Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 2 - 31 gennaio 1909

RIVISTA POPOLARE sottoposti a tale obbligo è crescito del 44 °/o ; il valore degli immobili del 16.5 °/r,. Per Berlino il il valore degli immobili ha progredito dal 1868 al 1906 da 837 milioni a 4,764 mil:oni; ad Amburgo da 449 milioni a 2,507 milioni; in tutta la Germa oia da 9,872 a 37,057 milioni di marchi. ILR[GOLAM[NTO P[IPROHSSORI □ [Llf SCUOLE ME □ IE È già qualche mese, che è venuto fuori il Testo Unico del Regolamento per la esecuzione delle leggi sullo stato economico e giurico dei Professori medi, e non una voce è sorta a protestare contro le ingiustizie in esso riprodotte. E questo silenzio è doloroso, e grave. Specie gli appunti unanimente o quasi unanimente mossi contro le disposizioni riguardanti le ripartizioni delle sedi , in sedi di prim'ordine e sedi di second'ordine, e quelle riguardanti i co..corsi speciali , avrebbero dovuto trovare più benevole accoglienza presso le Superiori Autorità, appunto perchè sono le più lesive e, diciamolo pure, le più illogiche e le più ingiuste. Che cosa significa questa distinzione , quale criterio la informa? Sono ,tate dichiarate sedi di principale importanza le città che hanno scuole universitarie o in genere s;uole di studi superiori. Quale rapporto ha questa distinzione , con i van - taggi ddla scuola media? Nessuno. tranne, se mai, quello di aver di mira di riunire nei centri di studi i migliori professori; ma vedremo fra poco che se questo sia lo scopo, esso può raggiungersi lo stesso senza la deplòrata distinzione introdotta con la Legge o Regolamento in discussione. Quale rapporto con gli interessi particolari dei professori ? Ed anche a questa domanda una risposta precisa e decisa è introvabile. Quando parliamo infatti di interessi degl'insegnanti, noi parliamo più di elementi subbiettivi , che obbiettivi; e quindi sedi ambite non per pechi, ma per molti, anzi per la maegior parte dei professori, sono tutt'altre che quelle fissate dal legislatore ! Non può certamente essere unico criterio d1 preferenza per un insegnante rispetto alla sede , la presenzi. in una città di una Scuola Supori ore, che può essere anche l'Accademia Navale di Livorno, o la Scuola di Commercio di Bari I Non discutiamo sulla importanza e quindi sulle asplrazioni degl' insegnanti per le residenze di Cagliari e di Sassari , e domandiamoci solamente: quale interesse Possono avere centinaia, anzi migliaia d'insegnanti per Livorno, per Bari, per Macerata, come centri di studi ? E altre centinaia di profesrnri ancora per quelle città che hanno Università in cui manchi la Facoltà degli studi da essi seguiti ? Si aggiungerà che nelle città che hanno Scuole superiori vi è più movimento di idee, più intellettualità ed ancora più probabilità di migliori e più ricche biblioteche etc. Risponderemo che lascirndo da parte gli elementi .... imponderabili del movimento di idei:! e della intellettualità, quanto alla ricchezza di biblio - teche, è troppo noto che vi sono città dichiarate sedi di secondaria importanza che hanno maggiori e m;gliori biblioteche che parecchie città dichiarate di primaria importanza I Ma osserviamo ancora: chi, per ragioni di studio, non preferirà, per i:sempio, Benevento, Salerno e specialmente Caserta, messe ,ì alle porte di Napoli , a Macerata, Cagliari , Sassari, Bari e fors'anche a Siena, Catania, Livorno, ecc.? Premesso quanto innanzi ci domandiamo inoltre: perchè a vantaggio dei Professori si è garentito da ogni arbitrio solo il trasferimento dalle cosidette sedi meno importanti, e non pure il trasferimento i'l qualsiasi sede? Se la importanza della sede è, come abbiamo dimostrato poco fa, qualche cosa più di subbiettivo, che di obbiettivo, rispetto agl'interessi dei professori, perchè non garentire i trasferimenti in tutte quelle sedi alle quali