RIVISTA POPOLARf. 97 le Associazioni, nella quale essi avrebbero la peggio, se non trovassero aiuto nel Segretariato del lavoro. A disposizione delle Associazioni stanno medici in sufficienza. Altro <li.tetto è che non si dà ai danneggiati alcuna notizia delle perizie mediche che promuovono la concessione o la ridnzione della indennità, sebbene la legge lo prescriva. Anche molte Corti arbitrali non hanno ritenuto ciò necessario, cosicchè il danneggiato non si trova in grado di motivare convenientemente il suo reclamo e di confutare le . . . asserz10m avversane. Perciò il reclamo diventa puramente formale, ciò che deve nuocere alla sua serieta. Il patrocinio davanti alle Corti arbitrali Dalle Corti arbitrali sono stati rifiutati i Segretari del lavoro quali rappresentanti dei danneggiati. Tale condotta è strana come la sua motivazione. Riuscitissima pare la scusa accampata dal Tribunale Arbitrale di Stettino : « non si vuoleperdere il contattodiretto con i danneggiati ». Ma tale Corte non ha ancora avuto questo con tatto , altrimenti non sarebbe addivenuta ad una misura cosi assurda, come H licenziamento di un Segretario dei lavoro, la cui cooperazione potrebbe facilitare alle Corti il disbrigo degli affari. E questo si è visto, dove ha avuto luogo un armonico accordo delle Corti arbitrali e dei Segretariati del lavoro. Ogni Segretario considera suo dovere, trattare solo quelle questioni, del cui successo è sicuro : e però iibera le Corti da un buon. numero di affari , •dei quali diversamente dovrebbe occuparsi. La sua conoscenza della cosa lo pone inoltre in grado di vagliare i punti importa□ ti di ogni singolo caso. Similmente un gran numero di Corti Arbitrali trascura di notificare ai Segretariati del lavoro le assegnazioni di termini e le decisioni, partecipandoli solo ai danneggiati. Tale procedura è pregiudizievole a costoro , i quali , per lo più ignoranti, non intendono le forniule loro notificate. Cosi spesso non tengono conto dell'avviso che non è richiesta la loro presenza in giudizio, e fanno del le spese non necessarie. L' istesso si dica per la notificazione delle sentenze ai danneggiati e non ai Segretariati dei lavoro; i colpiti credono che siano esaurite tutte le vie legali e perciò non si curano di dar notizia al Segretariato della sentenza sfavorevole : accade cosi che il ricorso che loro offre la legge sia trascurato con loro grande svantaggio. Contro questo sistema delle Corti arbitrali bisogna sollevare protesta con tutta energia, pechè esso non fa che creare una situa7.ione di favore per le « Associazioni di mestieri ». Conchiusione Abbiamo potuto citare solo una piccola parte del materiale ra~colto; ma già chiaramente si vede che molti dHetti si innestano all'attuale assicurazione contro gli infortuni, e che giustificata è la richiesta della classe operaia di una pronta e completa riforma. Contemporaneamente dal già detto risulta che senza una larga cooperazione degli operai nella fissazione delle indennita non si può ottenere alcun notevole miglioramento. Le associazioni vi si oppongono con ogni forza, non volendo cedere neppure una briciola della loro libertà. Ciò però non deve scoraggiare gli operai, i quali anzi devono insistere perchè a coloro , che nel progresso della produzione mettono in giuoco vita e salute, sia data l' autorità necessaria a far far valere i loro diritti alle indennità nei casi di infortunii. G. CARANO-DoNVITO Socialismo idealista Il postero che scriverà la storia dell'ideologia socialista in Italia negli ultimi trent' anni non potrà a meno di meravigliarsi, non dico della scarsa importanza attribuita al fattore morale come dinamica propulsiva pel raggiungimento d'un assetto sociale superiore, ma per l'ostentata trascuranza di ogni elemento di ordine ideale, che gìi apostoli di razza hanno mostrato in ogni tempo di considerare come arma infallibile di battaglia e di vìttoria (1). I nostri filosofi delle camere di lavoro, i nostri economisti della cattedra improvvisati a filosofi hanno trovato più comodo e più facile fare della questione sociale una qllestione di utilità, di eudemonismo, non sospettando neppure che presso popoli più evoluti e meno scettici di noi la questione sociale attinge vigore e forza dagli imperativi morali con cui è indissolubilmente connessa. Per noi la questione sociale è questione di :lignità umana. Le critiche ed i sarcasmi di Carlo Marx non meno degl' imperativi categorici di Emanuele Kant scaturiscono dalla stessa sorgente. L' ideale sociale non è che l'ideale della progressiva attuazione dell'ordine morale. Il cosidetto materialismo storico non è che un canone d' interpretazione della storia e si giustifica soltanto moralmente se si pone sotto l' egida della giustizia sociale· Queste idee o per maglie, dire questi spunti d'idee mi passavano per la mente, mentre leggevo il bel libro recentissimo del Gaulti.er intitolato l' Ideal Mode1·ne. L'Autore nella prefazione assicura che questo è un libro di buona fede, di rispetto per le idee e di simpatia per tutte le convinzioni; chi arriva all'ultima pagina non ha ragione di smentirlo. Il Gaultier non è scudiere di nessun sistema filosofico determinato - egli cerca di conciliare le molteplici correnti ideologiche che in questo momento storica si urtano scambievolmente. È un libro adunque di filosofia militante, ma militante per la causa idealista. Da l'analisi dei contrasti delle idee e dei sistemi, si libra in alto un ideale umano non conforme alla vita che viviamo, ma alla vita che dobbiamo vivere. Gli intendimenti dell'opera mirano all'ordì ne pratico all'attività pratica individnale e sociale, analizzando la questione morale, la questione sociale e la questione religiosa. E cominciando dal primo, l'autore sostiene l'indipendenza della morale dalle scienze positive; incolpa (1) Il nostro amico Momigliano avrebbe potuto ricordare che nel Socialismo di N. Colajanni (xa Ed. 1884; 2a Ed. 1898) si tenne moito conto del fattore morale e dell'idealismo. La Redarione
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