32 RIVISTA POPOLARE .Non ci sembra possibile. Il discorso del 19 p. p. d1mostra a troppa chiara luce che il cancelliere tedesco gode ancora il favere del Kaiser. E finchè questo gli dura, egli non ha alcuna ragione di abbandonare il proprio posto. Se gli durerà ancor lungo tempo questa è altra faccenda, chè i circoli di C(lrte, e specialmente certi circoli i quali dalla esistenza della e Tavola Rotonda • traevano vantaggi morali e materiali i circoli di corte, diciamo, sono furiosi contro il can 1 celliere e fan di tutto per vederlo· cacciato: ma non vi sono per anco riusciti, ed egli rimane. Non certo però sopra un Jetto dì rose. Polica interna e politica estera danno in questi momenti gravi preoccupazioni al governo tedesco. Quantunque Austria e Turchia riescono a mettersi d' e.ccordo, e che questo accordo sia quasi uno scacco all'Inghilterra, la posizione della Germania rispetto alla politica turca non è migliorata. L'influenza che la. Germania possedeva in Turchia e che perdette non l'ha_ a_ncorarin.cqnistata, nè l'Inghilterra sembra avere des1st1to da quel suo lento, paziente, ostinato lavorio d! accerchiamento e di isolamento della Germania, per1Coloso oltre ogni dire agli interessi tedeschi. Anche l'atteggiamento dell'Austria verso l'Italia, che non è ch_e~chèsi di~a, ~pecialm~nte amichevole, non può la~ s~1are tran9 mll~ il canc~l~iere. tedesco; se a ciò aggi ungiamo la s1tuaz10ne pol1t1ca rnterna, resa o-ravissi ma dalla improvvisa ed inaspettata rivolta del" conservat?ri, b!sogn~rà conv~nir~ che può darsi che iJ prin c1pe d1 Bue1ow contrnu1 a sorridere ma certamente il suo sorriso deve consistere nel fare contre mauvaise fortune bon coeur. ♦ L'em~g~azlone ricomincia. Colle notizie piutto~t? ott1m1ste che vengono dagli Stati Uniti, ·dove la cr1s1 tre~e~da del 1907 sta pe~ cessare, e per il malessere 1tahaao, aggravato, sebbene sviato nelle sue manifestazioni dalla catastrofe tellurica ricomincia il . . . ' movimento m1gratono. Se e~so si mantenesse nelle µroporzioni dello scorso anno c1 sarebbe sempre da rimat1erne contenti: sarebbe sorgente di benefici economici o un poco anche mora.li e no~ p_otrebbe_e dovr~bbe_ pr?iurre allarmi tra gl'industnah e tra 1 propnetan d1 terra. Noi torneremo su questo argomento delle conseguenze demoo-rafi.cbe economiche e morali delle emigrazione. 0 ' Per ora constatiamo la sua enorma diminnizione e pubblichiamo un dato sorprendente sui benefizi economici della medesima. Da una comunicazione recentissima. del Commissariato per ~' emigrazione rileviamo che la emigrazione transoceamca, quella che in uran parte costituiva l'emigrazione permanente, nei ndue ultimi anni fo la seguente: Percen. 1907 1908 dimin. aumen. Emigrati per gli Stati Uniti . 74,710 75,3 » per i paesi del Plata 92,282 + r4,3 pe! Brasile. 13,169 rr,195 14,9 per altri paesi transoceanici 1,402 )) stranieri part. dall'Italia 25,125 11,712 53,3 Emigrati transoceanici totale . 397,7o4 179,722 - 54,8 La diminuzione complessiva è stata forte; enorme quella per gli Stati Uniti ; di oltre il 75 °/ 0 • Questa diminuizione, però, potrà essere meglio va1 utata tenendo conto dei rimpatri. Percen, 1907 1908 dimin. aumen. Rimpatriati dagli Stati Uniti 162,278 220,718 + 36,0 )) dai paesi del Plato 49,867 44, I 96 - 11.3 l) dal Brasile. 20,. 