Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 2 - 31 gennaio 1909

38 RIVISTA POPOLARE missioni dell'on. Filì, i giornali di Sicilia annunziavano che nel Collegio di Licata era stata proclamata la candidatura del sig. Dante Maiorana .... per caso terz.o fratello dell'on. Angelo e... per caso anche te1·zo Maiorana professore (bensì straordinario) della facolt~ di legge nell'Università di Catania. Quali ragioni potevano aver determinato gli elettori del Collegio di Licata a proclamare a proprio candidato politico il terzo dei Maiorana ?... Questi era vissuto sempre a Catania, non conosceva anima viva nel Collegio di Licata,· non vi aveva interessi di sorta, nè poteva conoscerne i bisogni. Non si può dire neppure che la fama del suo valore scientifico arrivata fino a quegli elettori, li avesse spinti a volere per loro rappresentante politico un uomo illustre, giacchè nè il Dante pare abbia avuto agio di acquistare finora una fama così straordinaria, nè questa poteva costituire la ragione decisiva di scelta per quel Collegio, in cui -- che io mi sappia - non si può dire abbondino i cultori di diritto pubblico, • mentre è notorio che quattro sui sei Sindaci capi elettori ai quali si deve la proclamazione di tutte le. candidature politiche, non sanno scrivere una lettera senz;a errori di grammatica o di ortografia. La possibile fama scientifica, dunque, del terzo Maiorana, non poteva esercitare alcuna influenza so quegli elettori. Donde, mai, spuntava, dunque, questo f-mgo nel campo politico del Collegio di Licata? Lo voleva l'on. Giolitti? ... Lo volevano l'on. Angelo, il primo , o l' on. Giuseppe, il secondo dei Maiorana deputati e professori? La risposta al lettore. Al quale, però, mi par doveroso far conoscere quanto io appresi da persone bene informate, con le quali mi lamentavo di questa terza affermazione politica in famiglia che mi pareva enormemente scandalosa e perniciosa specie per la Sicilia dove la triste pianta del nepotismo trova terreno fecondo sì che occorrerebbe sradi ::arla senza pietà, anzi che aiutarne la propagazione. Essi scagionavano in parte l' on. Angelo Maiorana con l'affermare che egli non voleva questa candidatura a Licata; che era stato, invece. l'on. Giolitti a pretendere questa prova di amicizia dall' on. Angelo medesimo, non già, .forse, perchè lo stesso on. Giolitti ritenesse proprio necessaria la presenza di un terz.o Maiorana in Parlamento, ma per una più alta ragione di ... govern0. Il prof. Dante Maiorana, infatti, aveva deciso di posare per le prossime elezi -nr politiche, la sua candidatura nel Collegio di Augusta, di cui è attuale rappresentante l'on. Pasquale Libertini. Questi era sfato e si era mantenuto sempre un ascaro giolittiano della più pura acqua e l' on. Giolitti, quindi, si trovava in un gravissimo imbarazzo giacchè da un canto non poteva nè doveva smentire quello che costituisce il suo ... altissimo sistema di governo: di aiutare cioè, comunque gli amici che si mantengono a lui fedeli e quindi non poteva offrire il pessimo esempio di abbandonare il fedele e buon Libertini al... libero giudizio degli elettori di Augusta, e, d'altro canto, non poteva combattere, per sostenere il Libertini , il fratello del suo ex compagno di Gabinetto, dell'amico fedelissimo che anche ultimamente gli aveva dato prova non dubbia di tanta amicizia correndo dalla Sicilia a Roma per dare con la sua fìrn1a il suo appoggio morale alla mozione Fusinato. In questa interessantissima situazione, non c'era migliore vita di uscita di quella di far proclamare la candidatura del terz.o Maiorana a Licata; e l'onorevole Angelo, dopo avuta dal Prefetto di Girgenti, l'assicurazione che quello era un collegio docilissimo ad ogni volere governativo, pare abbia deciso il suo terzo fratello a sacrificare sull'altare dell'amicizia per l'on. Giolitti le sue aspirazioni politiche per il Collegio di Augusta e sobbarcarsi alla croce della candidatura nel Collegio di Licata ... Tanto; era questa una porta come un'altra che menava a Montecitorio!... Dove la verità? ... Chi il martire più vero e mag- • ;> g10re .... + Comunque , qualsiasi aureola di mart1no non è tale da poter annullare un fatto: che cioè, il professore Dante Maiorana è un fungo che, esclusivamente per l' aiuto e la protezione che gli offre il Governo, si vuol piantare ad ogni costo nel Collegio di Licata. Ma siccome il fungo politico è quello che, nella specie, trova, più di ogni altro, difficoltà 'di pronto germoglio e di adattamento, era necessario ricorrere ai mezzi più coercitivi e violenti per preparare il terreno inospitale. L'impresa pareva facile e già delegati di P. S. e Sindaci si era no messi a tutto uomo in quest'opera di fecondazione, quand'eccoci il terremoto a distogliere improvvisamente l' ono • revole Giolitti dalla direzione di quella..... cultura forzata; ed allora, con un semplicissimo decreto si sospende l'elezione del Collegio di Licata I Sospendere l'elezione ? Ma c'è pure un art.· 80 della legg.e elettorale politica la quale dispone che il Collegio rimasto vacante debba esser convocato entro un mese: ed esso, infatti, era stato convocato per il c7 gennaio. Come mai, allora, con un ~emplice decreto, si revoca, formalmente, un altro decreto, ma in sostanza si annulla una garanzia coucessa dalla legge ? Il terremoto?... Ma erano pure fissate per un giorno più vicino (il 10 gennaio) le elezioni di Napoli e di Trapani; e se la S'Jspensione avvenne per l'esasperazione degli animi in quei terribili momenti essa non poteva esser minore a Trapani ed a Napoli che a Licata I L'interruzione delle linee di comunicazione fra il continente e l'isola? Ma questo non è che un volgarissimo pretesto perchè le linee di mare non furono mai interrotte per Palermo e la comunicazione naturale fra Napoli e Licata è quella appunto per la via di Palermo. Lo stato di assedio? Ma quali rapporti può avere mai .lo stato di assedio di Messina con l'elezione di Licata, la quale (se la geografia non é un' opinione) si trova nella costa opposta? Del resto, se queste ragioni fossero state se non legittime, almeno since:e, sarebbe bastato rinviare la elezione di otto o quindici giorni al massimo 1 giacchè in quindici giorni anche la linea di terra sarebbe stata certamente riattivata (e infatti lo fu) ed anche chi si fosse trovato al polo opposto avrebbe avuto tutto il tempo di andare a Licata a votare ! Ma coteste sono, evidentemente, delle storielle. La verità è che alle difficoltà inaspettate che si andavano incontrando nell'opera di cultura .....forzata e alla impossibilità di un'efficace direzione sia da parte del Ministero dell'Interno, sia da parte del Prefetto di Girgenti in quei frangenti, in cui la loro attività e le forze di cui potevano disporre erano necessariamente richieste altrove, si aggiunse la morte improvvisa del Sindaco di Palma Montechiaro, uno dei più influenti capi ele~tori del Co~- legio; e fu, quindi, necessario pigliar tempo per mantenere salda la.maggioranza di quella Sezione in cui, appunto, qualche screzio fra i capi era stato avvertito. E' bene, due1que, lo si sappia chiaramente e senza equivoci: a parte la violazione di legge (per la quale è sperabile che qualche deputato faccia suonare una parola di protesta alla Camera) quella del terre-

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