I RIVISTA POPOLAR:t 71 durante la discussione si mantiene latitante. - Il Cons!glio federale, forte di elementi dovuti all'assolutismo è pronto a soffocare coi r7 voti di cui può disporre la sola Prussia quel quaiunque progetto di riforma che oserà presentarsi per riceverne la sanzione dovuta. - I socialisti brontolano ma verranno messi a dovere. La persona dell'Imperatore è ridiventata sacra e Btilow sogna gli allori di Bismarck nel campo delle leggi eccezionali. Come si vede, siamo lontani dalla magnifica insurrezione del ro-r 1 novembre ed anche dalla preconizzata vittoria dello spirito democratico. Del resto nessuno probabilmente ha mai pensato sul serio a probabilità di riuscita della propria iniziativa. La discussione sulle riforme s.i svolse senza slanci e senza palpiti, senza contrasti veementi; non v'era la fede che sfìda gli ostacoli, la fiamma della convinzione che si comunica conquistando. Eran parole proferite per dovere d'ufficio, grigie dissertazioni giuridiche di chi non sente l' impeto delle cose che urge alle reni nelle ore gravide di storia. Discutevasi della riforma della Costituzione o non forse dell'opportunità di aumentare un dazio doganale? Per la sua composizione il PariamP-nto germanico non è certo lo specchio dell'opinione pubblica, ma anche le voci di questa si sono affievolite. Fin dal secondo giorno della discussione l'attenzione pubblica era deviata; fino le tribune parlamentari erano deserte. Il vigore critico, la volontà di agire si sono esauriti nel passeggero scoppio di collera. Ora molti degli ex-ribelli si affannano alla riconsacrazione della maestà offesa. Una nuova camarilla lascia intravvedere nell'ombra i suoi tentacoli. Biilow già sconta il successo effimero di Potsdam. Costretto alla difesa egli protesta che non v'è al mondo monarca dotato quanto Guglielmo dei meriti più alti, delle qualità più eccelse, e non v'è nello Impero suddito di Guglielmo più sicuro, più divoto, più fedele di Biilow stesso. Decisamente egli non aveva la stoffa d'un rivendicatore dei diritti del popolo. - A quando la limitazione del potere assoluto, la riforma democratica della Costituzione? Un deputato radicale profetizzò: fra una ventina d'anni. Noi più ottimisti, dopo aver frenato gli slanci dell'entusiasmo precorritore, vogliamo nutri rei di speranze più rosee. Siamo lontani dall'abdicazione dell'autorità imperiale, ma siamo anche lontani dalla frenesia antisocialista delle ultime elezioni che pareva dovesse preludere al bando definitivo dei socialisti dal Parlamento, dalla vita pubblica e dal Paese. Abbiamo fede nel moto ascensionale lento ma sicuro del popolo germanico ; egli arriverà con fatica e con dolori, ma indeprecabilmen te, a seppeìlire i ruderi ostinati del vecchio mondo. F. VELLA IJ__, CORAGGIO (Genesi ed evoluzione) Il coraggio e la viltà sono sorti com'espressione della propria superiorità od inferiorità muscolare nella cruenta lotta per il cibo e per la femmina. Nell'nmanità primitiva più coraggioso e più vigoroso erano termini sinonimi in quanto coraggio signiticava capacità a soddisfare, nella concorrenza altrui , i due istinti più importanti il cui accontentamento s'impone, nelle mentalità primitive, in una forma cieca ed impulsiva, come dimostrano anche gl' idioti ed i sordomnti che dall'appetito sessuale o dal desiderio di cibo sono ti:avolti all'attentato all'onore od alla proprietà, senza. preoccupazione di pene. E solo posteriormente, per il seguire costante di sensazioni dolorose a questa forma brutale di accontentamento, si rese necessaria una diversa esplicazione dell' istinto della propria conservazione. e Qnando infatti la nostrit psiche primitiva. ha provata la esperienza dolorosa di un contatto o di un'azione del circum-ambiente nociva o pregiudizievole al proprio equilibrio dinamico; quando in altri termini noi registri:uno uua sensazione sgradevole, noi costatiamo l'effetto di certa determinata relazione della realtà concreta dell'ambiente, ed ogni volta che essa si presenta alla nostra coscienza , noi ne deduciamo come effetto della sua presenza quella sensazione dolorosa provata in antecedenza e ce ne allontaniamo: cosi nasce un embrione di funzione mnemonica a base di protezione• (1). Ma se le impressioni dolorose, riproducendosi mnemonicamente, causano una prima forma d'arresto nella scarica motorea che si prodnrrebbe, senza di esse, per lo stimolo esterno, viceversa il riprodursi di sensazioni piacevoli, qual' è l'ottenuto soddisfacimento della propria brama, diventa, potremmo dire, una causa di rafforzamento dello stimolo esterno, onde si trascura ogni valutazione della forza dell'avversario e si affronta audacemente il cimento. Una prima modificazione il coneetto del cora~gio dovette subirla con la invenzione delle prime armi che, potendo colpire da lontano, resero possibile il tri nfo sull'avversario senza cimentarsi con la sua muscolatura e con la sua agilità. Ed infatti, non essendo più il coraggio unico mezzo per affermarsi nella concorrenza, per quel processo mnemonico a cui ho accennato col Fiore , 1' istinto della conservazione sviluppò ed impose la prudenza e l' astuzia come mezzi di riuscita. ~d iì coraggio cessò di essere l'esponente della coscienza della propria forza e divenne disprezzo del pericolo p1·odotto da un deficiente istinto della conservazione. Io credo che in questo secondo momento il seguire ciecamente l' impulso dei propri istinti, senza preoccupazione di ostacoli e di pericoli rappresentò una forma di arresto psichico di fronte all'evoluzione della specie, giacchè, per il perfezionarsi della psichicità, i migliori. i più adatti al trionfo dovettero veder sviluppati qnei centri nervosi presenzienti al dinamismo inibitorio, che differenziano gli nomini dall'animalità. Si aggiunga: l'istinto della conservazione si è sviluppato con l'evolversi della sensibilità dolorifica perché, quanto più perfetto diveniva, nel suo sviluppo filogenetico il nostro· sistema nervoso, crescevano le cause capaci di farci soffrire e diveniva in conseguenza piu complesso l' istinto che doveva di'\ esse sai vaguar- ( 1) Fiore - Le malattie ddla memoria ecc. p. 4.
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