2 I 14 675 + -29, I )) da altri paesi I , I I 3 1,080 2,9 -- ---- Totale rimpatriati 2 33,979 280,675 19,9 Le cifre dei parti.ti e dei rimpatriati ci dicono con parola univoca che continua la crisi brasiliana ; eh' è enorma la crisi nord americ1tna ; eh' è eccellente la c0ndizione dei paesi del Plata , verso i q 11ali amoremmo seml?re che in prevalenza si dirigesse la nostra emi• graz10ne. Sotto l'asp_etto demografico non ci sarebbe da rimanere lieti dei risultati perchè a.Ila eccedenza delle nascite sulle morti, che nel 1908 come neo-li anni più • • • M v1cm1 sarà stata di circa 300 000 individui nel 1908 . . , s1 aggiunse una eccedenza di rimpatriati sugli emi, grati di 101,453. Ora la capitalizzazione italiana supposta anche di un miliardo darebbe per ogni abitante non più di L. 21500 per uno; cioè poco superiore alla media ricchezza privata degli italiani, secondo i calcoli di Nitti. Perciò sarebbe impossibile ogni migliorameute sens_ibìle nelle condizioni economiche degli Italiani. Ciò che rappresenta la emigrazione come rimessa di risparmi si può argomentare da questi dati che dobbiamo alla cortesia dell'on. Principe di Scalea. e del Prof. Lorenzoni, l'uno Presidente e l'altro Segretario della Sottocommissione d' inchiesta sui contadini per la Sicilia, Rimessedagliemigrantni el1907 per mezzodi Provincie VagBlia nNcoanoVliagillilalernazL.ettearessic, Totale Lire Lire Lire Lire Catania . 881-181 2,643,989 581 841 9,..,43,583 Caltanissetta 419,60 r r ,056,816 3,223,786 4 1700. rn4 Girgenti. 207,229 2,166,960 4.555,658 6 929,848 Palermo. 298.994 23,151 803 7.447,476 30,898,263 Messina · 355,899 4,69 1,547 6.3o7,94 2 I r.355,389 Siracusa. 318,189 2,168,203 3,060,442 6,546,835 Trapani . 265,46"' 2, r U', 192 2,948,897 5,324,55() In tutto gli emigrati nella sola Sicilia rimisero L. 75,148,585; nel 1906 L. 38 milioni. A questa somma si devono aggiungere le somme mandate per mezzo delle Banche private e portate dai rimpatriati. Si può avere un'idea della importanza della prima avvertendo che nel 1907 il Credito Italiano trasmise 120 milioni degli emigrati, e 70 milioni la Banca Commerciale. La enorma differenza delle rimesse tra il 1906 e il 1907 deriva certamente dal fatto che nel 1906 l'emigrazione della Sicilia raggiunse 127,603 cioè il rnaximim. ♦ La ~parlzl~ne ~el Mir. - Uno dei fatti più notevoh della Rtvoluzione Russa, che uon si è ancora avviata. sulla strada ~ella soluzione ultima, è che gli elementi e lo stato d1 cose necessarii alla rivoluzione stessa _sono creati da quelli che si oppongono, o credono opporsi, con tutte le loro forze al movimento rivolt1z10nar10. Una rivoluzione oggi non µuò più essere nnicamente politica, Se l'elemento economico non vi si mescola se nel movimento economico la rivoluzione non trov~ il fondamento soli !o delle nuove forme sociali che con essa s'intendono instaurare il movimento potrà essere un tentativo più o meno ben riuscito di rivolta, sarà anche un accenno a mutamenti radicali. ma non avrà nulla di ciò che veramente cootituisce u'na rivoluzione. Ora la rivoluzione Russa è appunto in questo stadio preparatorio. Il substrato economico le mancò fino A. poco tempo fa. Non già che non vi fossero in Russia uomini oppressi dalla ingiustizia, dalla forma sociale o non v1 fosse miseria, anche quando col colpo di pist~la
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