Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 4 - 28 febbraio 1909

RIVISTA POPOLARE 103 ma senza ingerenza didattica, poichè la direzione pedagogica è compito àel Governo e dei suoi funzionarii. Ma qualunque sia il giudizio sul sistema coloniale, concludendo è doveroso rendere ancora una volta omaggio alle tradizioni dei nuclei italiani di Alessandria e del Cairo , alla colonia alessandrina specialmente. Iniziando essi la fondazione delle loro scuole laiche, hanno il merito grandissimo di avere additato alla madre patria la via eminentemente civile e insieme politica verso una meta luminosa: la tutela del nostro idioma e della schietta civiltà italica. . Percorrendo degnamente con sacriGcii sì gravi, gran parte di tale via, in tempi assai difficili pel nostro paese, essi hanno dato ai nostri reggitori un esempio di tanta patriottica e generosa saggezza che non verrà disperso giammai. E mi è grato finire quest'articolo, con le parole che sin dal 1879, in un momento assai critico per le « Scuole Vittorio Emanuele » l'avv. Cassini scriveva a quelle autorità consolari per rammentare opportunamente che la costituzione e la istituzione delle scuole italiane in Egitto è uno degl' interessi più vitali che l'Italia abbia in Oriente. cc In Egitto « egli diceva, nonostante la scemata influenza, la « lingua nostra è ancora la più nota e divulgata, « e le altre nazioni non ne potrebbero sperdere « l'uso per sostituirvi quello delle lingue loro, se « non con grandissimi sforzi. Il conservare dunque cc al nostro idioma la sua prevalenza, il diffonderlo « mentre a noi riuscirà facile, sarà il miglior mezzo cc di eludere gli sforzi avversari >) (1). Aver compreso il nobile signifìcato civile di quest'ammonimento è alto merito di Francesco Crispi onde la sua memoria sarà sempre grandemente onorata. Alessandria d'Egitto. FRANCESCO FERA (1) Relazione al Parlame::nto del Ministero d,:gli esteri - 1880 pag. 134. ~T:BLLe)NCINI L:BTT:BRiRII XLII. Le nuove tendenze letterarie - Più che l' amore - La baracca - La camminante - Annunzii e giudizii sommarii (Tribun9.le di guerra !) Ieri Francia, oggi Spagna: ho sullo scrittojo, infatti, tre bei volumi scritti nella sonante lingua di Castiglia : uno di critica e di teoria letteraria, e due di vita vissuta prima , e, dirci quasi, verbalizzata poi nella forma artistica del romanzo. Nel primo, Manue1 Ugarte LAs NUEVAS TENDENCIASLITERARIAS(editori F. Sempere e C., Valencia) nell'America latina: Tendenze sane, egli dice, e di fortunata reazione a quelle dominanti pochi anni or sono, quando, sotto l'influsso di chissà quali venti di follia , lussureggiava la flora delle prose e dei versi che in nome di una puerile eccentricità deformavano e contraffacevano i lineamenti reali della natura e della vita : l'odio, la ferocia, l'incoscienza, tutti ; difetti, le deformità, le degenerazioni, avevan contaminata l'arte, e un mostruoso erostratismo, estetico insieme e morale , aveva dannate al rogo tutte le bellezze, tutte le squisite.zze, tutte le idealità umane ; ma la salute che ferve sempre nelle intime vene della gente latina, reagì finalmente : alle toxine del gusto teutonico e slavo, sempre più o meno mostruoso, nevrotico o evanescente, le intime energie della fibra nostra nutrita di classicismo opposero il contraveleno della lunga eredità d'equilibrio, d'euritmia, di perfezione; le finestre si spalancaron da sè, l'aria pura spazzò via i miasmi, il fulgido sole del mezzodì fugò gl' incubi e le chimere iperboree. Altri, dice:: l'Ugarte, stabilisca le posizioni di poima e di poi, assegni e misuri le colpe ed i meriti, le responsabilità e le glorie ; a noi basti segnalare