Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 4 - 28 febbraio 1909

108 RIVISTA POPOLARE questa verità lapalissiana : che lo Stato consiste essenzialmente nei pubblici servizi; e che quindi la politica - tutta la politica - sta innanzi tutto nello studio del loro funzionamento per evitarne le involuzioni degenerative e per introdurne i mi. glioramenti indispensabili. Se un tale compito deve preoccupare indistintamente tutti i partiti e il Governo e il Parlamento, esso sopratutto deve interessare i partiti di riforma ed il partito socialista: i primi, perchè nessuna rifor_me può innestarsi con successo sopra un tronco fradicio; il secondo per la natura stessa delle sue aspi - razioni, che si risolvono in una sostituzione sempre più ampia - su base democratica - della funzione dello Stato all'azione anarchica dei privati egoismi spoculatori. Il disastro di Calabria e di Sicilia, ponendo in prima linea il problema del rinnovamento dei congegni dello Stato, dispi-:;ga dava·nti a noi una larga trama dolorosa, sulla quale è d.::bito nostro lavorare alacremente, sotto pena di dover dichiarare, pel presente e per l'avvenire anche la nostra bancarotta. (Critica sociale, 16 gennaio. ♦ Mrs. El.: La scuola pe1· le istitutrici e la formazione del carattere. - Il ministro della Pubblica Istruzione sta facendo un tentativo simpatico : quello di una scuola per le istitutrici. L'iniziativa è certo lodevole: si tratta di provvedere ali' Italia tutta una classe di persone che per ora è deficiente di numero e di qualità. E per questo forse gli italiani preferiscono istitutrici straniere, gli stranieri non scelgono istitutrici italiane, e quelle poche famiglie che le cercano finiscono prima o poi , salvo casi° rari , a rinunciare alla difficile impresa di trovarle. Ma perchè mancano fra noi le istitutrici ? Forse perchè non esisteva finora una scuola speciale per loro? E quando le nostre giovani usciranno magari diplomate da questa scuola speci11.le, saranno poi migliori delle giovani inglesi o tecl.esche che non hanno il diploma? Io vorrei sperarlo , ma non lo spero. Come ogni artista produce opere concordi colla vita che conduce e come ogni paese ha il governo che si merita, così anche le istitutrici di una nazione sono migliori o peggiori secondo che il livello generale della nazione è piu o meno alto. E il mezzo in cui noi viviamo non è molto adatto a formare educatrici. Conobbi una signorina grazios:ssiina, uscita dal collegio delle Figlie dei Militari , che si era temporaneamente adattata ad accettare un posto di governante. Era veramente carina, ma era anche molto romantica : più roman• tica di una eroina del Prati o del Berchet. Le nostre ragazze sono ro~antiche: non tutte, s'intende, affette dal romanticismo romanticc, alla Berchet della graziosa collegi ale ! Molte sono assai più moderne e malate di un romanticismo molto peggiore : quello del Bourget prima maniera , a base di 1:affinatezze morbose e di stnsualità estetiche. Quando nella Scuola per le Istitutrici avremo insegnato il francese e il tedesco, e magari la musica e il disegno, avremo fatto di quelle scolare altrettante educatrici? Avremo strappato dalla loro anima tutto quello che c'è di fiacco e di ignobile, di falso e di morboso ? Ecco, io non conosco il programma della Scuola ideata dal ministro della Pubblica Istruzione , ma temo che in esso lo studio della musica, del francese, dell'in 61ese e del disegno avranno moita più impcrtanza dello studio per la formazione del carattere - ammesso pure che un corso di formazione del carattere trovi posto nel programmtl de1la Scuola per le istitutrici. Eppure è questo che le nostre giovani in generale non hanno , è questo che vorremmo dare ai nostri figli , è questo che vogliamo in chi deve educare i nostri figli: il carattere. - Già ! Un corso per la formazione del carattere ! Bei risultati se r,e otterranno! Darà a tutti gli italiani quella forza, quell' amore di