 3r Dic. 1907 (Martin Brown. New Yor/t 1908); Prisoners and Iuvenile delinquents in lnstitutions. rgor (Washington 19 >7); e per gli omici li consuma(i. si deve rinontrare la statistica delle cause di morte in MortaUy statitcs. r905. (Washington, 1907). (3) E. Schultze: Die Italiener in den Vereinigtun Sta,1ten (in Zeitschrifts fur Socialwis,enschaft ottobrè 1906); L. Caro: Die Statistck der 6sterreichischen ungarische!': u,1dpolnischen Auswanderung nach den Vereinigten Staatem von Nord A me rica (in Zeitschrift fur Volkwirtschafso 1ialpolitick und Ver waltung 1907, Fosc. 1°).

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