le idee direttive e lo stato d'animo della giove::ntù letteraria di questo inizio di secolo, così diversi da quelli della generazione che fu giovane in sul finire dell'altro, e che si compiacque d' una certa voluta ed artata oscurità che la segregasse dal volgo profano, d'un erudito cosmopolitismo da biblioteca da cui qualunque influenza locale o nazionale venisse esclusa, e che ne fu punita, naturalmente, con l'impopolarita i11patria e con l' indifferenza all•este::ro, dove, si capisce bene , non suscita alcun interesse se non ciò che reca più netta e vivace l'impronta caratteristica e singolare dell'esotismo più schietto e sincero. La giovane letteratura aveva dunque ben chiaro il suo compto avanti a ~è, e ben certa la chiave del successo nelle sue mani: le bastava fidare nelle proprie.forze native, esser sincera, affiatarsi col popl)lo, ascoltarne le voci, gli aneliti, le aspirazioni; sfruttare la miniera inesauribile dello spirito nazionale e de!la bellezza locale, e comporne in giojelli inimitabili i rari metalli e le gemme mara vigliose; e poi spedirli, così fulgidi e nuovi, a conquistare il mercato europeo, a soddisfare la forza espansiva della razza, a dire al vecchio mondo la vera parola del nuovo. E tale è la tesi, e tale il programma di questo libro, tutto vibrante di giovanili entusiasmi , che ris ..nte qua e là delle esuberanze e delle c;?roporzioni e delle impazienze della bella età, ma che ne ha pure le espansioni fidenti , gl' impeti battaglieri, le generose idealità: e tra queste , prima e massima quella, che guanti in America sono di sangue mediterraneo, dai tropicali splendori del Messico ai lividi piani della Pata• gonia, debbano considerarsi, almeno intellettualmente , come sola nazione, come una federazione unica di coscienze, di fedi, d'aspirazioni; e debbano perciò cooperare, senza prevenzioni o risentimenti regionalisti, al supremo fine comune, a far sentire dovunque, con l'espansione artistica non meno che con l'esportazione economica, la presenza della gran patria loro nel consesso delle genti civili. Ma prima di passare ad a!tro , mi libero d' uno scrupolo : Manuel Ugarte è un giovane : ma , intendiamoci , non è un principiante. tutt'altro : egli ha al suo attivo una dozzina di volumi, tra i quali uno di appunti d' un viaggio in Ispagna, uno su l'arte e la democrazia, due di visioni e cronache parigine, uno di racconti della Pampa (tradotto anche in italiano e pubblicato dai Treves), un 'ant')logia critica della giovane letteratura ispano -americana (tradotta pure in francese e pubblic11ta dal Sansot di Parigi), e più d' un romanzo e d'una raccolta di versi : quasi un veterano, dunque, nelle battaglie della penna ! * Non così dirò della mia buona amica Sofia Casanova de Lutoslawski: ma solamente perchè ad una signora, e tanto meno ad una bella signora, l'epiteto, per quanto pieno di sottintesi eroici e d'implicite glorie, non dà mai suono troppo gradevole; dirò invece semplicemente, che anch'essa ha già pubblicato parecchi volumi di prosa e di poesia, d' impressioni russe e polacche , di ricordi e di nostal1:ie spagnuole , pieni di quel contrasto pungente eh' è nel suo destino, che riecheggia nel suo nome, prima greco, poi latino, poi slav0, e che riassume la sua storia di lieto fiore sbocciato al bel sole iberico e trapiantato poi sulla terra ingrata e fra le alzenti brume del Nord. Questo suo nuovo romanzo, MAs QUE AMOR {Madrid, Fer nando Po) è quasi un romanzo autobiografico (mutatis mu - tandis) come quello di Sibilla Aleramo, Una donna : ma intende al trionfo della tesi opposta : mentre la scrittrice pie -

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