Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 4 - 28 febbraio 1909

88 RIVISTA POPOLARE La burocrazia, anche più rigidamente organizzata, c'è in Francia, c'è in Prussia, c'è in Austria-Ungheria, sebbene ci siano delle modalita diverse in ciascuna di queste nazioni. Più perfette quelle burocrazia, che sono più snodate, innestate sul decentramento, che talora rasenta l'organizzazione federale e che agli elementi locali accorda discreti poteri e fa sviluppare coll'uso il senso della responsabilità e della iniziativa ad un tempo. La burocrnzia si potrebbe affermare che ha permesso alla Francìa di cotinuare ad esistere attraverso alle guerre, alle invasioni, alle rivoluzioni, che rappresentano quasi lo stato normale al di là delle Alpi; la burocrazia in Prussia assicura la meravigliosa precisione dei servizi pubblici; la burocrazia, coll' aggiunzione del massimo decentramento, attenua, quasi neutralizza i gravissimi inconvenienti della babelica composizione etnografica dell'Impero austro-ungarico ... E la burocrazia anche in Italia ha le sue speciali benemerenze. Sicuro, le ha e bisogna avere l'onestà di riconoscerle. Si deve alla burocrazia gerarchicamcente più elevata se qualche freno talora trovano lo arbitrio dei ministri, le ingiustizie e i favoritismi che deputati e senatori domandano. per secondare le richieste di certi grandi elettori ... Sono spesso i capidivisione, i direttori generali e talora anche più umili funzionari , che ai Ministri, ai Deputati, ai Sena tori ricordano la esistenza di certe leggi, di certi articoli dei regolameoti che non consentono questa o quell'altra cosa .. Eccellenza, non si pu6 ! essi rispondono spesso. E il Ministro che qualche volta fa studiare dei suoi segretari particolari se si -può trovare qualche altra legge o qualche altro regolamento da contrapporre a quello invocato dal funzionario, spesso è costretto a chinare il capo e ad astenersi da qualche porcheria più o meno grossa. La burocrazia, quindi, come tutte le cose umane ha due facce come una medaglia. Ora è ingiusto ricordare sempre quella brutta. Per apprezzare quella buona, poi, bisogna ricorrere ai confronti. In questo caso il termine di paragone non può cercarsi e trovarsi, che in quei paesi, i quali mancano di una burocrazia, più o meno rassomigliante alla nostra. Gli Stati Uniti del Nord America, all'uopo, possono servire meravigliosamente. Ora negli Stati Uniti in fatto di servizi e di funzioni dello Stato - a parte i benefizi inestimabili, che scaturiscono dal regime federale - gl' inconvenienti sono tanto numerosi e così gravi, che i migliori scrittori invocano riforme nel senso di trapiantare al di là dell'atlantico una burocrazia all'europea... Gl' idilli di Tocqueville, quelli più smaccati del Laboulaye del Pariii in America, che furono ricopiati da tanti per condannare il regime burocratico nostro ed esaltare quello nord-americano, potevano rispondere alla realtà sessant'anni orsono; ne sono la più vergognosa contraffazione oggi. E oggi, alle riforme negli Stati Uniti quellli che più energicamente si oppongono sono i politicians, i politicanti onnipotenti e senza scrupoli, che hanno reso la repubblica delle stelle il campo più vasto della più sfacciata corruzione. Con ciò non intendiamo menomarnente negare nemmeno per una millesima parte le critiche amare del Ruini e le verità sacrosante da lui dette sui difetti che resentano il reato, dei funzionari e della burocrazia e il danno, che deriva dal succhionismo elevato a criterio unico della cnt1ca socialista al governo. Perchè di questa constatazione, però, egli non si inorgogli5ca troppo come di una scoperta dei soli socialisti ci permettiamo ricordargli che le stesse critiche quasi colle stesse parole furono esposte molti giorni or sono da un pubblicista eminente, da Andrea Cantalupi. Meuccio Ruini, che ha onestamente attribuito al partito socialista i danni del sospetto succhionico avrebbe potuto procedere oltre e confessare che ben altre responsabilità pesano sul partito soci,1lista. Non si può negare che da qualche a1Jno i servizi pubblici peggiorano, quantunque sia immutato il regime burocratico; peggiorano sopratutto da che i socialisti, specialmente Filipo Turati, il grande protettore e il sommo pontefice dei funzionari, hanno accordato a questi il loro patrocinio.Chi l'avrebbe mai detto a Carlo Marx che i suoi discepoli italiani alla difesa del proletariato dovevano associare per non dire sostituire, quella dei funzionari? Nelle sfere medie ed inferiori si e inoculato tale spirito di ribellione e d'indisciplina, tale strafottenza - ci si perdoni la bruttissima parola - di tutto e contro tutti, che peggiore non si era mai vista e forse non si vedrà mai, sino a tanto che non ci verranno assicurate le delizie dell'anarchismo, in alcun paese del mondo. E si capisce che i malanni che si svolgono nelle sfere inferiori e medie della burocrazia debbano avere una moltiforme ripercussione in alto; dove i più elevati funzionari al sabotage, anche incosciente rispondono con quell'altro sabogage che si riassume nella formula: non ho ricevuto ordini ..... I danni dell'azione socialista nel campo della burocrazia, e che vengono risentiti da tutta la pecorile collettività italiana, sono stati tali che la reazione governativa contro i funzionari, anche e d'ingiusto in ciò che avuto di eccessivo, come nel caso di alcuni dei ferrovie1i licenziati e in quello Campanozzi, è stato salutato dal pubblico tutto - co1·1presi molti socialisti - con un senso di sollievo, come una promessa ed un principio di liberazione. Questa è la verità, contro la quale invano si protesterà dagli interessati, e sulla quale farebbero bene a meditare i socialisti per riparare al male sinora fatto. Questo dovere essi dovrebhero sentirlo; e che lo sentano dobbiamo augurarcelo nel momento in cui pare che debbano tornare più numero.si a Montecitorio. Della qual cosa saremmo lietissimi. La rivista 11 pet1ieolo elet1ieale (r) Riforme sociali di ogni genere, aiuti alla produzione economica, riforma tributaria - tutto, però (1) Il ritardo col quale si pubblica questo numero, - dovuto alle feste di carnevale, alla brevità del mese ed ali 'assenza dei direttore - ci permette di riportare dal Giornale di Sicilia di Palermo il brano del discorso pronunziato dall'On. Colajanni, innanzi ai suoi elettori nel teatro di Castrogiovanni, ed in cui espresse il suo pensiero sulla politica estera , sulle spese militari e sul pericolo clericale. L'oratore su questo ultimo punto , essendo forti e bene organizzati e fanatici i clericali che intc:ndono dominare per mezzo delle Cosse ,·urati nel suo Collegio volle essere esplicito più del solito affìnchè non fo.ssero possibili equivoci di sortu; equivoci del resto impossibili sul conto di chi ai clericali non fece mai alcuna concessione. La Reda;ione

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