aspirino due o più insegnanti? fn concreto perchè vi devi:! essere un concorso solo per andare a Bari, Macerata, Perugia, Sassari, Crgliari, ecc., e non pur anco e specialmente per anJare a Salerno, a Caserta e a quelle altre città che sono alle porte di Roma, di Firenze e così via? Se si è creduto di combattere l'arbitrio ministeriale nei trasferimenti. la lr,gi.:a vuole che il sistema dei concorsi si estenda ad ogni e qualsiasi tr 1sferimento, quando due o più insegnanti aspirino contemporaneamente ad una stessa sede. E questo senza dire del pericolo insito nella vigente dispo• sizione, che dà diritto al Ministero di poter trasfl.!rire sen1a concorso un' insegnante dall' una ali 'altra sede dichiarate im - portanti e, cioè, per esempio, da Cagliari, Sassari, Macerata, Bari, Siena, Perugia a Roma, Napoli, Palermo, etc.! Dunque, ripetiamo insistendo, il concorso vi dovrebbe es3ere sempre quando una stessa sede, sia di grande , sia di piccola che dì minima importanza s a richiesta )Ilo stesso tempo da due o più professori. Si obbietterà che questo sistema intralcerebbe l'amministra• zione della P. I. e causerebbe troppe spese al pubblico erario. Rispondiamo che si evitP.rebbe l'un danno e l'altro, regolando più opportunamente il sistema dei concorsi , come meglio diremo in un secondo articolo. Ma· d'altra parte, diciamo subito che anche troppo è costato il metodo degli attuali concorsi per esami, non solo per l'erario, ma anche più per le misere borse dei poveri insegnanti ! + L'altro punto nero delle attuali Leggi e Regolamento per gl'insegnanti medi, sono i concorsi, e particolarmenfe i concorsi cosidetti speciali, per il passaggio da una sede di minore ad una sede di maggiore importanza. Si può immaginare cosà più strana in riuesti casi, di un concorso per esami ? Che l'esame ci sia per l'ammis~ione all'insegnamento re~io, è logico, ed è quanto del resto avviene per I' ammissione a tutti gli altri pubbltci uffici; ma che l'esame, proprio l'esame, scritto e orale , di cultura generale e di c1.1ltura speciale debba aver luogo altresì per questi passaggi , è un sistema cui si ribella ogni più elementari:! buon seni10. Immaginate voi spettacolo, diciamo così, più dlle 5 ro di un insegnante anziano , cui spesso anche la neve degli anni cominci a tingere di bianco il crine , seduto al banco dei suoi scolari ad arrovellarsi a svolgere i 1 suo bravo temuccio scritto, nelle poche ori:! a lui assegnate? Oh serietà della dotta Minerva I Se la legge fosse stata preparata da stuJenti , questi non avrebbero potuto trovare cosa più geniale di questi esami, in barba o per vendetta dei loro stessi professori. Ma qual è questa necessità di esami scritti e orali ? Perchè non deve basuue 11 solo concorso ~per titoli , comprendendo fra questi : l' anzianità , i meriti diàattici , le pubblicazioni e tutto quant'altro di meglio si crede? Ma non bastereb'·•ero i risultamenti delle ispezioni per controllare la veridicità dei titoli di ciascun insegnante ? Ha fatto forse cattiva prova fi. nora il sistema dei concorsi universitari, le cui norme oi vorremmo che fossero fedeimente seguite anch~ nei concorsi speciali per le scuole medie ? È davvero serio credere che proprio l'esame scritto dia la miglior pruova della capacità di un insegnante , e nel tempo stt:sso la miglior garenzia di giustizia? Ma è davvero serio credere che un insegnante anziano, avvezzo agli studi analitici e di tavolino, come suol dirsi, possa scender!! al banco a compiiare il suo componimentuecio nelle sei o sette ore assegnate dal Regolamento? Oh dove trss:::ende la serietà degli studi in questa istruzione ufficiak? E tralasciamo pure d' insistere, perchè troppo si è gridato in proposito, sulla disparità di condizioni morali, ecc. in cui si trova, davanti ad un esame,

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