40 RIVISTA POPOLARE duttibile avversione ai suoi organi. Bisogna che nelle varie nazionalità dell'Austria si diffonda il convincimento degli interessi coinuni, al di fuori, anzi contro il lealismo dinastico, la divisione in provincie storiche, la burocrazia, l'esercito, il clero. Da questo sensorio sociale potrà nascere il federalismo autonomico che noi vagheggiamo; la politica nazionalista invece si esaurisce nell'attesa di una catastrofe che non ver1·a ( il fatto economico vi si oppone) e lascia cosi libero campo alla burocrazia e all'esercito di incarnare l'Austria e di atteggiarsene perpetui salvatori. Ella ha già compreso che un partito propugnante la Federazione, deve imperniare la sua attività in un'azione di riforma e che la palestra di tale azione non può essere che il parlamento. Perciò il partito socialista ha concentrato le sue energie nella conquista del suffragio uni versaleperciò, nel nuovo parlamento, i socialisti si sono costituiti i11 guardia del corpo del costituzionalismo. Il regime parlamentare è, per noi, la strada maestra al Federalismo; non possiamo perciò, come Ella ci consiglia, aspettare ad essere pa,·lamentari quando sareme fede1·ali I Commetteremmo l'identico errore ·dei partiti nazionali, con l'aggravante che, questi lo commettono scientemente, mentre noi ci daremmo della zappa sui piedi. Quale colossale sproposito avrebbe , per esempio, commesso l'Unione parh,.mentare socialista, favorendo, con una tattica negativa, la. chiusura, per tempo indefinito, di una Camera la quale ora ap punto (e sempre per la pressione socialista) ha già passato in prima lettura, il progetto grandioso delle assicurazioni operaie che completa i provvedimenti di malattia e infortuni con quelli di invalidità, vecchiaia e pensioni alle vedeve ed orfani e metterà l'Austria in prima linea (prima della Germania) nel campo dell'assicurazione statale ! Tutto ciò non è forse eroico, sarà, come Ella dice, troppo legalitario; ma è, certame.ate, realista, quindi socialmente fecondo. Quest'azione potrebbe essere fornita anche da un partito non socialista. Ma non è colpa dei socialisti in Austria, se essi soli hanno o possono avere la visione reale ed esatta del compito che spetta a questo paese, per sè e per il meglio della pace e della libertà europea. E poi, non è forse missione essenziale ed universale del socialismo di accostare I~ politica alla realtà e di trarre dalle sovrapposizioni tradizionali, il contenuto generico dei bisogni e delle mere tendenze di un determinato momento storico? Le dissi già come la recente azione parlamentare socialista abbia anche giovato alla causa universitaria. La presentazione del progetto di legge per la facoltà italiana è imminente. Avrà per sede Trieste? Temo di no. Troppo forte ancora sono il pregi udizio e le prevenzioni .. patriottiche nell'alta burocrazia e nei circoli di Corte contro Trieste. E anche g uesto è un regalo dell'irredentismo retorico· e piazzaiuolo e della tattica nazionale dei nostri irredentisti, la più balorda, la più vuota, la più pe1·icolosa alla causa nazionale e ai veri interessi nazionali degli italiani dell' Austria. E potrei documentarglielo ampliamente ma abuserei della ~ua cortesia. Io sto ora appunto facendo delle ricerche storiche ed economiche sull'irredentismo (che, forc1e,uu giorno, potranno formare una pubblicazione) e non tn1 impegnerei, per mancanza di tempo, a una vera e propria collaborazione di articoli. Ma può credere se le souo grato della sua offer·ta; q 11audo le circostanze e l'attualità lo consigliassero, non tnancherò di approfittarne. Forse anche per qualche stelloncino della rubrica « Avvenimenti cd uomini ??? ». E, per finire, una brevissima rettifica : Noi non abbiamo approvato l'operato di Aehrenthal (scrivo in proposito alcunchè nella Oritica sociale in polemica col nostro valoroso e sventurato Salvemini ); i sociali::iti parlarono e restarono contro l'annessione, per il modo e la forma con cui fu attuata, per le nefaste conseguf\nze internazionali che arrecò, per il danno che fece (e farà anche dopo l'accordo austro-turco) agli stessi interessi economici dell'Austria nei Balcani. Ma i socialisti non poterono sostenere che l'annessione mutasse lo statu quo quasi a danno dell'Italia percbè (glia ne è convinto al pari di rne) danno attuale non ci fu; anzi, ora più che mai, appare chiaro che l'Italia, s~ sapra, potrà trarre enormi vantaggi economici e politici dal colpo di testa di quel pover'uomo di Aellrenthal cui qui non si predice un luogo avvenire di ministro. E quanto alla indiscutibile lesione del trattato di Berlino, non le pare che si attagli il detto del Nazareno a.gli insultatori dell'adultera? Getti la prima pietra quello Stato che, dal 1878 in poi, non lo lese già nella lettera e nello spirito. Cadrebbero di mano i sassi, fra gli altri, anche all'Italia che sbarcò a Massaua uel 1885. Non parlo dell'Inghilterra che occupò l'Egitto, delJa Francia che andò a Tunisi, di tutta Europa che, sia pur tacendo, legalizzò l' nnione della. Rumelia orientale alla Bulgaria. Quanto alJ'intervista Pittoni , la Vita (che non è certo testo sereno nelle nostre faccende) dimentica che Pittoni fu richiesto di dire la sua opinione sulla discusaione e snl voto alla Camera italiana e rispose a tono. Il fatto suo alle provocazioni dei circoli militari e clericali austriaci contro l' Italia, Pittoni lo disse , energicamente e replicatamente, alla Camera e alla Delegazione austriaca, in tutte le occasioni. Ma quei discorsi (ehe se vuole posso inviare attraverso la testimonianza, non sospetta, del Piccolo) la Vita non usa ripor.tarli mentre è sempre pronta ·a raccogliere tutto ciò che da Trieste le si seri ve a diseredi to de i socialisti. Scusi la chiacchierata. interminabile e m1 creda di Lei Dea.mo ANGELO V IVANTI Spei,iment&lisrno soeiale Lo sviluppodella ricchezza in Germania(1) Il Ministro del Tesoro della Germania per provare che l'Impero può sopportare le nuove imposte ha pubblicato interessanti dati statistici. Certa- (1) Da un articolo di A. Roffalovich nell' E con. Européen, 15 gennaio 1909.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==