verità , quella tenacia di lavoro che a tanti mancano ! Vorremmo vederlo, un corso che riuscisse ad effetti così sorprendenti! Il carattere si forma colla vita e col·'esem pio, non con lezioni più o meno piacevoli ! Ecco : io devo confessare che feci e sentii fare obiezioni di questo genere quando si seppe che Maria Baciocchi avrebbe tenuto a Firenze un corso di psicologia pratica per la formazione del carattere; che, un po' per diffidenza , un po' per mancanza dì tempo, non frequentai dapprima il corso, e che, dopo aver vinta la diffidenza e assistito a una lettura , con -- tinuai a frequentare le lezioni di Maria Baciocchi. Sentivo che mi facevano bene. E perchè infatti, se per ottenere belle piante di rose e di asparagi ci informiamo prima dei sistemi migliori di coltivazione , per educare e sviluppare la forza possente che abbiamo dentro di noi non accetteremmo alcun aiuto di teorie psicologiche? Socrate non la pensava così quando conversllva coi giovani sotto i portici, nei ginnasi, ai banchetti, nelle feste pubbliche. E così non pensa Maria Baciocchi e così non penso io , quando assisto alle sue lezioni per la formazione dèl carattere. E' vero : non tutte le idee che sento sono nuove, ma ricordarle e risentirle mi fa bene. Lo so che dipende da noi prendere una buona o u11a cattiva abitudine; lo so che nella vita non si può fermarsi mai, che ogni nostra azione , grande o piccola , e perfino ogni nostra mancanza d'azione, è un passo che facciamo avanti o indietro, in salita o in- discesa ; ma sentirle ripetere , queste idee, con accento di convinzione profonda , mi punge a salire e a vole,e.-La natura non mente mai: un cipresso non vuole sembrare un faggio : vogliate apparire quello che siete e solo quello che siete. Nel terreno della menzogna nnn alligna il successo. Quando vivrete nella verità, la mancanza di verità vi sembrerà intollerabile ..... Maria Baciocchi dà anche consigli pre..:isi che ognuno può facilmente seguire.-Chiudetevi nella vostra camera: pensate a quella virtù che vorreste acquistare : suscitate intorno ad essa le immagini più adatte per fermarla nella vostra mente: agite come se la possedeste. Quando impa·ate a memoria un canto di Dante o uoa canzone del Leopardi faticate dapprima, poi la memoria vi ripett: meccanicamente quello che avete imparato: allo stesso modo in questa ginnastica del carattere lo sforzo dei primi giorni diminuirà a poco a poco: la qualità che il vostro volere ha scelto diventerà un' abitudine e poi un istinto. Una bucna abitudine ha talvolta influenze meravigliose sul carattere , e il maestro del cor ;o di psicologia pr.atica per !e istitutrici dovrebbe certo sorvegliare l' applica zione delle sue teorie. Il mio bimbo che si alzava ogni mat tina fiacco e di malumore , acquistò energia e gaiezza con una ginnastica sistematica prima e dopo il bagno; mentre un tempo piangeva regolarmente tutte le mattine, ora canta e fa i! chiasso. Le giovani che sapessero approfittare dei corsi di psicologia ·pratica riuscirebbero ottime istitutrici , a .che se non ccnoscessero I' inglese e il tedesco e non sapessero dise • gnare. Hanno imparato a vincere il prorrio malumore davanti a una contrarietà, a dire quello cht: pensano, a volere il bene, non in teoria , ma in pratica , a fare ogni giorno quello che devono? Allora possono applicarsi anche al francese e alla musica. Perchè noi vogliamo per i nostri figli istruzione solida, educazione gentile, gusti e mag,ri abilità artistiche, ma soprattutto vogliamo per loro quella forza che li renda capaci di guardare la luce della verità , di amare con altezza e costanza, di so!frire ccn coraggio in silenzio, di volere con f.:rmezza incrollabile, e di andare incontro alla vita serenamente, nella gioia e nel dolore. (Marpcco, 11 Febbraio). + Gabriel Louis Jar/1.y: La crisi poJtttca e sociale dell'Ungheria. - Due movimenti socia.li, di data assai re

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